Alla frutta

Terminati gli scrutini ai seggi elettorali, puntuale arriva la porta sbattuta pubblicamente in faccia da Ancelotti al Milan, dopo un finto corteggiamento che ha illuso più o meno tutti di un suo possibile ritorno.
Dopotutto, in società sono dei prestigiatori quando si tratta di tramutare gli Ancelotti in Brocchi, con tutte le licenze poetiche del caso.
E già, proprio quel Brocchi che ripercorrerebbe le orme di Inzaghi, come se noi fossimo talmente tanto fighi e bravi che degli esempi costruttivi ce ne sbattiamo beatamente. Non fosse Brocchi sarebbe Montella, o Sarri, o qualsiasi altro tecnico sopravvalutato e inadatto a gestire un’eventuale ricostruzione. Certo, ricostruzione che avverrà probabilmente mai, quindi illusi noi che stiamo qui a discutere e avvelenarci per le solite promesse non mantenute.

Il tifoso milanista è, a ragione, molto amareggiato da queste continue mosse da quattro soldi per gettare fumo negli occhi. Il tifoso milanista dice basta alla famiglia Berlusconi, i più gentili dicono al massimo un grazie, forse doveroso, in aggiunta. Però quel grazie dopo anni di umiliazioni verbali, e soprattutto tecniche, inizia a stare un po’ troppo largo, il che vorrebbe invitarvi a fare un paio di passi indietro e conservare il briciolo finale di dignità, così che non si confonda anch’esso con la pagnotta ammuffita impastata durante la storia recente.
Come se non bastasse, dopo il no di Ancelotti la società mette in moto un’altra perla: il mancato rinnovo di De Jong; offrire 1,5 milioni all’anno a uno dei giocatori più forti della rosa e dei centrocampi della serie A è una mossa talmente povera che fatico ad associarla a una società che ha portato in rossonero gente del calibro di Van Basten, Shevchenko, Inzaghi. Definirvi imbarazzanti è in qualche modo eufemistico. Inoltre, il tutto è reso ancora più grottesco dalla presenza in rosa di giocatori come Zaccardo e Bonera, perchè noi i soldi non li buttiamo, no no.

L’estate si preannuncia torrida per noi, arriveremo alla frutta boccheggiando tra un low cost e l’altro, perchè si sa, ormai il destino che ci attende è questo. E ammiro chi ha ancora la forza di non insultare, chi non pretende teste, chi mantiene la razionalità mentre la squadra più gloriosa di sempre viene abbattuta e macellata senza ritegno.
Ci attendono tre mesi di teatrini, bugie, battute grottesche e nomi sbagliati, la senilità avanza galoppante e noi non possiamo fermarla.

5 commenti

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  1. Mi pare che sia Galliani ad occuparsi dei rinnovi e degli arrivi perciò la responsabilità per queste cose è la sua, a conti fatti anche l’anno scorso nel calciomercato sessione estiva e invernale Berlusconi è stato forse il presidente che in Italia ha speso di più per la sua squadra.
    Detto questo ormai i teatrini non fanno più ridere…

    1. Berlusconi quello che ha speso di più negli ultimi mercati???? Eh?

      1. Tu sei più informato di me, peciò se teniamo anche conto dei mancati introiti (mancata qualificazione in champions, monte ingaggi a fronte dell’alto numero di giocatori e allenatori sotto contratto e cessioni poco o per nulla proficue), finisce che ha speso più di De Laurentis o degli Agnelli…

  2. La frutta intesa come integratori? Quelli presi in quantità industriale da calciatori che diventano fenomeni grazie all’epo di terza generazione? Oppure da società che taroccano bilanci abusando di ‘amiche’ plusvalenze? Oppure società che vorrebbero cedere presunti fuoriclasse per 300 milioni di euro? Blatter è stato sconfitto. Ora c’è molto altro da sconfiggere per cambiare questo effimero mondo del calcio. Questo a partire dall’assurda idea, inculcata nei tifosi più sprovveduti, che vedono in Bonucci un fenomeno ed in Zapata un brocco! Una mentalità che sopravvaluta un allenatore(non era il caso di Ancelotti che ho paragonato a Nereo Rocco)e vede come fenomeni dei calciatori costruiti oppure ricostruiti a mezzo dell’epo! Se intendi che siamo alla frutta… si lo siamo ma più perché si vuol dare palloni d’oro a buffoni e presunti dopati di ogni genere e specie, oppure perché si fanno diventare grandi società di truffatori, della sportività, e dopati non soltanto psicologicamente ma materialmente!

  3. Mettiamoci bene in testa che fino a quando restera’ Galliani non accettera’ nessun allenatore affermato .

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