Milan – Sampdoria 1-1: intermittenze

La notizia è che abbiamo giocato meglio della Samp e meritavamo qualcosa più del pari. Non è banale se consideriamo da dove siamo partiti ed è comunque una conferma del momento buono attraversato nelle ultime due partite e culminato nelle vittorie con Cagliari e Palermo. A differenza di altri pareggi più incolore il Milan oggi ha giocato. Non in maniera eccellente, correndo poco, ma ha giocato a calcio, creando e sciupando molte palle gol (14 tiri in porta, 60% di possesso) e arrivando a segnare, paradossalmente, su quel calcio piazzato da sempre problema in attacco. Il problema del Milan resta principalmente quello di un ritmo troppo basso e di pochissimo movimento senza la palla tra i piedi, in aggiunta a questo il centravanti è sempre scarsamente coinvolto nell’azione: oggi Destro ha concluso due volte, Pazzini mai.

Resta decisamente positivo l’inserimento di Cerci che si sbaglia troppe volte il tiro ma comunque insieme a Menez allarga il gioco in una maniera che Honda non può fare: con Cerci e Menez in campo insieme il Milan crea più occasioni da gol perché può sfruttare appieno il gioco sulle fasce, si era intuito a Palermo ed è stato confermato oggi. Menez in aggiunta ha anche creato gioco passando la palla, anche in alcune occasioni dove forse era meglio concludere a rete. Rispetto a Palermo e Cagliari la Samp non fa comunque l’errore di scoprirsi troppo sia sul risultato di vantaggio che su quello di parità non creando spazi per il francese e aspettando l’errore della retroguardia che puntualmente arriva.

Il gol su contropiede non è colpa di Menez come strumentalmente qualcuno (gli stessi di “senza Ibra si gioca meglio” e “Balotelli bidone”) sta facendo passare. Il gol non è colpa di Menez perché la difesa era riuscita a rischierarsi – è invece grave colpa di Mexes che prende un tunnel ed Abate che tiene tutti in gioco. Quasi stucchevole la caccia all’errore di Menez – senza i quali gol il Milan lotterebbe con Chievo e Cesena. Tra tutti gli altri Van Ginkel gioca 15′ poi si spegne (Monto, torna presto…) mentre De Jong dà senso al gol ad un primo tempo in cui non è esistito. Bonaventura conferma la propria fase calante della stagione e ci troviamo come sempre senza un centrocampo che rimane troppo basso in fase offensiva. Inutile e dannoso l’inserimento di De Sciglio a destra al posto di Abate.

Mancano ancora gli inserimenti senza palla e non si riesce ad alzare il ritmo. In attacco sembra quasi che ogni giocatore vada per conto suo senza un’idea di squadra e resta il grande limite di Inzaghi. Giù le mani dalla rosa (vergognoso Boban nel postpartita – ma si sa, è più facile attaccare i nemici degli amici): non ci si può lamentare di Diego Lopez, Cerci, Menez destro e compagnia quando giochi contro Mesbah, Obiang, Duncan e Silvestre. Questa rosa malgestita, al 50% del suo potenziale, ha fatto ad oggi comunque 42 punti ed è l’unica luce che mi dà speranza per la prossima stagione con un allenatore all’altezza della situazione.

Breve sguardo alla classifica: +1 sui cugini prima del Derby – in pratica nulla cambia rispetto a 19 giornate fa. L’Europa rimane lontana, forse a questo punto imprendibile ma vanno evitati i preliminari di coppa Italia. L’unico obiettivo “morale” rimane quello di arrivare davanti alla metà sbagliata di Milano per la fine del campionato – difficile ma non impossibile. Breve dedica finale a Rocchi: non fischi particolarmente decisivi a parte il mancato secondo giallo di Obiang ma l’ennesima gestione di gara molto fastidiosa da parte del fischietto di Firenze. Se ci fosse un presidente a cui importa qualcosa, questo è il momento di farsi sentire in lega.

MILAN – SAMPDORIA 1-1 (primo tempo 0-0)
MILAN: Diego Lopez; Abate (71′ De Sciglio), Paletta, Mexes, Antonelli; Van Ginkel, De Jong, Bonaventura; Cerci (62′ Suso), Destro (76′ Pazzini), Menez. A disposizione: Abbiati, Donnarumma (99), Alex, Bocchetti, Bonera, De Sciglio, Rami, Zapata, Mastalli (36), Poli, Suso, Pazzini. Allenatore: Filippo Inzaghi
SAMPDORIA: Viviano; De Silvestri (88′ Wszolek), Silvestre, Romagnoli, Mesbah; Palombo, Obiang; Eder, Soriano (65′ Duncan), Eto’o; Okaka (73′ Muriel). A disposizione: Romero, Coda, Munoz, Wszolek, Acquah, Correa, Duncan, Marchionni, Rizzo, Bergessio, Djordjevic, Muriel. Allenatore: Sinisa Mihajlovic
GOL: 58′ Soriano, 75′ De Jong
AMMONITI: Paletta, De Jong, Mexes (M), Obiang, Wszolek (S)
RECUPERO: 2′; 5′

10 commenti

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  1. In tema di prepartita avevo ignorato la designazione dell’antimilanista viscerale che io chiamo ‘il nostro di Firenze’. Già qualche anno fa costui fu protagonista e complice, a Genova, del massacro di Pato e della concessione di un gol che non era gol allo sciagurato Cassano. Quella Samp andò in Champions per poi finire mestamente in serie B negli anni successivi. Questa sera più o meno si è ripetuto. Ma si sa lui è visceralmente contrario ai Rossoneri e non vede un rigore grosso, come il Duomo di Milano, soltanto perché accecato dall’essere antimilanista.
    Tralasciando lo sciagurato ‘nostro di Firenze’ veniamo allo sciagurato Ignazio che fa più confusione che costrutto. Inguardabile sotto il profilo offensivo ed inesistente sotto il profilo difensivo. Veramente una serataccia! Nell’occasione del gol dei doriani lui tiene in gioco ben quattro attaccanti blucerchiati perché non segue il movimento in uscita dei due centrali. Antonelli sconcertato non fa la diagonale e la linea difensiva più che un muro invalicabile sembrava una parete di carta velina. Ma il carattere di Nigel e di tanti altri giocatori, aiutati da una preparazione adeguata ed una tenuta brillante, poteva fruttare il meritatissimo vantaggio se la maledizione del menagramo non ci avesse colpito a mezzo del palo clamoroso di Suso, con Viviano battutissimo, ed alla dabbenaggine del ‘nostro di Firenze’ che non ha visto un netto penalty a favore del Milan. Tutto qui? No il Milan, a parte qualche svarione difensivo, causato da Abate in serata negativissima, ha giocato più che discretamente e meritava nettamente la vittoria. Ma il calcio è questo e le strisce delle maglie del Milan sono di colore rosso e nero e non di altro colore. Già, quella squadraccia, con strisce verticali di altro colore, con ‘il nostro di Firenze’ vince sempre magari anche con due rigori dubbi fischiati nel match clou che ha deciso questo torneo!

  2. Zorro non è stato affatto vergognoso. Ha solo espresso un’opinione che è, purtroppo per te e per Galliani, condivisa dalla maggioranza.
    La figura di Pippo invece ieri sera è stata, per esprimere un eufemismo, patetica. L’ho criticato e lo critico come allenatore con tutto l’amore e la riconoscenza che ho per lui come calciatore, ma ieri sera ho avuto la profonda delusione di Inzaghi uomo. Non si può perdere la dignità andando a raccontare cose che non esistono e che le ha immaginate solo lui nella sua fantasia. Di ieri sera si può dire che è stato un buon Milan rispetto alle prestazioni di uno, due mesi fa. Si può dire che ai punti forse avremmo anche vinto noi. Si può dire pure quello che hai scritto anche tu, ma non si può andare in televisione a dire di essere felice di questa squadra e della sua prestazione!
    Boban era stato il più severo ieri sera, ma tutti gli altri sono rimasti a bocca aperta per le esternazioni di Inzaghi.

    1. Si ha ragione Boban! I giocatori sono scarsi, non sono all’altezza di Mesbah, Silvestre Obiang e Duncan. Ma per favore. Questa rosa è ultracompetitiva per il terzo posto in A.
      I numeri citati da Inzaghi sono oggettivi,per fortuna. Ieri la miglior gara degli ultimi mesi, come sempre per altri si guarda la prestazione per noi il risultato.
      La maggioranza? Per fortuna la verità non viene decisa a maggioranza. Me ne sbatto il c***o della maggioranza dei tifosi del Milan, occasionali, venduti e prezzolati che passano il tempo a sminuire la squadra e sputare veleno per le loro lotte. Ricordo che il signor Boban è quello che esalta Balotelli ad euro 2012 definendolo il fuoriclasse dell’Italia e dicendo che deve giocare sempre titolare salvo poi attaccarlo dal primo secondo al Milan. Persona non credibile. Bravo pippo

      1. “Questa rosa è ultracompetitiva per il terzo posto in A.”
        Non so quanti altri oltre a te e Galliani possano dire una cosa del genere. Se non mentiste sapendo di mentire (AG essendo imputato lo può fare, tu no), si potrebbe dire che avete un pusher veramente eccellente. La maggioranza non conta, la realtà si.
        Milan e Samp si equivalgono più o meno, però loro hanno un allenatore, noi no.
        Su Boban puoi pensarla come ti pare, ma fa parte di una di quelle icone che nessun rossonero può dimenticare. Il fatto che stia parlando male di questa società (e AG, assieme al padrone, c’entra in gran parte) non fa altro che dimostrare quanto gli dispiaccia vedere come è ridotto il Milan.

        1. No non si equivalgono. La rosa del Milan è superiore. Ed è evidente a chiunque capisca di calcio. Con un Conte una rosa così rende per ciò che vale, due punti a partita.
          Quando si schifano giocatori come Cerci, 15 gol e 15 assist un anno fa si finisce per andare dietro ai Boban di turno, e scambiare l’attacco sempre e comunque per una critica sacrosanta. Gli dispiace? Non penso proprio. Sono anni che nei postpartita sorridacchia quando il Milan non vince ed è a lutto quando vince. Guarda Costacurta, in quella redazione unico obiettivo sul Milan

        2. Quali fatti poi?
          I fatti dicono che Seedorf con la stessa rosa ha fatto 13 punti più di Allegri e dicono che i tifosi stanno dando la colpa ad Inzaghi.
          Non si può dar la colpa contemporaneamente a rosa ed allenatore. Delle due l’una: o la rosa non è competitiva e l’allenatore la sta facendo rendere per quello che vale oppure la rosa vale molto di più e l’allenatore la sta deprezzando. Non si tengono i piedi in due scarpe.

        3. Allora vuol dire che sei uno dei pochi conoscitori di calcio. Sei sprecato qui.
          Zorro non è stato un giocatore qualunque, ma uno che puoi tranquillamente affiancare ai più grandi del Milan. Non ho mai notato o pensato che tifi contro, ma che piuttosto soffra molto questa situazione societaria. Invece Ambrosini lo vedo molto più rancoroso e con il dente avvelenato. Forse lo si può anche capire, ma non giustificare, perché non puoi sputare dove hai mangiato a cinque stelle solo perché il caffè era cattivo.

        4. Io mi chiedo perché con tutta la sua spocchia non si metta in gioco con una panchina. Per me il giocatore termina all’ultima partita, l’essere stato o no del Milan non mi fa cambiare opinione su quanto detto o fatto dopo

        5. Perché non è obbligatorio fare l’allenatore per poter esprimere giudizi di calcio, come non è obbligatorio essere stato un bravo calciatore o avere giocato ad alti livelli per essere un grande allenatore (Sacchi e Mourinho per tutti).
          Continuo a ritenere Boban un rossonero vero al di là delle critiche. Anzi, ripeto, trovo molto più amore per la squadra in lui che in tanti altri lacchè.
          Sulle icone del Milan consiglio, per chi non l’ha ancora visto, lo speciale di Buffa sui Maldini. Una cosa così ce l’abbiamo solo noi. FIERO DI ESSERE ROSSONERO!!!

        6. Sullo speciale di Maldini ci farò il post di domani. Su cosa ha rappresentato e sulla vergogna di vedere la curva usare il suo nome come hashtag in particolare

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