Abbiamo sbagliato tutto

Mi rincresce dirlo, ma leggendo i contributi di sempre più autorevoli voci dei media e della blogosfera rossonera, la conclusione è inevitabile: qui su Rossonerosemper abbiamo sbagliato tutto. Dovevamo evitare una linea così serva del potere costituito e dello status quo e dimostrare pensiero critico ed indipendente nel migliore, o meglio unico, modo per farlo: riprendere alla lettera la voce dei soli Veri Milanisti rimasti sul nostro pianeta, gli unici in possesso della verità. Non possiamo che sposare le loro indubbiamente corrette e coerenti posizioni! Fino ad ora ci siamo solo foderati gli occhi di prosciutto, senza capire che il Milan è in una crisi nera sulla quale va fatta chiarezza al più presto da parte del suo principale e quasi unico responsabile, l’ amministratore delegato, solo dal quale pretendiamo chiarezza sulla vera situazione dei rossoneri, ormai diventati una provinciale. Una provinciale che però ha diritto ad uno stadio da quantomeno 70000 posti, come è ovvio per una squadra con la storia e il blasone del Milan. Al quale, ovviamente, possiamo appellarci solo noi: se lo fa qualcuno della dirigenza è una giustificazione vergognosa.

Altro importante colpevole è il presunto allenatore della prima squadra, uomo che nella nostra storia non è mai contato nulla a parte qualche casuale gol, un servo talmente incapace di pensare coscienziosamente con la propria testa da ridimensionare il valore della rosa quando confrontato con le parole del Presidente – sempre sia lodato – che giustamente, nella sua visita settimanale a Milanello (che però, a causa della presenza del solito amministratore delegato, diventa sempre di più un circo), aveva ritenuto l’organico degno di una qualificazione alla Champions’. Tutto ciò solo grazie al Suo infinito impegno economico e alla Sua infusione di saggezza e grinta, non certo a causa del mercato sbagliato dal vergognoso amministratore, che da 28 anni non ha mai portato alcun campione al Milan. Quest’ultimo dovrebbe prendere esempio dalla sua pari ruolo, alla quale continueremo per decenni a dare incondizionata fiducia comunque vada. Magari, comunque, venisse sostituito dal direttore sportivo di moda al momento migliore della storia, il quale è certamente migliore pur venendo da un cambio di proprietà, due settimi posti e un mercato fallimentare con un budget ben maggiore rispetto a quello a disposizione del nostro ad, diviso tra calciatori sopravvalutati e strapagati e inutili vecchi a parametro zero mirati investimenti per il futuro e puntelli oculati e di esperienza.

Per non parlare del piano tecnico: è netta l’involuzione di quest’anno, rispetto alle grandissime performance merito dei due più grandi geni della panchina che il nostro calcio ricordi, succedutisi l’anno scorso alla guida del Milan con splendidi risultati e maestri di schiettezza, coerenza ed onestà intellettuale. L’unico problema è che non siamo ancora d’accordo su quale dei due rimpiangere di più in questo scontro tra cotali titani. Titani che, in particolare, non avrebbero mai permesso alla dirigenza di cedere il più grande prospetto che sia mai uscito dal vivaio rossonero nei 115 anni della nostra storia, venduto in Portogallo per due spiccioli rispetto al suo valore da potenziale Pallone d’Oro. E ora non possiamo che piangere e lamentarci, mentre siffatto campione conduce da fondamentale regista il Benfica verso la conquista dei più grandi traguardi nazionali ed europei.

E finalmente abbiamo dei chiari responsabili da mostrare anche il campo: siamo infatti in questo momento dell’avviso che l’unico modo per fare un’analisi oggettiva della situazione del Milan sia di trovare dei capri espiatori. Alcuni giocatori – sempre gli stessi – sono vergognosi in ogni singolo momento, da quando scendono dal pullman a quando si rivestono dopo la doccia, e la loro negatività influisce in maniera quasi diabolica su altri giocatori che ci stanno più simpatici di sicura qualità, i quali, quando (raramente, ovvio!) commettono qualche errore, sono sicuramente stati guidati da queste maligne influenze: guai, perciò, a parlare per costoro di cattiva prestazione, anche quando un loro errore ha buttato via la possibilità di una vittoria importante. Perché è piuttosto colpa del contrasto fallito a centrocampo da qualche altro.

Con questo post, infine, vorrei annunciare il cambio della denominazione del blog: da Rossonerosemper a Rossoneroquandocifacomodo. Un nome notturno e filosofico, che esprimerà al meglio la nostra nuova perfetta e coerentissima linea editoriale. Che, sempre quando ci farà comodo, prevede di parlare elogiando le squadre che veramente tifiamo – Juve, Inter e Roma.

2 commenti

  1. Speriamo che tu abbia ragione.

    • FLAMPUR il 14 Dicembre 2014 alle 07:04

    Non dico di togliersi il prosciutto dagli occhi, ma almeno il culatello… io stasera voglio vedere undici belve affamate, chiedo troppo? Sto veramente chiedendo troppo ad un allenatore che da giocatore non mollava mai? Voglio undici superpippi, non undici superpippe.

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