In attesa di un nuovo / vecchio Milan

Bonera.Amelia.giusta.Milan.356x237La bufera sembra non finire mai. Dopo una stagione a dir poco deludente, dopo decisioni societarie inspiegabili e umilianti e dopo alcuni comportamenti e uscite non chiare, la speranza condivisa un po’ da tutti i tifosi era quella di un’estate tranquilla, senza il pensiero dei preliminari di Europa League e soprattutto tanto tempo per pensare a una nuova strategia, ad acquisti sensati, alle cessioni e finalmente a un nuovo corso. Ma sembra non esserci pace per questo Milan.

Nonostante le facce compiaciute, le strette di mano, gli abbracci e i lunghi sorrisi che hanno accompagnato l’inaugurazione di una bellissima nuova sede (questo è da riconoscere alla mano di lady B), la serenità apparente nasconde una tensione ancora irrisolta. Lo conferma la sbandierata lite avvenuta proprio in occasione del lancio della nuova Casa Milan tra Amelia e Bonera, pare per una questione di autografi negati. Non è ancora perfettamente chiaro il motivo che ha scatenato la miccia, ma la discussione non fa che alimentare le voci di uno spogliatoio spaccato, perennemente in tensione; stupisce soprattutto l’ennesimo caso negativo che trapela da un ambiente fino ad oggi chiuso in un silenzio tombale. Prima di questi ultimi mesi, infatti, si potevano contare sulle dita di una mano i racconti di episodi di tensione avvenuti a Milanello.

Il tutto dopo l’ennesima critica da parte di un ex, questa volta proveniente dalle pagine dell’autobiografia di Gianluca Zambrotta, che mette in luce, come se ce ne fosse bisogno, le incomprensioni generate dalla gestione Allegri: Zambro punta il dito contro il livornese, colpevole, secondo il difensore, della perdita dello scudetto 2012 a causa di una pessima gestione dello spogliatoio. La chicca è però il racconto dell’alterco con Ibra, in cui Allegri e lo svedese sarebbero quasi venuti alle mani: uno spettacolo imperdibile. Insomma qualcosa è cambiato nell’ambiente Milan, che giorno dopo giorno sembra perdere quell’alone di serietà, compostezza e rigore che lo ha contraddistinto per decenni e che ha sempre contribuito a mantenere intatta l’immagine dei rossoneri a livello europeo.

Risse, accuse, incomprensioni, parole date e poi rimangiate: tutto questo non è da Milan. E se qualcosa è cambiato nella strategia e nella gestione dei rapporti con l’esterno, è sicuramente cambiato anche a livello di acquisti e di mercato. Invoco allora un ritorno alle origini, all’ordine: rivoglio un Milan vecchio stile e soprattutto, in attesa delle irrinunciabili cessioni, voglio un mercato all’altezza. Non mi bastano le parole di lady B che assicura un impegno totale per tornare ai livelli che ci competono: voglio i fatti, voglio la sicurezza di poter godere di un bel gioco, di vedere dei terzini in grado di crossare decentemente, voglio degli schemi di gioco, voglio una difesa all’altezza e tanto impegno e grinta. Voglio un nuovo/vecchio Milan.

7 commenti

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  1. Non credo che qualcosa sia cambiato negli spifferi che entrano dall’interno. Dall’esterno invece nel 2014 ci sono molti più mezzi di comunicazione, c’è molta più diffusione delle notizie e soprattutto i tifosi ci credono di più. Dieci anni fa si sarebbero schierati tutti contro Repubblica (dice nulla?) che è stato l’unico giornale dei presenti a diffondere la notizia.

    • boldi1 il 23 Maggio 2014 alle 10:43

    i nuovi senatori sono uno dei problemi di questo Milan ,

    i vari Bonera Abate Abbiati Montolivo sono quelli che la scorsa estate hanno chiesto alla proprietà di confermare Allegri e sono quelli che quest’anno hanno affossato il lavoro di Clarence vedi le partite di Roma e Bergamo

    altro che le tre creste ( il faraone Balo e Niang ) ingiustamente accusati a inizio stagione di fomentare lo spogliatoio dall’incompetente di Livorno

    di quello che ha scritto Zambrotta era già stato oggetto di vari post all’epoca del sottoscritto e non ci sono novità , basta parlare con gli ex senatori anziani vedi Nesta e Gattuso Tiago per avere conferme e aggiungo che hanno sbagliato pourtroppo

    per il bene del Milan invece di andarsene dovevano restare e chiedere alla proprietà di cacciare l’allenatore
    forse la storia della nostra gloriosa squadra avrebbe preso un’altra piega

    Silvio cacciali tutti questi nuovi senatori

    • LaPauraFa80 il 23 Maggio 2014 alle 12:33

    Facciamo ridere, facciamo cagare, abbiamo oltrepassato e doppiato l’inter degli anni d’oro nell’essere ridicoli e penosi.

    Bisogna avere l’onestà intellettuale, il coraggio e l’orgoglio di ammettere che FACCIAMO CAGARE IL CAZZO.

  2. Non è questione di femminismo o anti-femminismo….ma lady B mi pare che non abbia ancora capito nulla sia del Milan, che dei rapporti con la tifoseria e con i giocatori. Ho sempre pensato, viste le limiito in ritiro a Roma prima di Lazio-Milan(se non lo faceva i rossoneri rischiavano seriamente la retrocessione). Ora anche tu Silvia dai retta a chi sta tentando di sfasciare il Milan, cosa peraltro quasi riuscita ad Allegri, come ben sppiega Gianluca Zambrotta nel suo libro. Uno scudetto virtualmente vinto ma gettato alle ortiche è la conferma che Silvio aveva ragione a voler licenziare Allegri, nell’intervallo di Milan- Barcellona, poi terminata a reti inviolate. Nelle presunte incomprensioni di ieri c’è tutta l’inesperienza o la presunzione di Barbara. La squadrà è dei tifosi prima ancora che della proprietà. Senza i suoi inarrivabili tifosi il Miulan sarebbe già scomparso nel 1980. I giocatori del Milan si sono sempre immersi nella folla, a volte confondendosi, con quello che io chiamo ‘inimitabile popolo rossonero’. Marco Amelia aveva perfettamente ragione. Lui ha sempre cercato di spingere, anche i giocatori più riottosi, all’abbraccio con i loro tifosi. Aver diviso con un cordone sanitario i giocatori dai loro tifosi è stata una stupidata. Cosa avevano da temere dall’abbroccio con i loro tifosi? Poi, Silvia, ti prego…anche tu che sei una milanista doc…non dare retta a certi giornalacci ed a certe tv private che hanno come unico scopo la distruzione di questo Milan.

    • il 23 Maggio 2014 alle 22:37

    Boldi , finalmente una voce in sintonia, La penso esattamente cosi’ anche io e sono curioso di sapere il tuo pensiero su altri aspetti del momento Milan .
    spero che tu abbia letto i miei commenti . Cerchero’ di non perdere i tuoi.

  3. Alla discussione che, dal mio punto di vista, non è ‘lievitata’ vorrei aggiungere il commento inviato ad altri

    Caro Lino la dirigenza del Milan aveva maturato lo smantellamento della gloriosa squadra allenata da Carlo Ancelotti, Era iniziato il cambiamento che aveva portato prima Ronaldinho e successivamente Ibrahimovic, e Rrobinho, poi sostituito con Cassano, al Milan. Poteva essere un’nversione di tendenza ma così non fu perché venne ceduto Ronaldinho, prima dell’arrivo del barese, e quella squadra ebbe un solo sussulto nel segno di Ibrahimovic. Galliani magistralmente intuì che quella squadra, sbarazzandosi di Pato diventato ingombrante per lo spogliatoio(per questioni extra calcistiche) acquistando Tevez avrebbe potuto inanellare una serie di successi degni della tradizione del Milan. Ma ancora una volta prevalse la logica che voleva la rifondazione del Milan. Lo sconquassatore Allegri fu destabilizzante al punto di far cedere Pirlo che ha fatto la differenza nella sua squadra di approdo. Non si può tornare indietro e modificare decisioni devastanti che hanno sconquassato il Milan. Ora bisogna credere nel progetto di rifondazione. Il materiale umano a disposizione della società è buono a partire dal tecnico che confermerei. Si tratta soltanto di conciliare le esigenze economiche con quelle sportive. Il Milan è il Milan e non può recitare parti da comprimario. Urge tornare a vincere sopratttutto dopo questo annus horribilis. Si deve partire dalla conferma dei giocatori che meritano di vestire ancora il rossonero milanese. Senza alcun indugio bisogna allontanare i destabilizzatori. Mi dispiace molto che Amelia sia stato ceduto. Il romano si era dimostrato, molto più di tanti presunti capitani, uomo da spogliatoio. Il Milan sopravviverà e ritornerà più forte e più importante di prima con o senza l’attuale proprietà. La storia rossonera è più forte sia delle sciagure che degli eventi che ne hanno condizionato l’attuale decadenza. Si tratta di avere in squadra veri uomini prima ancora che grandi campioni. Risorgeremo a dispetto di chi è felice dell’attuale confusa situazione nel team rossonero.

    • il 24 Maggio 2014 alle 17:39

    Accetto gli stimoli ad approfondire lanciati da Borgofosco.Galliani non e’ il caso di insignirlo di nessun ” magistralmente ” per i seguenti motivi:
    Al tempo del ventilato scambio il 90 percento dei tifosi che conosco giudicavano Pato molto, ma molto, piu’ forte di Tevez.E non si sbagliavano.
    Cominciamo da Tevez. Era ai margini della sua squadra.Anche ora non e’ stato convocato ai Mondiali. Nella Juventus segnano tutti. Segnava abbastanza perfino Matri ed ora Llorente. Tevez non e’ un top e nel Milan formato Allegri segnava 5/6 gol. E allora? Ragiono passo passo con te Borgofosco. Lo ” sconquassatore Allegri ” che fu voluto e difeso da Galliani e non certo da Berlusconi (PER FAVORE CHE NESSUNO TENTI DI PRENDERCI PER CRETINI ) osteggio’ ,per mediocrita’ e gelosia , nell’ordine tutti i giocatori con vera classe approdati al Milan : Pato stesso, Ronaldinho , un delitto, Cassano , altro delitto,vedi Prandelli, altri che magari non ricordo adesso. Ma, Borgofosco , sopratutto PIRLO , il delitto dei delitti. Patibolo per Allegri e per Galliani . Pirlo e’ quello che ha trasfomato la Juventus da accozzaglia di giocatori in vera squadra .Conte in allenatore record . Tevez e altri da discreti calciatori ( vedi Coppe ) in presunti fenomeni. I tifosi del Milan ( non tutti per fortuna ) da orfani e nostalgici in masturbatori mentali alla ricerca delle colpe dello stesso Pirlo piuttosto che guardare in faccia la realta ‘ . Perfino con Cassano si fa il giochino ipocrita di colpevolizzare lui anziche’ I VERI COLPEVOLI DI TUTTO QUESTO SFASCIO CHE PORTA IL NOME DI ALLEGRI ED IL COGNOME DI GALLIANI. DA SOLI,CONTRO TUTTI. CONTRO BERLUSCONI TRADENDOLO. CONTRO NOI TIFOSI ROVINANDOCI SISTEMATICAMENTE L’ AMATO GIOCATTOLO.CONTRO CALCIATORI CHE DIMOSTRAVANO DI STARE VOLENTIERI CON NOI E CI DELIZIAVANO E INVECE COSTRETTI AD ANDARSENE . E NON E’ FINITA . CON LA CONNIVENZA DI 4 O 5 GIOCATORI TRADITORI ED INDEGNI DI QUESTA MAGLIA , PERFINO SENATORI E PRETESI GENERALI ,CI VOGLIONO TOGLIERE IL SOLO MOTIVO DI SPERANZA COMPARSO ALL’ ORIZZONTE : CLARENCE SEEDORF. Ma ,vedrete,vedrete .Berlusconi non puo’ essere diventato cieco . Ne’ puo essere influenzato dalle ossessionanti canpagne di stampa interessate come certi tifosi non tifosi a spingerlo a sbagliare. Proprio lui che la buona fede dei giornalisti la ha sperimentata. Non puo’ sbagliare. E non sbagliera’.
    Ma torniamo al concetto principale espresso da Borgofosco . Il Milan deve tornare grande e questa rosa con le eccezioni di chi rema contro non e’ tutta da buttare.
    Ok, per tornare una grande squadra dobbiamo avere , per cominciare , un fuoriclasse in cabina di regia . C’era ma visto che lo abbiaamo regalato cosa facciamo?
    Montolivo ,secondo loro l’erede , non solo e’ scarsissimo ma si e’ messo contro i tre UOMINI i su cui bisogna puntare tutto; Seedorf , Kaka’ , De Jong . Va allontanato insieme ad Abate e Bonera e va quantomeno ridimensionato Abbiati . Concordo su Amelia per me il titolare negli scorsi anni . Per il resto cederei sicuramente anche Birsa , Emanuelson Zapata , Robinho , Matri , Pazzini . comprerei di gran corsa Santon ed un centrocampista di assoluto valore . Ma basta , non voglio rubare il mestiere a Clarence.
    Emanuelson, Zapata

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