L’inter vuole tornare a vincere. Ovviamente a tavolino.

Sappiamo tutti che a Torino tra una settimana si decideranno le sorti del campionato. Non dovesse vincere l’Inter si riaprirebbero i giochi. E’ evidente che l’Inter dopo la figuraccia di Barcellona (probabilmente il Debreceni avrebbe fatto una figura migliore) ha paura di perdere l’unico titolo che gli garantisce l’apparenza (e solo quella) di corazzata: quello italiano. Gli episodi sono noti a tutti: cori ripetuti nei confronti di Mario Balotelli, probabilmente il più presuntuoso giocatore di calcio mai sceso in campo, aiutato da certa stampa che all’inizio gli ha fatto reggere il dualismo con il nostro Pato. Ormai che sia dello stesso pianeta del Brasiliano però non ci crede più nessuno.
Non è la prima volta che questo accade. Tutto ad un tratto Moratti si dimentica della vicenda Zoro, e tutti a fare i perbenisti per una situazione che, purtroppo avviene domenicalmente.

In questo caso il razzismo non c’ entra, è stata soltanto una manifestazione di stupidità da parte di un gruppo che pensa di essere stato ingiustamente danneggiato per quello che accadde nella gara di andata. Per questo motivo non temo assolutamente la squalifica del campo. Gli ultrà ce l’ avevano con la persona.

Queste le parole del presidente dell’*** poco più di un anno fa dopo la vicenda, parole confermate anche dallo striscione della curva Nord dell’***
Non è una questione di pelle: Balotelli uno di noi, Zoro uomo di merda.
Dunque, se i tifosi della Juventus sono razzisti
1) Perché non insultano nello stesso modo anche Maicon e Vieira?
2) Perché non fischiano anche i propri giocatori di colore.
3) Perché si parla solo e unicamente di cori razzisti contro Balotelli quando non è l’unico caso in Italia?
4) E’ così meno grave cantare ad esempio “Se saltelli muore Lucarelli?”
Rispondere “sì” non fa altro che alimentare il razzismo. La diversità tra i popoli. Un uomo non va insultato, punto e basta. Non conta se è un calciatore o un idraulico. Non conta se è nero, giallo o bianco. Il nostro calcio è malato di perbenismo. Si indignano tutti davanti ai cori razzisti, urlano ai quattro venti il loro disgusto e alla fine si lavano le mani con un turno di squalifica o qualche multa. O si smette di fare i cori insultando i giocatori in generale o si chiudono tutti gli stadi e si sospendono tutte le partite al primo insulto. Non vedo perché debbano essere tutelati solo i giocatori di colore.
Ma passiamo al piano B di Moratti: forzare la mano. Moratti ha minacciato di ritirare la squadra dal campo. Lui, il presidente, quando è chiaro a tutti che in questi casi a sospendere una partita dovrebbe essere il direttore di gara. Per forzare la mano scenderanno in campo Zanetti, Eto’o e Maicon, che minacciano di chiedere la sospensione e/o abbandonare il campo. Ricordiamo che Eto’o è lo stesso che in Spagna dava ai cori razzisti la colpa di tutte le sue pessime prestazioni, cori che il più delle volte sentiva solo lui.
Paradossalmente l’atteggiamento da tenere è proprio quello di Balotelli, ignorarli e si va avanti.
Qualcuno sta pensando di forzare la mano usandoli come le luci di Marsiglia per vincere una partita che finora in campionato non è ancora stato in grado di vincere a Torino. In un paese normale se il presidente ritirasse la squadra dal campo per qualsiasi motivo senza il consenso dell’arbitro prenderebbe lui lo 0-3 a tavolino e probabilmente anche qualche punto di penalizzazione. Ma siamo in Italia, e a tavolino qui si assegnano solo gli scudetti. Telefonare Guido Rossi per maggiori informazioni.