Silvio vendi. Sicuri?

Premessa: non vi si richiede mai di commentare in modo specifico il post, siete liberi di commentare quello che vi pare, ma in questo caso la vostra opinione sull’argomento sarebbe molto gradita, grazie.

“Silvio vendi” è stata sicuramente la frase più inflazionata dell’estate, nel pieno della nostra (non) campagna acquisti. Eh già, tanto vendere il Milan è roba di pochi minuti, chiunque può permettersi di spendere 750-800 milioni solo per rilevarci. E chiunque ha le capacità per gestire una società del genere, chiunque può garantire a dei tifosi con una certa abitudine alla vittorie, un altro ventennio di trofei. E non mi si dica che le vittorie non importano, suvvia.
Ora, non dico che Silvio sia in questo momento il miglior presidente al mondo, un nuovo ingresso in società mi farebbe piacere, ma ragionando un attimo, è tutto così dannatamente semplice e scontato?

Ho fatto una piccola ricerca sulle squadre che negli ultimi anni sono passate di mano, a ricchi proprietari stranieri. Ecco i risultati.

CHELSEA: partiamo dal caso più lontano nel tempo, Abramovich diventa il proprietario nel 2003 e inizia a spendere cifre folli per mezzi giocatori, tra cui cito in ordine sparso Mutu, Veron, Duff, Robben, Wright Phillips, Geremi, Boulahrouz e potrei andare avanti a lungo. Nel 2005 arriva la Premier, bissata l’anno dopo. Poi il nulla, se non qualche coppa Nazionale. Champions, zero. Nel frattempo i grandi colpi sono terminati con l’arrivo di Shevchenko, da qualche anno i blues puntano su giocatori a fine carriera come Deco, Ballack, Anelka. Se oggi è una squadra forte lo deve soprattutto alla saggezza di Ancelotti.

MANCHESTER UNITED: nel 2005, in pieno dominio Chelsea, passa sotto il controllo del magnate americano Malcom Glazer. Torna al successo in Premier nel 2007, l’anno dopo rivince in patria e pure in Europa, lo scorso anno campionato più Mondiale per Club. Vince grazie agli investimenti sui giovani (Ronaldo preso ragazzino, Rooney, Nani, Anderson, Carrick) e ai senatori (Van der Sar, Ferdinand, Giggs, Scholes). Qualche acquisto sbagliato, per Berbetov hanno sganciato attorno ai 40 milioni di euro, e non sono riusciti a evitare la cessione di Ronaldo, sostituito con Owen, Valencia e Obertan, avessi detto…

LIVERPOOL: addirittura una coppia di proprietari, Hicks e Gillet, che non sono riusciti a portare trofei ad Anfield, la maledetta Champions di Instanbul risale al 2005, un anno prima del loro ingresso in società.
Un colpo fantastico, quello di Torres e poco altro, facciamo qualche nome? Degen, Dossena, Cavalieri, Riera, Keane (23 milioni di euro, più di Pato…). E hanno perso, tra gli altri, Sissoko e Xabi Alonso.

MANCHESTER CITY: nel 2007 la quota di maggioranza delle azioni del Manchester City è stata acquisita dalla società UK Sport Investments, controllata dall’ex primo ministro thailandese Shinawatra. Acquisti? Bianchi e Bojinov. Dopo un anno ha ceduto la società all’Abu Dhabi United Group for Development and Investment, in pratica quella dello sceicco. E uno degli uomini più ricchi al mondo non ha portato nessun fenomeno al City, solo buoni giocatori come Robinho (42 milioni!), Adebayor e Tevez, insieme a  tanti semi-sconosciuti pagati uno sproposito, un esempio i 26 milioni per tale Lescott.
Campionato anonimo lo scorso anno, oggi è settimo, con nessuna speranza di gloria. E parliamo della squadra potenzialmente più ricca del pianeta…

Con questo cosa intendo? Che è meglio andarci molto molto cauti prima di lanciare certi slogan. Non è facile trovare un imprenditore pronto a investire in modo continuo per anni, e soprattutto uno che spenda bene. E peraltro non assicurano certo delle vittorie.