Bisogna ammetterlo, la partita con la Juve di domenica sera non sarà un big match, avendo perso ormai quel sapore da grande incontro di un tempo. Non è solo per i punti in classifica che ormai non si contano più, ma proprio la qualità degli uomini e del gioco che, è da ammetterlo, non è più paragonabile. Pensare che solo 2 stagioni fa il Milan regalava uno scudetto quasi vinto ai bianconeri sembra fantascienza: il gap tra le due squadre ad oggi sembra incolmabile. Non tanto a livello di uomini, ma soprattutto a livello di gioco. Tutto ciò non vuole essere né una previsione né una sentenza di condanna in vista di domenica: nel calcio tutto può succedere e non sempre la squadra più forte porta a casa i tre punti. Soprattutto dopo aver visto una Juve piuttosto scarica nelle ultime uscite.
Ma visto che domenica non ci giocheremo nulla, che purtroppo questo Milan -Juve non ha nulla a che fare con lo scudetto, vorrei rivedere il (quasi) bel gioco visto contro Atletico e Samp, quelle triangolazioni e passaggi di prima che mancavano da un po’ a San Siro. Vorrei vedere una squadra che lotta, che ci crede e che dimostra di tenere a questa maglia. Mi auguro che Seedorf chiarisca in fretta i suoi dubbi, soprattutto quello a centrocampo, visto che la soluzione non mi pare difficile: l’indecisione dell’olandese sarebbe tra Poli e Honda. Poli o Honda? Bisogna anche pensarci?
Contro l’Atletico e contro la Samp, Poli ha dimostrato di poter essere quel giocatore che mancava al nostro centrocampo, un giocatore in forma, che corre, recupera palloni, che è riuscito a diventare quell’asse, quel collante tra difesa e attacco che tanto era mancato nel girone di andata. Potrebbe essere un’arma in più contro un centrocampo solido e di classe come quello juventino. Un centrocampo che non può che mettere in difficoltà uno come Honda, ancora nettamente in ritardo sulla preparazione, lento, confuso, nonostante i piccoli miglioramenti visti a Genova. Sto ancora cercando di capire la motivazione che ha spinto la società all’acquisto del giapponese, presentandolo come il salvatore della stagione: per ora l’unica risposta che mi ha convinto è “marketing”.
2 commenti
Gaysuka Merdhondà è come Babbeo Renzi: ha l’aria esotica e fresca, ma alla fin fine non vale un cazzo.
la smetti d’ insultare Renzi e Honda 🙂