Le (nuove) follie dell’allenatore

sede milanDopo un 2013 agrodolce ecco il 2014. Secondo anno dopo la fine del ciclo che durava ormai dall’arrivo di Ancelotti nel 2001, ma il Milan è ben più in difficoltà di quanto ci si aspettasse a inizio stagione.

In merito alla delirante intervista del sempre meno credibile imbonitore di Livorno che ha chiuso il 2013 in casa Milan, c’è -come al solito- molto da dire. A partire dalla “preparazione per partire forte” che Allegri e il team di preparatori atletici, lo stesso di sempre, hanno approntato con grandi risultati anche quest’anno. E con Tognaccini a Milan Lab siamo passati dalla padella alla brace per quanto riguarda gli infortuni, che Allegri individua come unici colpevoli del pessimo girone d’andata rossonero.

La soddisfazione del livornese per il rendimento della squadra poi è spettacolare. Elogi a Matri (“ha fatto gol in tutta la sua carriera, ma tornerà ad essere importante per noi”) e a Balotelli, tante belle parole sul desaparecido Bryan Cristante, e sorprendentemente niente sul suo pupillo Muntari, che dopo il delirio finale nel derby è meglio non nominare. Uno spettacolo grottesco che raggiunge il culmine proprio quando sembrava che tutte le affermazioni più raccapriccianti fossero già passate. “Avrei potuto essere il tecnico della seconda stella, ma a volte ci sono degli imprevisti”. Tipo vincere un solo scontro diretto su 10 contro una squadra arrivata in Europa (con l’Udinese) o buttare via 3 punti con la Fiorentina (non considerando lo scippo dell’andata) e 4 con il Bologna nell’anno del primo scudetto di Conte, quello passato alla storia per il mancato gol di Muntari.

A giugno, comunque, finirà il contratto di Allegri con il Milan. Mi sembrava di aver avvistato Lippi in tribuna la sera del derby, e visti i trascorsi con l’Inter l’unica squadra con cui avrebbe potuto prendere contatti era proprio il Milan, ma l’ex ct campione del mondo ha annunciato pochi giorni fa il ritiro dal calcio. Il tecnico di Viareggio sarebbe stato una soluzione affascinante, se non fosse per il suo vizio di silurare i giocatori che gli stanno sul gozzo -tra cui lo spettacolare Cassano nel periodo alla Samp a ridosso del Mondiale 2010, o Baggio nei primi anni alla Juventus. A sostituire il livornese sarà, probabilmente, uno tra Clarence Seedorf e Marco Van Basten, con la “nuova” dirigenza che predilige chiaramente il primo. A 38 anni, quindi, l’ex bandiera del Milan potrebbe esordire da subito come allenatore su una panchina di lusso come quella rossonera, un po’ come fece (a 44 anni) Fabio Capello. Resta aperta anche la porta Inzaghi, in caso di rubinetti chiusi da parte della società e di una bella conclusione del campionato Primavera/di una vittoria a Viareggio. Comunque vada, l’incubo dovrebbe finire; resta da vedere se il sostituto sarà in grado di riportare il Milan in alto, visto anche il livello medio-basso del campionato italiano.