L’assurdità della discriminazione

1104474-17503170-640-360Certe sentenze possono uccidere una società”. Queste le parole di Adriano Galliani a poche ore dalla sentenza del giudice sportivo Tosel che ha deciso di punire il Milan per presunta DISCRIMINAZIONE TERRITORIALE nella partita dello Juventus Stadium, a giocare il match contro l’Udinese a porte chiuse. Parole giudicate da molti eccessive, ma che io non posso che condividere. Come hanno scritto in molti il Milan è già alla seconda sanzione per DISCRIMINAZIONE TERRITORIALE (continuerò a scriverlo in maiuscolo per sottolineare l’assurdità del concetto in un Paese come l’Italia): dopo la chiusura della curva e l’obbligo di giocare a porte chiuse, il prossimo step porterebbe la sconfitta a tavolino per 3 a 0, successivamente la perdita di punti e infine si potrebbe arrivare addirittura alla radiazione dal campionato. Insomma altri cori giudicati discriminanti provenienti da una manciata di tifosi, potrebbero veramente decretare la scomparsa di una società dal campionato: il tutto significa dare la possibilità, il potere a un nugolo di persone di ricattare, minacciare, pretendere favori o magari biglietti gratis, per evitare sanzioni ben peggiori. Ma questo è solo un aspetto di una vicenda a dir poco assurda. Basta pensare a ciò che è realmente accaduto domenica sera: io ero allo stadio e posso confermare che nessuno ha sentito o riconosciuto cori provenienti dal settore ospiti, occupato da 872 persone. Considerando che domenica sera lo Juventus Stadium ha fatto il tutto esaurito, mi stupisco dell’udito a dir poco fino del procuratore federale che è riuscito a distinguere distintamente un coro offensivo da parte di quei 872 tifosi milanisti in mezzo ai 39.128 tifosi bianconeri, che con i cori non si sono di certo risparmiati. Ma l’udito del procuratore federale non deve essere soltanto fino, ma anche estremamente selettivo, non avendo sanzionato gli innumerevoli cori offensivi contro Balotelli, contro Mexes e contro le rispettive madri.

La mia riflessione però a questo punto si amplia e guarda al passato: concentrarsi sui cori anti-napoletani di tutte le curve italiane sarebbe forse troppo, quindi preferisco parlare solamente dei cari tifosi juventini. Che non solo sono conosciuti come una delle curve più razziste d’Italia, non solo hanno più e più volte preso di mira i napoletani, ma addirittura nella stessa partita che costerà al Milan a chiusura di San Siro, si sono rivolti al settore ospiti con il coro “Quel settore lì… quel settore lì…. sembra Napoli“. Che il procuratore non abbia sentito? Che il procuratore non consideri il coro discriminatorio? A questo punto mi sembra lecito pensare che non sia eticamente corretto affidare le sanzioni a una persona che in base al proprio personalissimo giudizio distingua tra cori TERRITORIALMENTE DISCRIMINATORI o meno. La vicinanza degli altri presidenti di serie A e delle curve di Inter e Napoli, sottolineano l’assurdità della norma, che rischia di diventare un pretesto per un’alleanza anomala tra le curve contro le istituzioni.

La chiusura di San Siro finisce per penalizzare non solo la squadra, la società ma anche tutti gli abbonati che per quella partita hanno pagato e che a causa di un presunto coro che nessuno ha sentito e che nessuno vuole riportare, saranno costretti a rinunciare ad assistere al match dal vivo, ovvero un loro sacrosanto diritto.
C’è chi ora alza la voce, sottolineando come la norma vada rispettata, ma io mi sposterei sull’assurdità della norma: una legge che in Europa non esiste e che appare un controsenso in un Paese in cui per decenni rappresentanti della Lega Nord siedono al governo e basano la propria identità sulla discriminazione territoriale, un Paese in cui le curve fondano la loro rivalità anche su questi scontri territoriali che vanno in scena da anni e che nessuno si è mai sognato di sanzionare. Ma improvvisamente la sanzione arriva e casualmente coinvolge il Milan, quel Milan accusato di godere di favori arbitrali e di rigori regalati, ma che adesso dovrà fare a meno dei propri tifosi.

7 commenti

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    • MANUEL il 9 Ottobre 2013 alle 09:51

    DA SOTTOLINEARE COME UNA BUONA PARTE DI TIFOSI DEL GOBBO STADIUM SONO DI ORIGNI NAPOLETANE, ASSURDITà NELL’ASSURDITà….

    • mattoinh7 il 9 Ottobre 2013 alle 10:39

    Di queste sentenze non ci si preoccupava quando Balotelli vestiva la maglia dell’Inter e prendeva 6000 euro di multa per aver fatto il gesto di stare zitti ai veronesi dopo Chievo – Inter sulla base del “non è perché è nero, ma perché è antipatico e cmq Muntari non lo fischiano”.

    Di queste sentenze non ci si preoccupava quando, sempre con la maglia dell’Inter, Balotelli scendeva in campo al grido di “non esistono negri italiani”.

    Di queste sentenze non ci si preoccupava prima che alcuni giocatori di colore non vestissero la candida maglia rossonera, soprattutto sbattendosene i coglioni della questione razzismo e ridendo e godendo di fronte alle multe e alle squalifiche impartite da Tosel.

    Di queste sentenze non ci si preoccupava quando a Roma, laziali e romanisti trascendevano ogni forma di rispetto umano: tanto era un problema dell’Olimpico, mica di San Siro.

    Di queste sentenze non ci si preoccupava e non ci si è mai preoccupati per quello che succedeva, succede e succederà a Verona.

    Di queste sentenze non ci si preoccupava nemmeno di fronte ai cori fiorentini sui morti dell’ Heysel.

    E potrei andare avanti quanto mi pare.

    Tutte queste storie di oggi sono stronzate ipocrite venute fuori solo perché è cambiato il bersaglio (….) e perché anche in questo contesto si ragiona in base al tifo e al tornaconto perdendo di vista il problema nel suo complesso ameno che, appunto, non venga sanzionato da Tosel chi ci sta sul cazzo…

    Non vogliamo più che accadano queste cose che avvengono solo da noi? Impariamo a chiamare quei tifosi (?) che vivono lo stadio solo come valvola di sfogo e di insulto con il loro vero nome e cioè TESTE DI CAZZO.

    TESTE DI CAZZO SI, senza le quali non ci sarebbe nemmeno da perderci un secondo a discutere se si può andare allo stadio e dire Napoli colera, Milano in fiamme o negro di merda.

    1. No Matto. Il razzismo è un conto, la discriminazione territoriale è un’altra. Perché chiudere per “noi non siamo napoletani” è un conto per dei buu razzisti un altro.

      Non è cambiato il bersaglio. Sono cambiate le sanzioni e sono stati puniti a campione. Perché ci sono video di cori Juventini impuniti, la stessa Inter a Sassuolo la fa franca fino alla sceneggiata del San Paolo.

    2. Non confondiamo il razzismo con le urla di scherno e schermagle tra tifosi. Il razzismo è una piaga più che essere, come molte volte si prospetta, una lotta tra diseredati. Colpevolizzare l’immigrazione, oppure le grandi migrazioni di massa, sempre avvenute a causa della ricerca di un ‘mondo migliore’, è un processo iniziato almeno da quando l’umanità ha dato segni d’acquisizione di conoscenze geografiche e/o di una civiltà tesa alla convivenza tra i popoli ed al rispetto delle loro peculiarità(come si fa in questo sito dove si ospitano opinioni di tutti).
      Non concordo sul fatto che Balotelli sia stato sempre discriminato per i suoi atteggiamenti irriverenti nei confronti di tutti ed in particolare del pubblico.
      Penso che Mario venga insultato perché è un campione che fa paura alle tifoserie avversarie(infatti Banti e Tosel hanno fatto in modo di non farlo giocare contro la Juventus, così come era già capitato ad Ibrahimovic ed a tutti quei giocatori del Milan, avversari temibili del ‘potere costituito’, a partire da Gianni Rivera).
      Il discorso è ampio ma si deve risalire alle origini di questo sport e soprattuito conoscere la sofferta e meravigliosa storia del Milan.
      Piuttosto, come anche Silvia fa notare, gli 872 spettatori milanisti non hanno insltato nessuno. Allora perché penalizzare 23000 tifosi che hanno lautamente pagato un abbonamento a San Siro e non potranno vedere la partita, dal campo, della loro squadra del cuore?
      In altra sede ho detto che i 23000 abbonati hanno la facoltà di adire a vie legali sia nei confronti della proprietà dello stadio torinese che della Federazione.
      E’ documentabile che gli emissari federali hanno preso lucciole per lanterne addossando, ai tifosi del Milan, PRESUNTE DISCRIMINAZIONI che i sostenitori rossoneri non hanno mai esternato? Io credo di si perchè con l’attuale tecnologia certamente esiste la documentazione dei cori dei tifosi , della curva, allo stadio.
      SCANDALOSO INVECE E’ IL PERPETRARSI DELLA PERSECUZIONE NEI CONFRONTI DELLA SQUADRA ROSSONERA MEDIANTE CONDANNE, DELLA COSIDDETTA GIUSTIZIA SOPORTIVA, CHE PENALIZZANO SEMPRE E SOLTANTO IL MILAN.
      Non è il caso di ritornare sulle squalifiche inflitte ad Ibrahimovic e sull’assurda DISCRIMINAZIONE TERRITORIALE mai compiuta a San Siro, addiritura a CURVA SUD chiusa, poiché da sempre ci sono sfottò tra i tifosi di opposte fazione. Dire Napoli m…. oppure rispondere Milano in fiam… sono scherni tra tifosi e non razzismo!
      Ma tant’è, lasciatemi questo dubbio, non è che il Milan è penalizzato perchè è la squadra della quale il proprietario è SILVIO BERLUSCONI?

    • LaPauraFa80 il 9 Ottobre 2013 alle 10:55

    Senza pubblico saranno 90′ di dai dai dai dai dai dai di Acciughina. =(

    • MILANDOMINAT il 9 Ottobre 2013 alle 12:38

    Per la ruBe e tutto lecito. Le testate, le spallate, gli interventi da dietro e col piede a martello, i goal in fuorigioco, i goal dentro di due metri e mezzo degli avversari annullati. É normale che anche i cori dei maiali restino impuniti.

    E naturalmente la nostra non società non dice nulla come al solito…. Ah il terribile potere mediatico del milan…

    • MANUEL il 10 Ottobre 2013 alle 17:06

    Ma il coro contro i sampdoriani su mare inquinato e puzza di pesce dunque sarà discriminatorio??????

    A sto punto Autoinsultiamoci pesantemente cosi vediamo cosa si inventano…

    L’autodiscriminazione territoriale!!!!!

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