Con le ossa rotte

de-sciglio-mattia-intervistaA solo due giornate dall’inizio del campionato e dopo aver affrontato con successo i preliminari di Champions League la situazione più preoccupante non è quella della classifica, dove siamo indietro di soli 3 punti rispetto al gruppo di testa, diversamente dagli altri anni dove gli inizi inconstanti della squadra hanno poi pesato a fine campionato, ma quella dell’infermeria. Fa specie vedere poi come gli acciacchi si siano concentrati su un reparto in particolare, ovvero quello difensivo: Abate ha riportato lesioni nella gara della Nazionale contro la Bulgaria e dovrà effettuare ulteriori esami ma sicuramente sarà indisponibile contro il Torino, Mattia De Sciglio che sembrava addirittura dover ritornare nel suo ruolo originario di terzino destro a causa dell’emergenza ha invece riportato una lesione a manico di secchia del menisco mediale del ginocchio sinistro in allenamento ed è stato operato dal dottor Schonuber a Milanello con tempi di recupero che si aggirano intorno ai 30 giorni. Stessa sorte per Silvestre che soffrendo di una distorsione al menisco ha deciso di farsi operare anche se in un secondo momento.

L’unica “buona notizia” giunge da Bonera il quale sta recuperando nel migliore dei modi grazie alla riabilitazione e al lavoro atletico. Non è un difensore ma rientra nel bollettino medico anche Pazzini che dopo l’operazione col professor Martens sta seguendo senza complicazioni l’iter di recupero previsto. Quella degli infortuni sembra ormai una piaga di cui non riusciamo a liberarci, nonostante gli sforzi e i cambiamenti dello staff medico di Milan Lab. Purtroppo siamo stati condizionati troppo spesso e probabilmente andava fatto qualcosa di più in sede di mercato per evitare questo tipo di emergenze anche se probabilmente è la preparazione di Allegri a provocare tutte queste defaillances. Anche perchè situazioni del genere poi sfociano anche nel ridicolo con il probabile ritorno di Digao (divenuto ormai un costo extra di Kakà) per cercare di arginare l’emergenza in difesa.

Infine giusto due parole da parte mia su Kakà: sicuramente com’è stato già ampiamente detto non potrà mai ritornare il calciatore che tante soddisfazioni ci regalò in passato e d’altro canto resta tecnicamente più valido di Boateng, nonostante la presunta pubalgia che ancora lo affligge. Quello che sicuramente l’acquisto di Kakà ha portato al Milan è stato un entusiasmo nell’ambiente difficilmente raggiungibile con qualsiasi altro affare se non acquistando uno dei cinque top players al mondo. E sappiamo benissimo che con i tempi che corrono non possiamo assolutamente permettercelo.

6 commenti

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  1. chiamala buona notizia quella di bombonera…

  2. Il geometra ha portato una sfiga clamorosa parlando di difesa numericamente competitiva … tutti morti …

  3. Penso anche io che i tanti infortuni dipendano da allegri. Quelli muscolari di Abate ed Elshaarawi lasciano ben pochi dubbi. Due calciatori con fibre muscolari esplosive calibrate sulla rapidità che riportano lesioni muscolari quasi contemporaneamente in questo punto della stagione non sono certo una coincidenza.

    Ricordiamoci di Pato. Rinato e tornato ai suoi livelli lontano da Allegri. Anche lui dalle fibre muscolari esplosive e calibrate sulla rapidità. Pensate sia un caso?

    No è Allegri è sostanzialmente sconveniente per i giocatori con determinate caratteristiche.

    1. Sì, comunque il problema di Pato risale a prima di Allegri, eh.

      1. Assolutamente no. Pato prima di Allegri era un potenziale campione anche per continuità. Guarda la stagione con Leonardo per esempio. Dove guarda caso anche Ronaldinho fece una super stagione

        1. Mi pare che la storia parli chiaro: nella prima parte della stagione di Leonardo ha siglato 14 gol, poi si è infortunato due volte a febbraio 2010 e a marzo 2010, rientrando solo per le ultime partite. Con Allegri è partito forte con una doppietta, poi da novembre è stato fuori tre mesi tornando a gennaio e contribuendo allo scudetto, tra le altre cose, con la doppietta nel derby,

          Il declino è iniziato nella stagione seguente con l’acuirsi degli infortuni e culminato nel 12-13 dove ha segnato un solo gol, peraltro a porta vuota su assist di El92. Ma gli infortuni non erano di matrice allegriana, erano una conseguenza della massa di muscoli che Milan Lab ha fatto mettere su a Pato senza che le sue fibre potessero reggere. E questa spiegazione è universalmente accettata.

          Gli infortuni di El92 e Abate non sono nemmeno lontanamente gravi come quelli che Pato ha passato in quegli anni. E Pato non è tornato “ai suoi livelli”, undici gol nel campionato Brasiliano in quasi un anno sono ordinaria amministrazione.

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