Passiamo, Se Vogliamo

VOETBAL-WK KWALIFICATIE-NEDERLAND vs SCHOTLANDIl responso dell’urna del sorteggio, come al solito, non è stato benevolo con i rossoneri: è arrivata una mezza mazzata, dato che – quando tutti speravamo nella benedizione del Metalist Kharkiv o del Paços de Ferreira – ci è stato assegnato il PSV Eindhoven, squadra dal più alto coefficiente tra quelle della seconda fascia. Tralasciando i discorsi sull’opportunità del sorteggio separato tanto caro a Platini, che affianca a Milan – PSV e Arsenal – Fenerbahce sfide come Viktoria Plzen – Maribor, la mazzata  è solo parziale: Rispetto alla squadra dell’anno scorso, infatti, mancano Lens, ceduto alla Dinamo Kiev, Mertens, andato a rafforzare il Napoli, e soprattutto l’ormai famoso Kevin Strootman, intorno al cui nome il Milan, a detta dei giornalisti e dei sedicenti analisti di mercato, girava da due anni, salvo poi scoprire, con il passaggio alla Roma, che nessun altro oltre ai giallorossi aveva mai formulato un’offerta concreta. Davvero un peccato: Kevin era uno dei punti di forza di questa squadra, e altrettanto avrebbe rappresentato per i Rossoneri.

Ma è rimasto Matavz, centravanti di un team capace di segnare oltre 100 gol nella scorsa Eredivisie (per quanto conti questo dato, in un campionato dove Pellè fa il fenomeno), e sono arrivati Stijn Schaars, promessa mai effettivamente mantenuta del calcio orange, e in queste ore il già pluri-giustiziere del Milan Park Ji-Sung. Schaars e Park sono gli unici elementi esperti di una squadra dall’età media bassissima: all’esordio in campionato contro l’ADO Den Haag, dieci undicesimi della formazione erano under 23. Un’arma a doppio taglio in una competizione difficile come la Champions: ma, del resto, l’esperienza nelle competizioni internazionali non è – dato al quale noi Milanisti siamo poco abituati, dopo anni di formazioni ripiene di senatori – una peculiarità del Milan di quest’anno.

Cambiato anche l’allenatore: via Advocaat, la squadra di Eindhoven ha optato per una scelta tecnica, offrendo una seconda occasione a Philip Cocu. Già capitano di quel Barça dei primi anni 2000, con i giovani Puyol e Xavi a fare da apripista alla cantera e Kluivert e Overmars davanti (quello che non vinceva nulla, per intenderci), Cocu ha passato diversi anni nello staff del PSV e non dovrebbe attuare rivoluzioni sul piano tattico (dei vari cambiamenti sul piano degli uomini ho già parlato) Davanti sta messo molto bene, con Maher e Wijnaldum ad offire un sicuro avvenire, ma dietro si sono mostrate diverse lacune a inizio stagione.

Il PSV ci ricorda soprattutto le semifinali del 2005, dove passammo con qualche patema per andare a Istanbul, a giocare quella partita là. Non è una grandissima squadra: ci poteva andare peggio, e il Fenerbahce (nonostante il rischio squalifica) sarebbe stato ben più pericoloso, esattamente come la Real Sociedad. Ma di certo dobbiamo stare in guardia: a prescindere dal discorso ranking, oramai andato ai pesci (senza di noi, sarebbe la terza stagione con sole due italiane tra le prime 32 d’Europa), con la nostra forma molto più precaria non possiamo prendere sottogamba una sfida che sarà fondamentale, sia sul piano economico (quei milioni della qualificazione servono a sbloccare il mercato) che su quello morale. Perché il passaggio del turno sarebbe fondamentale nel far parlare del Milan, dopo mesi di oscuramento mediatico.

Quello che serve al Milan, oltre a un lavoro serio sulla condizione atletica, è la forza di volontà: la consapevolezza della tradizione che si porta su quei colori, che da sola dovrebbe fornire una motivazione intaccabile anche da scelte discutibili a livello di staff e dirigenza. La consapevolezza di essere il Milan, e che volendolo, e sudandoselo, questo doppio confronto potrebbe essere l’inizio di una lunga cavalcata, dalle proporzioni in questo momento inimmaginabili. Un po’ come per chi rischiò di uscire a Liberec, o per chi non si era ancora lasciato Calciopoli alle spalle. E sognare non costa nulla. 

4 commenti

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  1. Partire eliminando il PSV Eindhoven può diventare il trampolino di lancio, per il Milan, in un torneo (Champions League) dove, dopo aver eliminato gli olandesi, potrà vedere i rossoneri recitare la parte di miglior outsider tra le pretendenti alla vittoria finale della massima competizione europea.
    Se non ci saranno ‘giochi di Palazzo’ i rossoneri, presentando una formazione giovane, spigliata e di grandi prospettive, possono recitare il ruolo che nella passata stagione recitò il Borussia Dortmund.
    Le conferme di Mario Balotelli e Mattia De Sciglio, a livello di grandissimi, ed il possibile approdo di El Shaarawy, a tali livelli, potranno dare tono europeo ai rossoneri.
    Quest’anno il Milan parte per vincere lo scudetto e per approdare almeno alle semifinali della Champions League.
    Allegri? Il tecnico livornese sembra che stia capendo cosa significa essere allenatore del Milan. Speriamo bene!

  2. Sono un fervido patrocinatore del Pareggio del Bilancio o del Bilancio in Attivo, ma … SCIGLIO NON SI TOCCA!!!

    Piuttosto venderei El Merdaawy e Balomerda e Mortolivo insieme, ma non Sciglio.

    Che poi, cazzo dite, Carletto non ci farebbe mai una cosa del genere.

  3. Comunque prendere Honda a gennaio é un capolavoro del Condor. Così vale come:

    -acquisto di quest’estate perchè l’abbiamo messo sotto contratto ora.
    -aquisto di gennaio perchè inizierà a giocare a gennaio.
    -acquisto dell’anno prossimo perchè quest’anno gioca solo mezza stagione e non la Champions.

    Un giocatore, triplo acquisto.

    • bari2020 il 11 Agosto 2013 alle 00:25
      Autore

    Nel frattempo il PSV ha vinto 5-0 contro il NEC Nijmegen con doppietta di Zakaria Bakkali. Un ’96.
    Ripeto, un ’96.

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