L’angolo del tifoso: Ljajic in debito? Non scherziamo. I giornalisti…

Per “l’angolo del tifoso” riceviamo e pubblichiamo la lettera di Meridio sulla questione Ljajic:

Adem LjijaicCon molto divertimento e un pizzico di amarezza sono qui a scrivere di Ljajic, dopo aver letto l’editoriale dell’imparzialissimo Bucchioni.

Sembra che Ljajic fosse un truffatore, un assassino, o uno stalker, un ex carcerato che provò a giocare a calcio e che nessuna squadra voleva. Ed ecco allora che arriva la compassionevole Fiorentina che con pietà gli fa un contratto e gli dà fiducia. Ebbene, la storia non è proprio così. La storia parla di un normalissimo talento serbo, che gioca bene nel Partizan Belgrado e, dopo essere inizialmente opzionato dal Manchester United, passa alla Fiorentina per 6,5 milioni di euro. Giocatore a cui non viene data fiducia dal tecnico Prandelli e poca di più dal connazionale Mihajlovic nei primi due anni. Giocatore che, in un periodo della Fiorentina tutt’altro che felice, viene sostituto da Delio Rossi al 32′ del primo tempo con Ruben Olivera. Il serbo, stizzito e nervoso, fa partire un applauso sarcastico. Certamente gesto non bello e deplorevole, che viene però vergognosamente punito con una serie di botte in diretta dal tecnico. E dopo il danno, la beffa. L’allenatore viene giustamente esonerato; Ljajic viene fatto accomodare in tribuna fino a fine stagione, per un battito di mani.

Cambia tutto, arriva Montella, che vedendo allenare un giovane giocatore sotto contratto decide di farlo giocare. Poi farà quello che abbiamo visto durante lo scorso campionato. Dunque, mi domando: per quale diavolo di motivo Ljajic dovrebbe essere in qualche modo in debito con la società viola? Così in debito da accettare un rinnovo sotto ricatto a cifre nettamente inferiori di un’altra società (il Milan) che lo vuole e in cui magari lui vorrebbe giocare, visto anche che il suo idolo è un certo Ricardo Kakà. Ambizione, non ingratitudine. Sotto ricatto perché il carissimo Bucchioni ci fa sapere che Diego Della Valle ha dato un ordine a Ljajic: o rinnovi o resti in tribuna sino a fine contratto. Si può discutere sui soldi, magari (sicuramente) un 21enne dovrebbe accontentarsi di uno stipendio più basso, ma questo, spesso, è in mano ai procuratori. Una società non può avere la presunzione di credere che dare fiducia a un giovane sia un gesto di cui poi si è creditori. Una società tra l’altro, che con molta fiducia nel 2013 lo lascia andare in scadenza nel 2014, ma non scherziamo.

E se questo era il “divertimento”, l’amarezza. Amarezza verso un giornalismo italiano che senza pensarci un po’ si è schierato dalla parte della Fiorentina, che metterebbe Ljajic in tribuna fino al 2014, che non vorebbe mai vederlo al Milan, accusandolo di ingratitudine. Giornalismo, che, a parte in piccoli casi, non si permetteva minimamente di dare contro a Cassano. Quando, dopo aver gravemente offeso Garrone, venne acquistato dal Milan, fatto diventare titolare nella squadra e anche in Nazionale. Quando venne salvato, curato e aspettato dopo la grave malattia al cuore che lo ha tenuto fuori 5 mesi e rilanciato di nuovo titolare e titolare nell’Italia. Cassano che poi per un capriccio ha deciso di chiedere la cessione.

Lì nessuna accusa. Per Ljajic un polverone. Per favore, non scherziamo.

Meridio

1 commento

    • MILANDOMINAT il 6 Agosto 2013 alle 23:29

    Bucchioni? Giornalista?

    Bitch please, sarà un’operaio della ditta del pantofolaio bucaiolo messo lì a scrivere articoli sotto dettatura dell’ufficio stampa dei merda

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