Brutti ma buoni

161618204-3fb179a4-2853-4597-94db-5182543b241fBrutta partita quella di domenica pomeriggio, giocata male, senza idee né spunti né gioco. Una partita che mi ha addirittura quasi sorpreso per la sua lentezza e tedio, forse perché avevo come rimosso le prestazioni disastrose delle prime giornate di campionato. Il match contro il Torino ha dimostrato, come se ce ne fosse bisogno, la fondamentale impronta di un regista come Riccardo Montolivo in questa squadra, un giocatore che si è rivelato insostituibile. È inutile che Allegri continui imperterrito a sostenere che Muntari sia perfettamente un grado di svolgere il ruolo di Montolivo alla perfezione, perché non è così, e lo ha dimostrato domenica: al Milan nessuno ad oggi è in grado di sostituire degnamente il centrocampista di Caravaggio, né Muntari, né Ambrosini né credo l’infortunato De Jong.

In assenza di Montolivo, il centrocampo si è rivelato inesistente, tanto che i giocatori del Torino hanno potuto facilmente saltarlo senza troppi problemi e dirigersi direttamente in porta. Salvo la prestazione di Flamini, che si è battuto, ha lottato, ha recuperato palloni ed è riuscito in un paio di occasioni anche ad arrivare al tiro. Ma il nostro caro mister, di cui oggi preferirei non parlare, viste le infinite diatribe sulla sua imminente partenza, che ormai sembrerebbe cosa certa, ha deciso di sostituirlo, preferendogli Muntari e un sempre più sperduto Nocerino.

Problemi anche per l’attacco: nonostante il gol, che gli fa meritare la maglia da titolare fisso, si è visto un Balotelli svogliato, lento e poco ispirato, più impegnato a lamentarsi con arbitri e avversari che a giocare la partita, una sorta di amarcord del caro Ibra, che aveva una capacità unica di tenere palla e portare in alto la squadra, una capacità ben più sviluppata di quella di Balotelli (da notare che Ibra è riuscito anche a far disputare a Nocerino una stagione da sogno). Per quanto riguarda gli altri protagonisti dell’attacco, non mi dilungherei troppo sulla prestazione di Boateng, in quanto credo che ci abbiano pensato i fischi scroscianti a commentare la sua partita.

Mi fermerò invece sulla partita di El Sharaawy: una partita ancora una volta senza gol e forse proprio rovinata da questa smaniosa ricerca della rete. Nel primo tempo infatti il Faraone ha corso, è tornato più volte a dare una mano in difesa e ha cercato con tiri abbastanza innocui di sfatare quel tabù che lo tiene a secco ormai da troppe partite. Ma non riuscendo nel suo intento, Stephan si è man mano spento, smettendo di correre e di provarci, fino alla sostituzione che non potrà fare altro che deprimerlo ancora di più. Trovo eccessive tutte le critiche rivolte al ragazzo: con i suoi 16 gol ha già fatto molto di più di quello che chiunque si aspettasse da lui a inizio stagione, lui che a soli 20 anni ha trascinato il Milan verso una rimonta insperata e inizialmente irrealizzabile. Il Faraone ha bisogno di tranquillità e di ritrovare quella spensieratezza e quella sorta di incoscienza che gli permetteva di giocare liberamente, senza condizionamenti né pressioni, dandogli così modo di esprimere al massimo tutte le sue potenzialità e il suo enorme talento.

Nonostante la pessima partita, il Milan ha conquistato tre punti fondamentali per l’obiettivo terzo posto: la Fiorentina è ora a 4 punti dai rossoneri, un traguardo che ha del miracoloso. Penso al gol incredibile sbagliato da Barreto nel primo tempo e alle innumerevoli occasioni sprecate dalla Fiorentina contro la Roma: episodi che avrebbero potuto ribaltare la situazione e che oggi porterebbero me e non solo a criticare ferocemente la squadra rossonera e il suo allenatore. Ed è per questo che, nonostante il risultato positivo, il mio commento non può che essere critico: il calo di condizione e di gioco in queste ultime partite fondamentali non può essere concesso, anche se, con 3 punti in più, la visuale cambia. E migliora.