Benedetta sosta

C_3_Media_698681_immagine_l1Il bilancio della domenica di campionato è chiaro: 3 punti importantissimi, visti i risultati delle altre, e tre punti forse dati troppo per scontati alla vigilia, visto un po’ di affanno della squadra e il bel gioco vistosamente in calo. Forse le ultime prestazioni ci avevano abituato troppo bene: triangolazioni, velocità, idee, sicurezza. Ci hanno pensato Barcellona prima e Palermo poi a riportarci sulla terraferma e con i piedi ben piantati per terra: la stagione del Milan è partita in maniera disastrosa e, nonostante l’innesto di pedine importantissime e di valore e nonostante il miglioramento di alcuni interpreti, l’ossatura della squadra rimane quella che nei primi mesi di campionato faceva pensare addirittura alla serie B. Quindi non stupiamoci degli errori in fase di impostazione o dei problemi difensivi, ma rallegriamoci della vittoria: ottenere i 3 punti non giocando una partita eccelsa è sintomo di grande squadra.

La sosta per gli impegni della Nazionale giunge inoltre in un momento perfetto: molti giocatori domenica sono apparsi stanchi e la necessità di rifiatare si fa sentire. Soprattutto alla vigilia di un mese impegnativo come quello alle porte, in cui in successione il Milan si troverà ad affrontare Fiorentina, Napoli e Juventus, e in cui servirà la condizione fisica migliore. Sono infatti parecchi i milanisti apparsi fuori forma nel confronto con il Palermo: primo tra tutti Boateng, nonostante i molti estimatori che ancora coltiva tra i tifosi, coloro che appena Prince si rende protagonista di 90 minuti decenti, tornano a reputarlo un fenomeno e un giocatore che può fare la differenza. A me ormai sembra più che evidente che il giocatore sia l’ombra di quello della prima stagione al Milan e che non solo non meriti la maglia che indossa, ma spesso meriterebbe di sedere in panchina.

Qualche preoccupazione anche per i terzini: se Abate ha ormai ampiamente dimostrato di avere grossi limiti, primo tra tutti la capacità innata di colpire rigorosamente l’avversario ogni volta che tenta un cross, ho visto un calo anche nella prestazione di De Sciglio. Mi colpisce molto leggere pagelle e commenti che lo danno come uno dei migliori in campo: purtroppo io, pur riconoscendo le sue innegabili capacità, ho visto troppi passaggi sbagliati e troppe palle perse, contro un avversario non particolarmente temibile. Detto ciò, spero che con questa convocazione possa esordire in Nazionale, dimostrando quello che vale e che si sia trattato solo di una partita storta perché il 20enne è il miglior terzino rossonero al momento.

Un ultima considerazione sui presunti errori arbitrali: ogni domenica è diventata consuetudine doversi difendere da accuse di ruberie e ladrate. A me pare che il giallo a Zapata fosse più che legittimo, visto la NON chiara occasione da gol (Ilicic poteva sbagliare il controllo della palla e doveva ancora percorrere alcuni metri prima di tirare in porta, teoria sostenuta anche, stranamente, dalla Gazzetta) e mi sembra eccessivo parlare solo di Milan quando il gol della Fiorentina di Aquilani nasce da fallo su Granqvist e soprattutto Samp – Inter non si sia giocata, mentre la Lazio ha perso contro il Torino sotto la neve.

In vista del mese che ci aspetta rimane la mia preoccupazione per una difesa traballante e per centrali difensivi non all’altezza della situazione: preoccupazione che mi farà versare qualche lacrima giovedì sera quando, davanti alla tv per gustarmi un bel Brasile Italia, potrò riammirare la classe, la sicurezza e la forza di Thiago Silva. E chiedermi ancora una volta perché.

1 commento

  1. l’ossatura della squadra rimane quella che nei primi mesi di campionato faceva pensare addirittura alla serie B.

    Era un chiaro tentativo di eversione da parte dell’ala politicizzata del tifo, che – comunque – è priva di qualsivoglia capacità di analisi calcistica. Anche ai tempi di Leonardo si spendevano articoli e commenti (non qui) sulla serie cadetta. Non ci stupiamo più di niente.

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