Il futuro della panchina rossonera, tra chiacchiere e certezze

allegri1Inutile nascondersi: la sconfitta subita dal Milan in Champions contro il Barcellona è stata una mazzata per tutti i tifosi rossoneri che, dopo il risultato dell’andata, di tutto si aspettavano dal match del Camp Nou tranne che uscire dalla coppa europea per eccellenza con un sonoro 4-0. Non se lo aspettava neanche il presidente Berlusconi che, deluso dalla prestazione della squadra (io penso più dall’atteggiamento della formazione, in realtà) sembra aver trovato il capro espiatorio della situazione: Allegri.

Allegri non mi ha mai convinto, ma non ho neanche mai trovato un motivo valido per criticarlo e per sperare in un suo allontanamento dalla panchina rossonera. Di sicuro il primo campionato, quello vinto, è stato giocato bene da tutti: una mano importante l’hanno data Ibra, Thiago Silva e anche un Robinho che ancora giocava a calcio; il merito della vittoria, però, va anche dato all’allenatore che, arrivato per la prima volta in una grande squadra, è stato all’altezza della situazione e ha proposto un gioco efficace e solido. Anche il secondo anno di gestione Allegri non è andato male: si è chiuso al secondo posto, ma quanti di voi (domanda retorica) si ricordano dell’episodio di Muntari? Un gol, quello non dato al Milan, che avrebbe cambiato l’esito di una partita e probabilmente di un campionato, consegnando ad Allegri il secondo scudetto della sua carriera al Milan. E non sarebbe stato niente male!

Quest’anno la situazione è diversa: il Milan non ha cominciato male, ma malissimo. Vuoi per colpa delle cessioni illustri, vuoi per colpa dell’assenza di esperienza derivante dal fatto che molti “veterani” hanno lasciato la squadra, vuoi perché alcuni dei nuovi innesti non sono stati all’altezza della situazione, vuoi per l’incapacità – in questo caso più dell’allenatore che non dei singoli giocatori – di sopperire all’assenza dei due nomi più rappresentativi del Milan che fu. Ma anche in questo caso, non mi sento di prendermela con Allegri. I primi risultati erano una chiara conseguenza di una campagna di indebolimento attuata nel mercato d’estate per questioni che già conosciamo. Non a caso trapelò una indiscrezione secondo cui Allegri, infuriato per il mercato dell’ultima estate, avrebbe minacciato di dimettersi da allenatore del Milan. Il tutto è ovviamente rientrato in pochi giorni.

Poi si è entrati nel vivo del campionato, ed è li che i dubbi sono aumentati: il Milan perdeva, pareggiava, pareggiava e perdeva. Il Milan era quindicesimo, in una zona alquanto rischiosa, dopo le prime partite di Serie A. Li, lo ammetto, anche io ho iniziato a pensare ad una sostituzione sulla panchina del Milan, ma non per una esigenze, bensì perché… che altro si poteva fare? Se si voleva lanciare un segnale ai giocatori, quella era l’unica cosa da fare (molte altre società hanno agito e agiscono così in molte occasioni). Ma la dirigenza milanista ha dato fiducia ad Allegri e l’allenatore ha avuto ragione. Tanto da portare la squadra nelle posizioni che le competevano, nonostante tutto. La settimana scorsa il Milan era terzo in campionato e potenzialmente qualificato al turno successivo in Champions League dopo il 2-0 in casa contro il Barcellona. Poi, però, un certo Messi ha deciso di rovinare la festa assieme ai suoi compagni. Non c’è stata partita, è vero. La colpa può essere dell’allenatore che non ha istruito a sufficienza i propri ragazzi in vista di un match così importante, ma senza dubbio non può essere un capro espiatorio. Il Milan è una squadra inferiore al Barcellona. Lo sapevamo già un anno fa, quando potevamo fare affidamento sulla forza di Ibra, sulla tecnica di Thiago, sull’esperienza di Nesta e su una squadra molto diversa da quella di oggi che, nonostante tutto, è riuscita a strappare una vittoria a Milano contro un Barcellona non proprio in forma. Quando il Barça si sveglia, però, non si può fare molto. La partita poteva essere di sicuro impostata meglio, ma il risultato non ci avrebbe comunque premiato a mio avviso. Erano superiori, nettamente superiori, e si è (ahimè) visto.

Può essere quindi la sconfitta con il Barcellona uno dei motivi per cacciare Allegri? Potrebbe esserlo oppure no. In ogni caso non sta a noi decidere. I nomi che stanno circolando in queste ore per il dopo-Allegri sono principalmente tre: il sempre presente Donadoni, Montella e la new entry (che personalmente mi ispira fiducia e proverei) Seedorf. Da una parte abbiamo l’esperienza di allenatori già fatti, di cui un ex milanista che tanto piacerebbe al presidente Berlusconi; dall’altra abbiamo l’esperienza, sul campo, di un giocatore come Seedorf che, seppur non abbia brillato nelle ultime stagioni in rossonero, è stato comunque uno dei giocatori più forti degli ultimi dieci anni, e il suo palmarès ne è la riprova.

Tuttavia, come avrete capito, ci penserei due volte prima di salutare Allegri, per il semplice motivo che, a prescindere dall’esito del campionato in corso, il Milan con lui alla guida ha vinto un campionato ed è arrivato secondo l’anno dopo solo a causa di episodi sfavorevoli. Questi sono dati, tutto il resto sono chiacchiere. Ad Allegri cosa possiamo rimproverare? Di non aver vinto 2 campionati su 2 negli ultimi anni? Possiamo dare la colpa all’allenatore se siamo usciti dalla Champions per due volte contro la squadra più forte del mondo? Possiamo criticare il gioco dell’attuale Milan visti gli elementi che abbiamo in squadra? I numeri di Allegri non vanno sottovalutati. Quanto siamo sicuri che un altro allenatore potrebbe fare meglio di lui con l’attuale rosa del Milan? Pensateci.

10 commenti

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  1. Guarda Andrea, dopo tre anni é molto facile fare un bilancio di un allenatore. Escludendo simpatie, antipatie o divinizzazioni basta leggere i risultati in fila uno dietro l’altro.

    Mostro come si fa.

    STAGIONE 2010-11
    Campionato: partiva da favorito, obiettivo centrato.
    Champions League: uscito (in modo brutto) contro una squadra non superiore a noi. Male.
    Coppa Italia: finale buttata via nella semifinale d’andata.

    STAGIONE 2011-12
    Campionato: disastro totale su tutta la linea, Caporetto, catastrofe, fallimento.
    Champions League: uscita dignitosa.
    Coppa Italia: altro regalo nella prestazione d’andata che ha compromesso l’avanzamento. Non bene.

    STAGIONE IN CORSO:
    Campionato: a queste condizioni fallire l’entrata in Champions sarebbe imperdonabile.
    Champions League: così così, farsi ribaltare un 2-0 non è roba da catalogare sotto ordinaria amministrazione.
    Coppa Italia: troppo snobbata.
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    Tiri la riga e vai a vedere che di risultati superiori alle aspettative (esempio lo scudetto della Juve di Conte) non ne ha mai fatti. Ha sulla coscienza qualche eliminazione troppo precoce nelle coppe e uno scudetto REGALATO.

    Se arriva secondo compensa (in parte) lo scorso scudetto e si potrebbe parlare di riconferma (io no).
    Se arriva terzo secondo me resta un bilancio negativo e ci sta cambiare tecnico.
    Se arriva quarto o peggio è assolutamente una stagione fallimentare visto dove siamo che si somma alla stagione fallimentare dell’anno scorso e due stagioni fallimentari significano ESONERO e damnatio memoriae.

  2. Io sono convinto che prima o poi il matrimonio di Donadoni con il Milan ‘avrà da farsi’. Allegri verrà ricordato più per il ‘lavoro sporco’ fatto nello svecchiamento della rosa con conseguente ‘messa in pensione’ di tanti amati campioni rossoneri in età avanzata oppure non congeniali ai futuri progetti che vogliono che il Milan ritorni protagonista vincente in Italia, in Europa e nel mondo.
    Per questo compito non vedo Allegri allenatore del Milan. Ci vuole un uomo della ‘casa’ Van Basten, Donadoni, Gattuso e/o Inzaghi). La scuola Milan già in passato ha prodotto allenatori vincenti come Lhiedholm, Trapattoni, Radice, Capello etc. La nuova era prevede il ritorno alla cura, quasi maniacale, dei settori giovanili costruiti ad immagine e somiglianza della prima squadra e/o nell’autenticità di una conclamata ‘fede’ rossonera. Era già così all’inizio degli anni sessanta quando il Milan disponeva, fra la prima squadra e tra le riserve, di ben nove giocatori provenienti dalla Primavera Trebbi, Radice, Trapattoni, Salvadore, Pelagalli,Lodetti etc. Un Milan che vinceva,ripetutamente, il Torneo di Carnevale a Viareggio e che fu le base di quella squadra italiana che per prima vinse la Coppa dei Campioni a Londra nel 1963. Avere dna rossonero è diverso dall’avere il ‘physique du rôle’ che predica Galliani(infatti Galliani oltre al Monza tifava per la Juventus).
    Dna milanista significa avere il sangue rossonero. Per questo motivo è indispensabile essere ‘nati milanisti’. Anche per questo tifo sperticatamente per Donadoni.
    Comunque Allegri si è certamente guadagnato, meritatamente, la stima di milanisti come me che hanno dna rossonero essendo nati milanisti!

    1. Basta con Donadoni, per favore. Donadoni è una sega della panchina. Una della peggior specie.

      Piuttosto che Donadoni mi tengo l’incapace o provo Inzaghi, o Seedorf.

      Mi piacerebbe tanto Mazzarri, uno che ha sempre fatto rendere le proprie squadre più di quello che valevano.

      Ma Donadoni è certezza di fallimento.

      1. grandissimo allenatore Mazzarri: uno che prende 5 gol dal Vicktoria Plzen senza farne nemmeno uno! che gioca con lo stesso modulo dal 1980 e che senza cavani ora era verso la decima posizione in classifica.

        1. che poi l’anno scorso, in campionato, fece cagare al cazzo con una squadra nettamente più forte di quelle che finirono davanti( udinese e lazio) e aveva anche lavezzi!

  3. Allegri da tenere se al suo posto si vuol puntare a Donadoni, Mazzarri, Van Basten, Gattuso e Inzaghi. gli ultimi due per me non diventeranno ottimi allenatori. i primi tre come allenatori non mi piacciono.

    Allegri da mandare via a calci in culo se al suo posto arriva uno tra Montella e Van Bommel. Van bommel già allena da diversi anni.

  4. Montella sarebbe da prendere, altrimenti uno tra Inzaghi e Seedorf, o anche Van Bommel. Nessuno del trio olandese visto che da allenatori hanno tutti deluso, e nemmeno Donadoni mi convince del tutto (anche se in nazionale è stato, di fatto, cacciato dalla stampa e non dai risultati del campo).

    • Lampur il 16 Marzo 2013 alle 15:29

    Ma un allenatore che inizia a giocare dal primo minuto invece che dall’ottantesimo, no eh?

  5. Nel calcio contano i risultati: un allenatore che in 3 anni non riesce mai ad ottenere un risultato superiore alle aspettative (come lo scudetto di Conte o il passaggio del turno in Champions di Mazzarri) non è giusta che prosegua. Quindi, il signore di Livorno verrà esonerato.

    • Bitcha il 16 Marzo 2013 alle 20:39

    Mazzarri??? Un allenatore che quando non c’è da difendersi e ripartire, va nel pallone… se sei un allenatore capace non prendi 5 gol tra andata e ritorno col Viktoria Plzen, con tutto il cazzo di rispetto del caso… e poi in sostanza, un’allenatore prettamente difensivista col Milan, con la sua storia, con il suo presidente, con tutto, non c’entra un cazzo.

    Credo che chi voglia Mazzarri non sappia un cazzo di cosa sia il Milan, e soprattutto la tradizione del Milan…

    Donadoni??? Proprio no, ha fatto discretamente in alcune occasioni, ma in generale è un cagasotto… basti vedere quest’anno, appena uscirono fuori gli elogi e gli accostamenti con il Milan, il Parma ne ha perse 5 su 7.

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