Destinazione Wembley – 2° puntata: c’erano due italiane e tre tedesche

Un anno buttato via in un calcio di rigore. Sarebbe forse riduttivo definirlo così ma, di fatto, questa è la perfetta rappresentazione del 2012/13 dell’Udinese. Non era facile arrivare a giocarsi i preliminari di Champions specialmente in un campionato che per la prima volta ne qualificava tre: i ragazzi di Guidolin ce l’hanno fatta contro ogni pronostico e, sulle abitudini di Pozzo, la squadra è stata smontata ancora una volta. Se contro l’Arsenal non c’era niente da fare un anno fa contro il Braga la squadra ha, di fatto, buttato via il passaggio del turno e rubato un posto nella fase a gironi di Champions a squadre più meritevoli. 

Se il bello del nostro campionato è stato in passato che squadre come Udinese e Sampdoria sono arrivate a giocarsi l’accesso alla massima competizione europea è anche il caso di domandarsi cosa poi questo possa materialmente comportare una volta che squadre del genere vanno a giocarsi le coppe. Una qualificazione mancata agli ottavi di finale della Champions League, col nuovo sistema, comporta una mancanza di nove punti nel computo totale – punti che, alla fine, pesano: per questo motivo nel prossimo campionato non mi unirò allo sport nazionale di questo paese che da due anni si è sempre schierato a favore della realtà friulana, che non dà fastidio a livello di tifo nazionale, augurandomi che i posti a disposizione vadano a squadre che sappiano mantenere un minimo di competitività.

Di fatto i rigori hanno premiato la squadra che nel computo dei 180 minuti ha meritato di passare il turno con la squadra di Guidolin che nella gara di ritorno ha ripetuto il copione della gara d’andata giocandosela per i primi quaranta minuti di gara per crollare poi alla distanza – si potrebbe maliziosamente dire che, a perdere ai rigori, l’Udinese è stata anche abbastanza fortunata. La giornata di martedì si completa quindi col Malaga degli sceicchi (stanchi) che approda ad una storica qualificazione imponendo il pari al Panathinaikos ad Atene, la Dinamo Zagabria che torna in Champions dopo le sette pere (subite) dal Lione vincendo in casa del Maribor, l’Anderlecht che riesce a ribaltare il risultato dell’andata contro il Limassol (che non potrà quindi ripercorrere le orme dell’APOEL Nicosia) e il BATE che imponendo un pari in Israele all’Ironi Kiryat Shmona si porta per il secondo anno consecutivo (lo ricordiamo contro il Milan) nella massima competizione europea.

Più avvincente la giornata di mercoledì che conferma, però con gare aperte fino all’ultimo, i verdetti delle gare di andata per quattro partite su cinque – unica eccezione la gara tra il Lille e il Copenaghen in cui con l’aiuto dei supplementari con il gol di Tullio De Melo, ex talento della Ligue 1, i francesi riescono a passare il turno. Pochi patemi invece per il Celtic che bissa il 2-0 dell’andata con l’Helsingborgs (d’altronde mica si può sempre giocare contro l’Inter…) – conferma la vittoria in trasferta anche il Cluj che si impone nella gara di casa per 1-0 (anche perché Frei per il Basilea tira un rigore alla Pazzini). Non riesce invece la vittoria al Fenerbahçe che, dopo aver segnato l’1-0, si fa rimontare in casa dallo Spartak Mosca mentre si ferma sullo 0-2 (poi 1-2) quella del Moenchengladbach a Kiew contro la Dinamo con i tedeschi che, quindi, falliscono il primo grande appuntamento con le quattro squadre.

Definite quindi le 32 squadre che alle 18.00 di domani (oggi se ci leggete di giovedì) saranno nell’urna di Montecarlo con il Milan che torna ad essere inserito tra le otto teste di serie: nell’urna 1 oltre al Chelsea campione ci saranno Barcellona, Manchester United, Bayern Monaco, Real Madrid, Arsenal e Porto – squadre che non potranno essere affrontate in questa fase a gironi. Da tenere d’occhio l’urna 2 dove spicca il nome del City – ma anche Valencia e Benfica possono essere considerate valide avversarie per la qualificazione mentre Shakthar, Schalke 04, Braga e Dinamo Kiew sarebbero, a questo punto, decisamente più abbordabili.

Fondamentale però il sorteggio delle urne numero 3 e 4 che sono quelle che, di fatto, trasformano un girone da facile a difficile a seconda di chi si pesca. Nella terza oltre alla Juventus, al Paris SG (contro cui un sorteggio è più che probabile) pescare Ajax, Anderlecht, Spartak Mosca, Lille, Galatasaray e Olympiakos darebbe decisamente un altro significato al nostro girone. Nella quarta l’insidia si chiama invece Borussia Dortmund e, in minor misura, Malaga e Celtic mentre pescare invece Bate, Dinamo, Cluj, Montpellier e Nordsjaelland sarebbe una autentica botta di c… ortuna.

Le domande, come ogni anno, sono le stesse: meglio un girone facile o un girone fin da subito impegnativo? Secondo voi chi pescheremo dall’urna di Montecarlo? Per scoprirlo rimanete con noi dalle 18.

1 commento

    • boldi il 30 Agosto 2012 alle 15:54

    così a naso

    si possono formare dei gironi difficilissimi , basta beccare insieme PSG CIty e Borussia ad altri molto più agevoli

    non era mai successo in passato che il sorteggio fosse così importante visto anche la composizione dell’attuale rosa milanista

    per una volta abbiamo assolutamente bisogno di un girone facile

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