Rimandati a settembre?

AS Varese – Ac Milan 2-0 (6′ Buzzegoli, 30′ Cellini)

Proprio il risultato che non ti aspetti. Si sperava certamente meglio. Non ci ricordavamo certo come potesse far male questa squadra. Nemmeno il Cesena avrebbe combinato una figuraccia tale.

Mancavano i nazionali e Ronnie (vicino alla panchina, giusto per sollazzo e per pubblicità).
C’era un rigore su Inzaghi.
Siamo solo al quinto giorno di preparazione.
Non abbiamo iniziato con le squadre di serie Z del torneo “scapoli-ammogliati” come le altre.
L’anno scorso abbiamo vinto a Varese e perso per il resto del precampionato: potrebbe invertirsi la tendenza.

Attenuanti, sempre attenuanti: è dal 2007 che cerchiamo attenuanti. Oggi non ce ne possono davvero essere. Due dormite colossali difensive (soprattutto sull’azione del primo gol, in cui Buzzegoli mette il piede tra gli sguardi disorientati di TRE difensori, ma il retropassaggio “alla Kaladze” del georgiano sul secondo gol non scherza).  Allegri ha cercato di impostare la squadra “all’europea”, con tanti tocchi per arrivare con calma alla porta, ma se il fondamentale del passaggio è in grosso deficit (non se ne conta uno che non abbia sbagliato un passaggio). Da segnalare la mancanza di Papastathopoulos: leggero attacco di febbre, dice Pellegatti. L’ambiente di Milanello fa sempre miracoli…

Poche le note positive: un Pato già in forma (quasi coi ritmi della stagione brasiliana…speriamo non abbia un calo in inverno), Seedorf che, nonostante una posizione che non era la sua, ha fatto vedere qualcosa di decente (soprattutto col tiro da lontano, un fondamentale che mancava l’anno scorso) e soprattutto la Primavera. Da lì dovremo ripartire, da dei giovani (oggi Strasser, Oduamadi e Merkel) che hanno cercato di dare del loro meglio in un secondo tempo praticamente soporifero. Complessivamente la squadra ne esce con le ossa, se non rotte, malandate (grande novità, solo metaforicamente) e verrebbe rimandata a settembre. Anzi, al 22 agosto: non passasse quell’esame, sarebbe dovere mandarla (con la dirigenza tutta) a fare qualche “amichevole internazionale” nel paese citato da Alberto Sordi in una famosa canzone.