Ritiro in tono minore

E così eccoci qui a commentare il ritiro 2012 del Milan, ritiro che si apre nella giornata di oggi a solo una settimana dagli europei – un ritiro che per questo non prevederà, ad esempio, la presenza dei milanisti impegnati nella rassegna continentale. E’ un ritiro che non parte sicuramente sulle ali dell’entusiasmo come lo poteva essere, ad esempio, quello della scorsa stagione ma è anche vero che non ci dovrebbero essere contestazioni come dopo quanto accaduto nell’affare Kakà dato non sono partiti big.

E’ insomma un ritiro in tono minore: manca l’acquisto dell’estate, ad esempio, ma questo era già accaduto anche nelle passate edizioni – non si sa o meno se ci sarà Berlusconi (dipende se vorrà metterci la faccia o meno su una eventuale stagione vincente) e si partirà con molti primavera aggregati in vista del Trofeo Tim del 20 luglio, primo impegno ufficiale rossonero. Un ritiro che se vogliamo è forse oltremodo anticipato – più di un mese e mezzo prima dell’inizio del campionato, considerato che non dobbiamo giocare alcuna partita ufficiale – un ritiro che servirà più per arrivare “presentabili” alle gare da giocare per gli sponsor dato che per preparare un campionato bastano tre settimane.

Il calendario dopo il Trofeo Tim prevede una trasferta in Germania contro lo Schalke 04 (programmata nella cessione di Huntelaar?) poi tourneè americana contro il Chelsea campione d’Europa e quindi contro il Real Madrid di Mourinho – infine trofeo Berlusconi dove ancora una volta in barba a tutto quello accaduto la scorsa stagione sarà la Juventus a venire a San Siro (anche se non ci sarà Muntari, visto l’infortunio al costato). Verranno presentati oggi i quattro acquisti rossoneri: Montolivo, Acerbi, Constant, Gabriel e Traorè – nulla di trascendentale dato che solo il primo potrebbe la prossima stagione fare qualcosa di importante. La notizia più importante riguarda però l’assenza della quasi totalità dei senatori: andrà infatti in scena a Milanello una prima prova di Milan 2.0 con il solo Ambrosini a rappresentare la vecchia guardia che troppe volte, soprattutto nella figura del numero 10, aveva causato danni nelle partite giocate nelle ultime stagioni: si passerà finalmente dalla gerontocrazia alla democrazia.

Aspetto di sentire con curiosità le varie conferenze stampa che si succederanno nella giornata di oggi: quest’anno non ci sono Supercoppe che tengano – c’è quindi la possibilità di fare un ritiro come si deve in modo da evitare quanto accaduto nelle ultime due stagioni con le partenze a rilento che minano la possibilità di vincere il campionato. Se l’obiettivo sulla carta resta vincere tutto infatti quello alla portata è lo scudetto numero 19 dove l’avversaria dovrebbe essere ancora la Juventus – fallire per due volte consecutive il traguardo non potrebbe che portare all’esonero inevitabile di acciuga a fine stagione. E lui lo sa bene.

3 commenti

  1. Io non credo si possa pensare di fare un progetto tecnico di lungo termine su Allegri. Non è da Milan e lo ha dimostrato.

    E’ un periodo di transizione per il Milan, per l’ Italia e per l’ Europa. Il prossimo anno non è di fuori che saremo in mani arabe e che il prossimo allenatore sarà Guardiola.

    Non conosco Gabriel. Fortunatamente ci sarà anche Villà.

    Che tristezza l’ assenza di Maxi Lopez. Un attaccante fortissimo. Una prima punta vera altro che lo svedese.

    L’ erede naturale di Inzaghi. L’ avrei riscattato ad occhi chiusi.

    Ora in attesa che la 10 passi da Seedorf a Ibra (era meglio se la teneva Seedorf) spero in Cassano.

    Se gira lui il Milan vince lo scudetto altrimenti no. La Juve dovrà dimostrare qualcosa giocando ogni 3 giorni. Abbiamo visto che il blocco Juve, ogni sette è una cosa ogni 3 è un altra

    • Renato il 9 Luglio 2012 alle 20:59

    Ciò che più mi colpisce in questo nuovo ritorno del Milan, è l’assenza di ciò che è visto come la “nuova madre della AC Milan.”

    Mi riferisco a Barbara Berlusconi.

    Barbara ingannare tutti i tifosi del Milan AC a dicendo che era preoccupata per la partenza di Tiago Silva e anche per riferire in merito con la motivazione che ha presumibilmente fatto per mantenere lo stesso giocatore.

    E perché scrivere questo?

    Guarda con gli occhi come Barbara poco si preoccupa per i club:

    http://sportemotori.blogosfere.it/2012/07/milan-raduno-2012-inizia-la-stagione-e-barbara-berlusconi-cazzeggia-a-rio-de-janeiro.html

    all’inizio della stagione e il ragazza viziata
    è così preoccupato con il Milan che è in un altro paese per fare altre cose non inerenti al calcio.

    In alcuni commento:

    http://ego.globo.com/noite/noticia/2012/07/alexandre-pato-leva-barbara-berlusconi-para-festa-no-rio.html

    Dicono che Barbara è così brutto e vecchio che sembra la madre di Pato.

  2. Scusate il ritardo, ma stavo meglio dov’ero. Sento parlare ancora di Tevez, andiamo a prendere un altro piantagrane? Basta! Cassano basta ed avanza. Il Milan di Andrea Rizzoli avrebbe messo alla porta Cassano dopo le dichiarazioni fatte nell’ultimo europeo. Oltre tutto il barese, con quelle ammissioni, ha detto esplicitamente che lui non è e ne mai sarà un top player. Che ce ne facciamo di uno che ha i mezzi tecnici per essere uno dei giocatori più forti, nel team, ma dichiara che sarebbe felice di vestire un’ altra maglia? Fuori dalle scatole! Al Milan deve rimanere gente motivata, a partire da Silvio berlusconi , che dovrà essere orgoglioso d’essere il proprietario della squadra italiana più popolare al mondo! Chiunque, nel team rossonero, dimentica la storia del Milan non è degno di questa società! I ‘ritiri in tono minore’ avvenivano ai tempi di Farina. Gli obiettivi erano minimi e le figuracce, in Europa, all’ordine del giorno. Il primo Silvio Berlusconi ci aveva affascinato sino a farci dimenticare la storia di Gianni Rivera e degli i ultimi venti anni rossoneri. Un dirigente come Gianni Nardi, grande cuore rossonero, unitamente a Rosario Lo Verde ed altri avevano favorito, con altro spirito, l’avvento di una proprietà non ‘inquinata’ dalla politica. Il Milan spesso era la vittima designata di angherie ed altro(chiedete a Rivera). Scudetti rapinati in maniera ancor più vergognosa con episodi più gravi di quello del goal annullato a Muntari. Ma, in Europa, quando il Milan partecipava, a differenza della solita squadra che vinceva solo in Italia, alla Coppa dei Campioni… i colori rossoneri trionfavano al punto di vedere anche il primo italiano, nella storia di quel concorso, insignito del pallone d’oro. Di quel Milan siamo ancora oggi molto orgogliosi così come della recente storia resa trionfale dal primo periodo berlusconiano.

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