Tutto secondo i piani

Due gol di Xabi Alonso decidono l’incontro

Due cicli a confronto: i transalpini campioni del mondo in casa nel 1998 e campioni d’Europa nel 2000, con una squadra, ai tempi, costruita attorno al talento di Zinedine Zidane, contro gli iberici, campioni d’Europa nel 2008 e del mondo nel 2010 in Sudafrica. Un ciclo, quello francese, che si è estinto da tempo, mentre quello spagnolo è tuttora in corso: le previsioni, dunque, sono ampiamente a favore della Spagna. Primo tempo come da pronostico, almeno nel risultato. Perché, ad una Francia che schiera una difesa alta e, nella fase di non possesso palla, addirittura a 5, la Spagna risponde con un 4-2-3-1 con Fabregas punta centrale: praticamente il non plus ultra del palleggio.

La Francia, svantaggiata dal pronostico, scende in campo molto più convinta e si trova con il pallone tra i piedi molte più volte dei rivali spagnoli. Solo che del pallone i francesi non sanno che fare: Ribery è costantemente circondato da una difesa spagnola insolitamente rocciosa, mentre Benzema è troppo isolato per incidere. Si prospetta una partita incerta, ma all’improvviso gli iberici colpiscono con un micidiale contropiede: Iniesta serve al millimetro Jordi Alba che, dal lato corto dell’area, pennella un cross magistrale per la zuccata vincente di Xabi Alonso. Non c’è niente da fare: quando c’è il gioco, e la squadra è cementata e costruita solo per quello, l’autostima e la pericolosità dei singoli si moltiplicano, e, come per magia, i compagni di squadra si trovano quasi ad occhi chiusi.

Ora per la Francia si mette male: senza idee e con la flebile speranza di resistere sullo 0-0 per 120’ naufragata miseramente. E quando le idee scarseggiano, ed il gioco latita, dovrebbe arrivare l’ora dei fantasisti, e Blanc si gioca la carta Menez, un giocatore che quando entra in campo fa peggiorare il gioco della sua squadra in maniera direttamente proporzionale alla sua classe ed alla sua boria. Unica azione del talentuoso ex romanista un vaffanculo in direzione dell’arbitro Rizzoli, che ha sanzionato l’espressione col cartellino giallo. La verità è che quando manca il gioco, e le azioni dettate dal coraggio, durate finché il risultato è rimasto sullo 0-0, finiscono, non si possono fare miracoli, tantomeno chiederli a uno come Menez.

Quindi la Francia si prepara lentamente ad affondare in una ripresa soporifera, con la tiki-taka iberica che prende decisamente il sopravvento, ma senza graffiare davvero, visto che i suggerimenti in profondità vanno a terminare sui piedi del subentrato Torres, in una delle sue solite giornate scarse. All’ultimo minuto dei tempi regolamentari Rizzoli assegna, giustamente, un rigore in favore della Spagna, dopo essersi rifiutato di assegnarne un altro, dubbio, nella prima frazione di gioco. Batte Xabi Alonso, che finta durante la rincorsa la battuta sulla sinistra del portiere ed invece piazza un tiro all’incrocio dei pali, in alto a destra di Lloris: assolutamente imparabile. Doppietta per Xabi Alonso e Spagna in semifinale.

SPAGNA – FRANCIA 2-0, DONETSK 23 GIUGNO 2012
Spagna (4-3-3): Casillas; Arbeloa, Pique’, Sergio Ramos, Jordi Alba; Xavi, Busquets, Xabi Alonso; Silva (dal 65? Pedro), Fabregas (Dal 67? Torres), Iniesta (Dal 84? Cazorla). All. Del Bosque.
Francia (4-2-3-1): Lloris; Reveillere, Rami, Koscielny, Clichy; Cabaye, M’Vila (Dal 79? Giroud); Debuchy (Dal 64? Menez), Ribery, Malouda (Dal 65? Nasri); Benzema. All. Blanc.
Marcatori: 19? e 91? Xabi Alonso (ESP)
Arbitro: Rizzoli (ITA)
Ammoniti: 31? Sergio Ramos (ESP), 42? Cabaye (FRA), 76? Menez (FRA)

2 commenti

  1. La Francia mi ha deluso. Veramente troppo rinunciataria. La Spagna è battibilissima se affrontata a viso aperto.

      • reostato il 24 Giugno 2012 alle 11:04
        Autore

      Credo che alla Spagna la Germania gli farà un culo disumano, se ne avrà l’occasione.

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