La finale di chi merita

Forse non sarete d’accordo con il titolo, ma è così che la penso. Uruguay e Germania, per me, erano le squadre deputate alla finale per quanto si è visto in questo Mondiale. Da una parte la Celeste, reduce da un’ottima partita contro l’Olanda ed eliminata solo da un errore arbitrale: senza quel gol, molto probabilmente Forlan e soci giocherebbero domani. Dall’altra il Nationalelf, ottimo fino ai quarti ma mediocre contro la Spagna. Per spiegare la differenza tra la Germania di sabato scorso e quella di mercoledì non si può non pensare alle polemiche di Lahm sulla sua fascia da capitano: si è un po’ rotto il giocattolo, ed ha ceduto a quello spagnolo, molto bello ma non canta e non fa capriole. Però efficace.

Non mi spingerei sul fare previsioni: la sfida mi sembra tanto in bilico quanto quella di domenica, ma c’è una grande differenza di morale. L’Uruguay può regalare una grande gioia al suo piccolo paese, mentre in Germania la sfiducia è già tanta: Löw finirà la sua avventura dopo il Mondiale. Gli allenatori: a differenza di Spagna e Olanda, in queste due squadre sono stati due punti di riferimento. Ma rocce, fari, non il pazzo Maradona. Tabarez, il filosofo del calcio, incompreso con una (disastrosa) capatina nella nostra squadra, contro Löw, capelli in ordine al millimetro, tedesco perfetto (comprensibile anche dai neofiti) e schemi ben piantati in mente.

Ma non sono certo gli allenatori a scendere in campo, passiamo alle notizie dalle squadre. Per quanto riguarda la Mannschaft, Jogi ha dei problemi: Lahm e Podolski (come il ct stesso, che ha saltato la conferenza stampa prepartita) sono influenzati, mentre Klose rischia di saltare l’ultimo match della sua carriera Mondiale per un mal di schiena. Si profilano quasi i confini di – con rispetto parlando – una piccola tragedia umana: sei ad un passo dall’entrare nella storia, hai due partite di tempo: la prima la canni, e rischi di saltare la seconda. Un’ultima grande beffa, in una carriera non grande come avrebbe meritato per il suo valore. C’è comunque una buona notizia per il Nationalelf: il recupero di Mueller. Per quanto riguarda invece la Celeste, ritorna la coppia d’oro composta da Forlan (dovrebbe giocare nonostante un infortunio) e dal “portiere aggiunto” Suarez.

Il polpo Paul ha pronosticato Germania. Ma uno dei “geni” che commentano su Eurosport ha fatto un’ipotesi: il polpo dello zoo di Oberhausen potrebbe essere attratto dal colore giallo, e ha sempre scelto la Germania per la banda gialla nella bandiera; ma, vista la più grande banda gialla nella bandiera spagnola, ha scelto l’11 di Del Bosque. Ci sono però alcune incongruenze: Paul (PAUL, non POL! in tedesco AU=AU!) azzeccò la Serbia (senza giallo sulla bandiera) e nel 2008 tra Germania e Spagna scelse (sbagliando) la Mannschaft. Lo spettacolo andrà in scena dallo stadio di Port Elizabeth: arbitrerà l’argentino Benito Archundia. Possibile vendetta?

FORMAZIONI DI URUGUAY – GERMANIA, PORT ELIZABETH ORE 20.30

URUGUAY (4-3-3): Muslera; Pereira, Lugano, Godin, Fucile; Arevalo, Perez, Pereira; Forlan, Cavani, Suarez. All: Oscar Tabarez

GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Mertesacker, Friedrich, Jansen; Khedira, Schweinsteiger; Mueller, Özil, Podolski; Klose. All: Joachim Löw