Basta!

Basta con le chiacchiere. Stiamo da alcuni tempi a pensare al nuovo allenatore, su chi possa essere, sull’assetto che possa dare alla squadra. Ma, onestamente, non me n’importa una cippa. È il solito trucco per togliere spazio alle vere critiche: la squadra è mal costruita e non si può reggere ancora un’altra stagione. Bene i 4 promossi dalla primavera (con le carenze spaventose di organico che teniamo, dico: solo 4?), ma male l’inutile Yepes, maturato troppo tardi e capace di qualunque cantonata (e non nel senso di azione degna del grande Eric, purtroppo…). Non male Pulzetti che viene con noi in tournèe, acquistarlo non mi dispiacerebbe con la penuria che c’è in giro. È un tipo abbastanza sottovalutato rispetto alle sue reali capacità.

Ma serve un cambiamento radicale: via i vecchi (e Favalli era l’ultimo da non far rinnovare, piuttosto dovevano cacciare via l’inutile Oddo a calci nel deretano), magari ricaviamoci qualche milioncino mandandoli a svernare a Dubai o in Florida. Proprio come i pensionati. I soldi vanno poi indirizzati sui giovani, tanto aspettiamo qualche anno che si sgonfi la seconda squadra e torneremo grandi.

A proposito: ma quando si decide il buon Platini (buono ancorchè gobbo) a mettere sto fair-play finanziario? Quella sarebbe la svolta, ma per come sta andando ora (le grandi lobby di certe società dai conti sporchi, tra cui anche una i cui colori sono il nero e l’azzurro, il cui presidente è petroliere, il cui allenatore è portoghese e che sta partendo per Madrid) campa cavallo…la soluzione è VENDERLA.

La crisi va a colpire anche gli arabi, ma esiste la forma migliore di proprietà. Il Bayern non ha un euro di debiti, e sapete perché? C’è l’azionariato popolare: tantissimi soci che mettono un tot di quota e la squadra decolla. Si spende quanto si ha, non di più. La dirigenza è in mano ad ex-giocatori, con l’esperienza unita al volto unita all’amore della squadra. Il Milan, squadra con più tifosi al mondo, un duecentomila soci non li faticherebbe certo a trovare: ci sarebbe una fila molto superiore a quelle per vedere una squadretta pseudo italiana in una finale che tale provinciale non raggiungeva da ben 38 anni.

Ma tanto ora quelli là si sono ringalluzziti, noi tifiamo Inter tiè eccetera eccetera. Me ne importo. L’unica cosa che io possa fare è ringraziare mio padre di avermi fatto milanista. È la più grande gioia che si possa avere. Gufaggio più di tanto non lo fò, chissene. Ricordo il gufaggio degli altri, ricordo come fecero male cinque anni fa. Fu uno dei più brutti momenti. Ma ora siamo in ben altre barche. Grazie a tutti per questa STRAORDINARIA STAGIONE (con un certo portoghese in Europa League non si sarebbe arrivati). E buona fortuna a chi viene dopo il favoloso allenatore che abbiamo perso.

Europa League? Non mi viene di scriverlo, voglio scrivere UEFA. E Coppa dei Campioni. Con le partite al mercoledì, e non le finali al sabato. Al sabato sembra una partita qualunque. Sfido chiunque a dire che Mercoledì e Coppa non sono due cose collegate nella memoria di ognuno. Il flusso di coscienza finisce qui. Almeno per ora.

Buona finale ai secondosquadristi, registratevela perchè tra un po’ sarà un lontano ricordo.