La potenza di Suning – #Interiscomic

Oggi parliamo di calcio minore, oggi parliamo di cugini. Parliamo di cugini perché due piccole considerazioni su quello a cui abbiamo assistito questa estate vanno fatte. E’ stato il più grande mercato della storia del calcio Italiano fatto sui giornali e non a parole. Ma è stata anche la più grande presa per il culo ad una tifoseria mai vista nella storia del calcio italiano. L’Inter doveva fare i botti: da Verratti a Di Maria, da Nainggolan, Keita o Vidal passando per le telefonate di Raiola che offre Donnarumma fino a Messi con il ritorno di Mourinho

https://twitter.com/danmari83/status/841572036040368129

Sull’Inter se ne sono lette di cotte e di crude, la realtà recita Padelli, Bastoni, Dalbert, Cancelo, Skriniar, Borja Valero, Vecino, Odgaard e Karamoh. E allora, perdonatemi, ma se fossi tifoso dell’Inter io mi incazzerei nero con la società nerazzurra e con il codazzo di giornalisti che per mesi hanno raccontato una realtà su un piano totalmente differente dal mondo reale. Addirittura pur di negare l’evidenza si è arrivati a leggere che l’Inter voleva spendere ma era colpa dei giocatori che gli dicevano no, nel caso Vidal il Bayern. E questo ha dato origine a quello che è stato il tweet più assurdo dell’intera estate.

I nomi non si fermano a quelli sopra citati ma continuano, continuano. Da De Vrij a Sanchez, da Strootman a Fabinho passando per Krychovak, i nomi più altisonanti del mercato sono stati, comunque, Nainggolan e Vidal che avrebbe addirittura accettato di rinunciare alla Champions League per venire a giocare in un Inter fuori dalle coppe.

E si continua, si continua con N’Zonzi e Diego Costa, il tutto condito con la cessione di un Perisic spacciato per un top player da 50 milioni (non è italiano, non si chiama Bonaventura) che ovviamente non è mai avvenuta alle cifre faraoniche chieste dall’Inter. Inter che comunque non riesce a prendere nessuno e quindi cosa fa? Si infila nel giro Mendes-Ramadani

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James, Pepe, Jovetic, i due croati – anche qua arriva stocazzo. E allora giù con Di Maria di nuovo, anzi Rabiot

D’altronde il mantra del mercato è stato #Interiscoming. La favoletta per tenere buoni un mese i tifosi è che dal 1° luglio il loro mercato si sarebbe sbloccato – come si è sbloccato lo abbiamo visto tutti, coi top player che facevano la fila per entrare ad Appiano Gentile. Di Maria sbattuto un giorno si e l’altro pure, ma chiudiamo pure la breve rassegna con Alderweireld e Walker del Tottenham. Delle imperdibili esclusive di Sportitalia, invece, sapevamo già dai tempi di Fabregas.

Saranno quindi ben 175 i giocatori accostati all’Inter in una sola estate. Un evidente racconto dell’inesistente, una delle più grandi finzioni montate a tavolino. Se l’Inter ne esce malissimo, ancora peggio ne escono i giornalisti che hanno inventato, millantato, illuso. Quella raccontata non è stata realtà, è stata propaganda di un manipolo di soggetti che in sfregio al loro giuramento hanno mandato a puttane ogni codice deontologico piegando la schiena e copiando paro paro ogni velina suninghiana arrivata per esaltare una proprietà che si è rivelata, al momento, essere un flop. (E sorvolerei sulla penosità degli articoli in cui Suning compra i diritti del campionato Austro-ungarico). A questi signori andrebbe preso e strappato il patentino perché hanno tradito prima la loro professione di giornalista, poi i tifosi della seconda squadra di Milano.

I media ci hanno raccontato per mesi di un Milan che non avrebbe avuto soldi sul mercato e di un Inter pronta a spendere. Ai primi botti del Milan ci han raccontato che l’Inter avrebbe cominciato dal primo di luglio. Ai nomi non arrivati che c’è tempo fino al 31 agosto. Al 31 agosto che si sono dimenticati del Fair Play finanziario. L’unica fortuna di Ausilio (in tutto questo l’utile idiota della triade tra lui, Zhang e Sabatini) è che gli interisti sono più attaccati alla squadra di noi e non scendono in piazza con torce e forconi. Persino le restrizioni cinesi, per il Milan una scusa, per l’Inter sono diventate improvvisamente vere.

La fortuna dell’Inter è di avere al momento preso Luciano Spalletti che potrà cavare il sangue dalle rape e di avere un Milan – cioè noi – con due competizioni con conseguente perdita più facile di punti in Serie A. Non è escluso che possano arrivarci davanti come noi, d’altronde, abbiamo fatto con loro l’anno scorso grazie a Zapataminuto97ancoragodo. Ma anche se così fosse non deve essere dimenticato cosa è successo questa estate e come alcuni giornalisti si siano mostrati assolutamente acritici e supini con una società che ha preso per il culo i propri tifosi.

Da tifosi di calcio in generale non possiamo quindi che condannare le patetiche scene, i patetici peana di giubilo per Suning contemporanei ai calcoli di debito fino alla settima generazione per la sponda rossonera di Milano. Non possiamo che condannare questo clientelismo imbarazzante che gira tra società ed alcuni giornalisti di serie A, i tweet su ordinazione e le formazioni su commissione. Non possiamo che condannarli – per tutti i club – con la coscienza di chi ne è stato sempre al di fuori e ha tifato una società che nella sua storia non è mai scesa a patti coi giornalisti avendoli spesso contro.

Per ora, aspettando la potenza di Suning, i tifosi nerazzurri hanno visto la pernacchia di Suning. Speriamo per noi che continuino così: altro che #Interiscoming… #Interiscomic!

2 commenti

    • Mario De Magistris il 4 Settembre 2017 alle 11:52

    Non ho nulla da aggiungere al tuo ottimo articolo ad eccezione del fatto che ‘la banda Ravezzani’ ha proprio rotto i coglio@i. Idioti che si spacciano per provetti economisti e pseudo conoscitori di calcio che sparano minchia@e megagalattiche. Si…la propaganda esasperata anti-Milan dovrebbe aver stancato i milanisti che non dovrebbero più seguire trasmissioni, cosiddette sportive, che in realtà diventano salotti di denigrazione della nuova proprietà cinese del Milan! Per fortuna che noi milanisti sappiamo riconoscere i millantatori e ci diffidiamo, indicandoli a pubblico ludibrio, tutti quei manichini con creste più o meno colorate che straparlano di grandeur di squadre che sono nullità se si dovesse soltanto confrontare la storia calcistica del Milan e confrontarla con quelle, squadre che in proporzione diventano le altre ‘squadrette’ italiane.

    • yanluke il 5 Settembre 2017 alle 09:15

    i tifosi interista non hanno sicuramente da lamentarsi nonostante i proclami di grandi acquisti. Secondo me la loro squadra è ben claibrata, hanno sistemato il centrocampo e hanno preso un allenatore valido. Vedremo se arrivano dietro di noi anche quest’anno

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