Storie di Europeo: Germania – Spagna 0-1 (2008)

La Spagna festeggia la conquista dell'Europeo 2008

Dopo la vittoria della Spagna con l’Italia ai rigori, si inizia a credere maggiormente nelle credenziali delle Furie Rosse di Aragonès per il successo finale, convinzione che verrà amplificata dalle semifinali, che si svolgono il 25 e il 26 giugno, in una due giorni caratterizzata da un tempo terribile su Austria e Svizzera. Particolarmente significativa è Germania-Turchia, un 3-2 deciso con un gol di Lahm al 90′, dopo il pareggio di Senturk all’86’. Due gol che, a parte i tedeschi (che hanno telecamere a parte), nessuno vede: negli ultimi minuti, infatti, un fulmine manda ai pesci il segnale internazionale, con la Rai costretta a staccare dal segnale di interruzione dei programmi mentre la ZDF trasmette la festa dei tedeschi. Il giorno dopo, sempre sotto la pioggia, la Spagna surclassa la Russia per 3-0: gol di Xavi, David Silva e Daniel Guiza. Guiza è la vera sorpresa dell’Europeo spagnolo: Pichichi della Liga con il Mallorca, si conquista il posto a spallate e segna.

Guiza, però, viene lasciato in panchina – nonostante l’infortunio di Villa – per la finale contro la Germania: Aragonès sceglie lo schema ad una punta, con Fernando Torres davanti ad un centrocampo a 4 stellare: Fabregas, Iniesta, Xavi, Silva. Dietro, Marcos Senna ad impostare ed una difesa a 4 con Ramos, Puyol, Marchena e Capdevila. Difesa a 4 anche per la Germania di Joachim Low, con Lahm, Friedrich e il duo Mertesacker-Metzelder. Davanti, invece, una trequarti di livello paragonabile a quello degli spagnoli, con Ballack, recuperato all’ultimo minuto da un infortunio occorso nella semifinale, Schweinsteiger e uno scatenato Podolski: in attacco, con Mario Gomez lasciato in panchina, pronto al confronto personale con Torres, il solo Klose.

Un confronto all’apparenza alla pari, ma la prova dei fatti non dimostrerà lo stesso. La Germania, infatti, parte all’attacco, ma non riesce a concretizzare nessuna delle occasioni presentate dalla debole difesa spagnola. Ballack è scatenato, ma nè Klose nè Hitzlsperger riescono ad impensierire davvero Casillas. La Spagna ci mette minimo una ventina di minuti a carburare, ma appena riesce a scardinare la rocciosa difesa tedesca, grazie anche ad una deviazione di Metzelder, Lehmann è costretto ad un intervento difficile. Il copione del primo tempo è sempre lo stesso: l’inventiva di Ballack contro il gioco corale della Spagna, quella che verrà poi teorizzata nel 2010 come tiki-taka. Al ’33 un veloce filtrante di Xavi libera Torres che insacca: oramai il confronto tra centravanti pare vinto.

Il secondo tempo non si discosta di molto: per tentare il tutto per tutto, Low manda fuori Hitzlsperger per Kevin Kuranyi. Kuranyi è un giocatore in quegli anni sempre ai primi posti nelle classifiche dei cannonieri, ma che, a causa del suo forte temperamento, non riesce e non riuscirà a raccogliere quanto merita (qualche mese dopo, verrà definitivamente escluso dalla Nazionale per aver abbandonato lo stadio dopo essere stato lasciato in panchina). Ma né Kuranyi, nè, negli ultimi 10 minuti, Mario Gomez, subentrato ad un impalpabile Klose, riusciranno a scardinare la difesa spagnola. Nel finale, Guiza, entrato al 70°, avrà un’occasione per il 2-0, ma tutto è un preludio alla festa: dopo 44 anni, la Spagna è di nuovo campione d’Europa. Aragones se ne andrà da vincente, arriverà Del Bosque e quella stessa squadra vincerà anche il Mondiale, nel 2010, passando definitivamente alla storia del calcio. E ora, è tra le favorite per vincere, per la prima volta, due Europei di fila.

GERMANIA-SPAGNA 0-1, VIENNA 29 GIUGNO 2008

MARCATORI: Torres al 33′ p.t.
GERMANIA (4-2-3-1): Lehmann; Friedrich, Mertesacker, Metzelder, Lahm (Jansen dal 1′ s.t.); Frings, Hitzlsperger (Kuranyi dal 13′ s.t.); Schweinsteiger, Ballack, Podolski; Klose (Gomez dal 34′ s.t.). (Enke, Adler, Fritz, Westermann, Rolfes, Neuville, Trochowski, Boroeski, Odonkor). Allenatore: Loew.
SPAGNA (4-1-4-1): Casillas; Sergio Ramos, Marchena, Puyol, Capdevila; Senna; Iniesta, Xavi, Fabregas (Xabi Alonso dal 18′ st), Silva (Cazorla dal 21′ s.t.); Torres (Guiza dal 33′ s.t.). (Palop, Reina, Albiol, Navarro, Sergio Garçia, Arbeloa, Juanito, Villa, De la Red). Allenatore: Aragones.
ARBITRO: Rosetti (Italia).
NOTE: spettatori 50mila; ammoniti Torres e Kuranyi per gioco scorretto, Ballack e Casillas per comportamento non regolamentare; recuperi 1′ p.t., 3′ s.t.