Lazio – Milan: le ultime dal campo

Vincere per restare in corsa. Unico risultato possibile per mantenere il distacco dall’Inter e da un’Atalanta che non sembra aver pagato la cessione di Gagliardini e quella (promessa) di Caldara.

I biancocelesti non conoscono mezze misure; non pareggiano dal 5 novembre col Napoli e alternano vittorie decisive (Fiorentina e Atalanta su tutte) a tonfi come quello con l’Inter o la sconfitta casalinga con il Chievo di due settimane fa. Difesa rimaneggiata nel Milan e questo si sapeva; fuori Romagnoli, Antonelli, De Sciglio e lo squalificato Paletta, con anche Calabria non al meglio, l’undici è quasi obbligato. Donnarumma; Abate, Gomez, Zapata, Vangioni; Bertolacci, Locatelli (Sosa), Pasalic; Suso, Lapadula, Deulofeu. In panchina oltre al retrocesso Bacca e a Ocampos anche i primavera Zucchetti e El Hilali.

La Lazio invece è praticamente al completo, mancano solo Luis Alberto e Patric. 4-3-3 speculare per Simone Inzaghi con: Marchetti; Basta, De Vrij, Hoedt, Radu; Parolo, Biglia, Milinkovic-Savic; F. Anderson, Immobile, Keita (Lulic). La squadra rimaneggiata ma forse più compatta di Bologna è piaciuta per il “cuore” messo e spera di ripetere il miracolo a Roma dopo il buon risultato (successo 2-0) nello scontro diretto all’andata a San Siro. Poi il ritorno dell’Europa potrebbe scombinare le carte, da domenica in poi, specie visto che la Fiorentina verrà a Milano tre giorni dopo l’Europa League.

3 commenti

  1. Sicuro che davanti non giocheranno Suso, Deulofeu, Ocampos?

    Intanto a quanto si legge non sono solo i tifosi non evoluti a remare contro… mah…

  2. Pagherà il Milan le conseguenze della scellerata designazione di Doveri nella precedente partita Bologna-Milan? Non è dato a sapersi. Ma se si considera che l’assenza di De Sciglio è stata parte in causa della sconfitta interna con la Samp… Il Milan potrebbe pagare ancora per le tante nefandezze seguite alle designazioni che se non sono di ‘Palazzo’ quanto meno si sono rivelate scellerate? Non c’è da temere la Lazio ma l’atteggiamento dell’arbitro. Tristemente Damato ricorda il balletto che qualche anno addietro comportò prima la concessione di un penalty a favore del Milan e poi la sua invalidazione a seguito della segnalazione di un suo collaboratore. Nefandezza che seguiva quella clamorosa di Tagliavento-Romagnoli. La partita era sullo 0-0 ma quell’episodio, innervosì i giocatori del Milan al punto che persero anche quella partita in modo incredibile e contro una squadra nettamente inferiore. Del resto quel campionato lo vinse una squadra che nell’annata precedente era giunta settima in campionato ed era, per stessa ammissione del loro allenatore, nettamente inferiore a quel Milan. Quindi non vorrei che Damato ripetesse quella prestazione infausta e che si aggiungesse agli orridi arbitraggi avuti dal Milan reduce della vittoria ottenuta a Doha contro i padroni del vapore’.

  3. Sembra proprio che Montella vari il tridente atipico. Unica speranza per provare a metterete pressione a una difesa biancoazzurra che spesso non è impeccabile.
    Siamo, più che con le stampelle, in carrozzella e non so se basterà l’abnegazione messa in campo contro uno spento, dimesso e scarso Bologna per arginare una Lazio che ha ben altra consistenza tecnica. Sarebbe stata una partita molto complicata con una squadra al meglio, figuriamoci questa sera.
    Damato con noi non avrebbe un trend del tutto negativo, anche se delle cinque sconfitte patite con una sua direzione, quattro sono capitate in trasferta.
    L’episodio che ricordi non fu colpa sua, come hai raccontato. Lui il rigore (clamoroso al replay) l’aveva visto e fischiato.
    Il brutto è che dopo questa sera ci tocca la Fiorentina. Due partite molto (!) complicate che potrebbero definitivamente affossarci o tenerci in corsa per l’Europa.
    Dai, che questo Milan ha dimostrato di avere sette vite… nonostante ancora facciamo le pulci all’allenatore…

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