Milan – Frosinone: evitare altre figuracce, please

Domenica 1° maggio, ore 15, San Siro. Quarta partita di Cristian Brocchi sulla panchina del Milan, esattamente a metà quindi delle 7 previste (finale di Coppa Italia compresa). L’avversario è il Frosinone di Stellone.

Dopo i 5 punti buttati (di nuovo) con Carpi e Verona c’è poco da dire, se non che il Frosinone è più o meno in quella zona ed è ancora in lotta per non retrocedere, anche se 5 punti dal Carpi in sole tre partite sono tanti -con uno Juventus-Carpi proprio oggi, c’è la possibilità di recuperarne almeno uno…- . I ciociari confermano il solito assetto tattico che li ha portati a fare in tutto 30 punti (neanche pochissimi per una squadra data per spacciata e che è la stessa o quasi della lega Pro): 4-4-2 per Stellone con Leali; M. Ciofani, Russo, Blanchard, Crivello; Frara, Gori, Sammarco, Paganini; D. Ciofani, Dionisi. 4-3-1-2 per il Milan, con: Donnarumma; Abate, Alex, Romagnoli, De Sciglio; Kucka, Montolivo, Mauri; Honda; Bacca, Balotelli.

Fiducia a Mauri come interno di sinistra, in panchina anche Locatelli e l’altro primavera De Santis per le assenze a centrocampo. Dopo il debordante 1-5 del Torino a Udine, con i friulani a questo punto non ancora salvi e che dovranno attendere il risultato di oggi del Palermo contro la Samp, c’è stato uno 0-0 con poche emozioni tra Chievo e Fiorentina, risultato che probabilmente toglie i veneti dalla corsa al 6° posto. Il Sassuolo ospita il retrocesso Verona, mentre per il secondo posto è sfida a distanza domani sera, con Genoa-Roma e Napoli-Atalanta. In ogni caso il campionato del Milan non ha più molto da dire, se non per quel 6° posto a cui bisogna restare appesi (il terzo anno consecutivo fuori dall’Europa potrebbe cambiare l’opinione di eventuali investitori).

4 commenti

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  1. Ormai attendere la prossima partita del Milan è un po’ come aspettare di fare visita a un caro congiunto con l’encefalogramma quasi piatto.
    Stessi sentimenti. Stesse ansie. Stesse aspettative. Tanta sofferenza.

  2. A conferma che dopo Ancelotti e con l’esclusione di Seedorf, abbiamo avuto allenatori da barzelletta, copio questo per voi:
    “Dal flop col Milan, ai fasti con l’Atletico Madrid. Simeone fa festa al Nino: “Torres, sei un grande!”
    Che dire?! Fosse il solo caso!

  3. Comunque Berlusconi ha piu’ intuito di Galliani con gli allenatori. Speriamo in Brocchi!

  4. E’ un game over dettato dalla società, dalla squadra, dagli episodi e anche dalla sfiga.
    Ma un GAME OVER.
    Se non vende è tutto da rifondare (cominciando dalla dirigenza). Se vende è tutto da rifondare ancor di più.
    Un altro anno su questa rotta non è neppure immaginabile.
    Berlusconi forse vorrebbe anche provarci per non uscire così, ma credo che in famiglia sia l’unico.
    Oggi comunque, come ho detto, anche il fato ha dato un segnale importante. Va colto.

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