Un passo (e un punto) avanti

Di Milan – Udinese si è giocato solo un tempo, il secondo. Il primo è stato a dir poco inguardabile, da una parte e dall’altra con Guidolin che deludendomi molto sul piano personale schiera la squadra alla provinciale come non l’abbiamo visto fare nemmeno all’Emirates nel preliminare di Champions. Il risultato è un 1-0 friulano, immeritato, su papera di Abbiati – e con questo fanno tre i gol evitabili incassati. Il Milan non solo non scende in campo ma deve anche subire l’infortunio di un Pato, come sempre abulico.

Il secondo offre invece più spunti, con sprazzi di Milan nei primi 20 minuti. Si divora un gol Cassano, lo segna invece – guarda caso – El Sharaawy, entrato al posto proprio di Pato. Il raddoppio sembra imminente, ma, il ritmo cala appena viene inserito Urby Emanuelson, vero e proprio disastro nei minuti in cui è stato chiamato in causa. L‘Udinese giustifica il risultato e la presenza in campo poco dopo colpendo il palo verso la fine della gara. Il risultato è un pareggio forse immeritato ma in una giornata in cui nessuna delle squadre prima di oggi a sei punti vince, il distacco dalla vetta rimane immutato in attesa di tempi migliori.

Dolenti le note tattiche: uno sterile possesso palla inconcludente (ma si sa, ai criticoni del Camp Nou piace così), innumerevoli passaggi alla difesa in assenza di idee (manca la corsa o il coraggio di rischiare?). Assente dal campo Abate e le sue sovrapposizioni mentre Zambrotta ripete una prova tutto sommato buona dopo quella del Camp Nou. Ricette per il Cesena: una idea tattica della circolazione di palla (da destra, da sinistra? chi si inserisce? chi sta alto?), una linea offensiva più bassa, far giocare anche gli altri in modo da poter sfruttare noi stessi le ripartenze, niente passaggi indietro e corner lunghi. Passi avanti invece nella fase difensiva: se contro il Napoli oltre alla direzione arbitrale ci abbiamo messo del nostro, stasera è stata anche e soprattutto sfiga, la stessa che ci ha dato un calendario con 3°, 4° e 5° dello scorso campionato l’una di fila all’altra con una trasferta al Camp Nou di mezzo. Per la cronaca anche lo scorso anno Allegri fece due punti nelle prime tre gare dopo la sosta, poi arrivò Ibra a toglierlo dai guai. E allora aspettiamo Zlatan già contro il Cesena, per ricominciare il nostro cammino verso un titolo che non può e non deve sfuggire. Per il Papero sempre rotto, invece, si consiglia una cospicua cessione a Gennaio.

MILAN-UDINESE 1-1
(Primo tempo 0-1)
MARCATORI: Di Natale (U) al 29′ p.t.; El Shaarawy (M) al 19′ s.t.
MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Zambrotta (Inzaghi dal 40′ s.t.); Nocerino, Van Bommel, Seedorf; Aquilani (Emanuelson dal 24′ s.t.); Pato (El Shaarawy dal 20′ p.t.), Cassano. (Amelia, Yepes, Taiwo, Valoti). All: Allegri.
UDINESE (3-5-1-1): Handanovic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Isla (Abdi dal 40′ s.t.), Badu, Asamoah, Armero; Torje (Pinzi dal 16′ s.t.); Di Natale. (Padelli, Neuton, Ekstrand, Doubai, Fabbrini). All: Guidolin.
ARBITRO: Banti di Livorno.
NOTE – Spettatori 7.194, incasso 188.780,00; abbonati 30.398, quota abbonati 803.579,53. Ammoniti Zambrotta, Abate e Domizzi per gioco scorretto. Angoli 2-1. Recuperi: 1′ p.t.; 4′ s.t.

16 commenti

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    • VL il 21 Settembre 2011 alle 23:58

    Non ho potuto vedere la partita purtroppo…sto streaming delude sempre. In compenso posso dire che:
    1) sono molto contento del faraone, giocatore vero, che può tornare utile alla causa ora che pure pato è in infermieria
    2) si sta verificando quello che temevo: i vecchiacci han deciso di cominciare la parabola discendente quest’anno tutti insieme, ora pure Abbiati, che già mi aveva convinto poco a Napoli
    3) complessivamente un buon punto, che ci fa guadagnare un punto su inter e napoli, e mantiene invariato il distacco dai gobbi, ai quali non credo e l’ho già detto, ma che possono essere fastidiosi
    Ora però tocca cominciare a macinare punti. Accetto questi 2 punti in 3, ma con il Cesena è vietato sbagliare

    • dnarossonero il 22 Settembre 2011 alle 00:18

    io invece ho paura che si possa perdere…lo visto poco carico eppure lui è un portento anche mentalmente..

  1. col cesena dobbiamo assolutamente vincere, dopo ci aspettano Juventus e Palermo, due tra le squadre più in forma. E non ci farà sconti nessuno. Questo campionato sembra veramente indecifrabile

    • LaPauraFa80 il 22 Settembre 2011 alle 09:19

    La copia di Milan-Catania 1-1 dell’anno passato. Quando tornano Ibra e Boa e Cassano non dovrà più giocare da solo, allora si svolta.

    • fabregas11_Robinhood il 22 Settembre 2011 alle 12:38

    quando tornano ibra robinho e boateng cassano giustamente starà in panchina…

    • ale il 22 Settembre 2011 alle 12:44

    Alla luce del CONSUETO e ormai PREVENTIVABILE infortunio occorso ieri a Pato vorrei invitarvi a rileggere questo articolo
    http://www.rossonerosemper.com/2011/09/05/la-questione-inzaghi-per-lultima-volta/
    pensando alla prossima partita di champions.
    Sottolineo le frasi riferite all’esclusione di Pippo

    Da un punto di vista tecnico è una decisione ineccepibile

    ..certo, come no? ..tanto lo sappiamo tutti che Pato è una certezza! ..sinonimo di continuità tanto a livello fisico quanto a livello di prestazioni.
    e soprattutto

    Rimane quindi solo da convincere qualche romantico che lo voleva in campo a tutti i costi

    Ieri, a giudicare dai cori prima e dopo e dall’ovazione, durante, il suo ingresso in campo, di romantico, al Meazza, ce n’era più di qualcuno.
    Scusa Diavolo1990 se critico il tuo articolo, ma ieri sera, dall’infortunio del brasiliano all’ingresso in campo di Pippo, non facevo che pensare a quanto letto quel 5 settembre.
    Ultima nota: Lo avete visto il Faraone? io, essendo di Padova, ho potuto godermelo un intera stagione, lo scorso anno.. posso assicurarvelo: ne vedremo delle belle!

    • ale il 22 Settembre 2011 alle 12:46

    ah.. Diavolo, nell’articolo di oggi:

    Per il Papero sempre rotto, invece, si consiglia una cospicua cessione a Gennaio.

    questo sì, lo sottoscrivo in pieno!

  2. Alla prossima partita di Champions rientra Ibrahimovic. Inzaghi contro le piccole in Champions fa fatica, e il Viktoria Plzen assomiglierà più ad un Cesena che ad un Udinese.
    Inzaghi ieri ha giocato 5 minuti. Le maggiori incognite sono due
    1) Può tenere così 90 minuti?
    2) Può essere continuo in una stagione?

    • dnarossonero il 22 Settembre 2011 alle 14:11

    no ma Inzaghi non doveva stare in lista per fare 90 minuti ma per farne 20

    • LaPauraFa80 il 22 Settembre 2011 alle 14:36

    quando tornano ibra robinho e boateng cassano giustamente starà in panchina…

    Innanzitutto speriamo che tornino, che qua di notizie certe non ne arrivano mai.
    In secondo luogo si farà turn-over e comunque Cassano rimane quello che può cambiare una gara partendo dalla panchina.

  3. Pato 4 settimane. Fighetta del cazzo.

  4. A questo punto metterei dentro Inzaghi se sta bene col Cesena. Visto che giocheranno chiusi è l’ideale per scardinare il muro che metteranno di fronte a noi. Senza contare che essendo fuori dalla lista champions, è un ottimo jolly per far rifiatare qualcun altro.

    • FLAMPUR il 22 Settembre 2011 alle 18:16

    Quello che allego è un testo di un mio carissimo amico, Giulio Ricciuti, una persona sensibile e schiva, che scrive divinamente, specialmente, quando, da milanista doc, la sua sensibilità viene ulteriormente sollecitata. Il sogno che riporto merita ampio risalto. Giudicate Voi:

    Ieri sera, a S.Siro, si sono perpetrati almeno tre delitti sportivi.
    Di cui uno efferatissimo.
    Il primo e’ forse veniale, perche’ involontario, pero’ Abbiati che goffamente rincorre la saponetta bagnata e’ una scena che ti fa cascare le palle.
    Il secondo colpevole e’ Allegri : il Milan e’ riuscito a pareggiare dopo circa un’ora di faticoso gioco piuttosto sterile, che pur con una Udinese ormai schiacciata nella sua area, ha prodotto poche vere occasioni da gol.
    La partita e’ di quelle che devi vincere per forza, perche’ di un punto non te ne fai niente,perche’ l’avversario e’ in testa alla classifica e perche’ Napoli e Juve stanno in difficolta’.
    Ibra, Binho e ora pure Pato sono infortunati, in campo ci sono un Cassano gia’ stanco e un ragazzino che e’ riuscito a segnare ma niente di piu’.
    Inzaghi e’ in panchina.
    Non gioca gare ufficiali da molto, molto tempo, pero’ gli allenamenti li ha fatti.
    Mancano circa 20 minuti alla fine.
    Si scalda nervosamente a bordo campo e si vede che vorrebbe spaccare il mondo, prenderne a calci tutti i pezzi urlando come un ragazzino che immagina di far gol nella
    finale dei mondiali e invece e’ solo nella sua cameretta, e poi rimetterli insieme, ma meglio di come erano prima, in un folle puzzle, perche’ nel mondo sono tante le cose che andrebbero aggiustate.
    Fare un mondo senza le ingiustizie e senza la sfortuna, perche’ e’ ingiusto avere la sfortuna che ha avuto lui, la sfortuna di rompersi un ginocchio a 37 anni , sul campo,
    mentre cercava di fare un gol.
    Perche’ per lui il mondo e’ solo quello, il gol.
    E cosa fa Allegri ?
    Manda in campo un giocatore che non ha MAI giocato bene da quando e’ al Milan, che non ha MAI segnato o fatto qualcosa che somigliasse ad un bel tiro in porta.
    E difatti Emanuelson ha ben tre occasioni da gol , tutte e tre malamente sprecate.
    Questo e’ un delitto.
    Ma non e’ neanche il piu’ grave.
    Inzaghi entra a 6 minuti dalla fine, sei minuti di Riveriana memoria.
    Rivera in quei sei minuti non combino’ niente, quando gli arrivo’ un pallone fra i piedi, tiro’ inutilmente, da lontano, per frustrazione.
    Ma aveva una nazione intera dietro,milioni di italiani con un televisore in bianco e nero davanti e una cinquecento in garage che speravano in un ormai inutile colpo di genio.
    Inutile perche’ stavamo 4 a 1 e in campo c’erano i mostri .
    Me lo ricordo anch’io, con i miei otto anni.
    Inzaghi entra a sei minuti dalla fine.
    Dopo non so quanti mesi di calvario per rimettersi dall’infortunio.
    Avrebbe potuto farne a meno, aveva 37 anni, ora 38 , una lunga carriera fatta di successi, trofei e gol.
    Lui no, e non e’ la prima volta.
    Lui si e’ sempre rialzato , anche a trentotto anni, per fare gol.
    Inzaghi entra e lo stadio freme, Rivera non poteva nulla sul 4 a 1, ma ora invece stiamo 1 a 1 e basterebbe un gol.
    Inzaghi non tocca quasi palla , pero’, all’ultimo minuto dei minuti di recupero accade :
    lui e’ in mezzo all’area con due difensori avversari al fianco, filtra un pallone, si gira, ha il portiere davanti e il difensore dietro, il pallone corre di fronte a lui ma lo puo’
    raggiungere e tirare.
    Sarebbe solo un tiro, ma forse un gol.
    E’ in quel momento che il difensore dell’Udinese lo cintura con un braccio, ne ferma la corsa, cade.
    L’arbitro , mezz’ora prima aveva ammonito Abate per una lieve trattenuta sulla trequarti di campo, una semplice mano sulla spalla di un avversario in corsa.
    Questo e’ un fallo piu’ evidente, ma l’arbitro fa finta di niente vanificando la caduta.
    Il difensore dell’Udinese e’ un assassino.
    Assassino di sogni, assassino di leggende , assassino di storie di calcio che vengono raccontate per decenni , di padre in figlio , tra amici che discutono di giocatori
    ormai lontani, ormai grassi e vecchi , alcuni non ci sono piu’ eppure ancora emozionano con il loro ricordo.
    Il Calcio si alimenta delle loro gesta, di quelle imprese storiche che rimangono nella memoria e ne fanno la storia come e piu’ degli albi d’oro dei campionati.
    E quello che fa ?
    Lo cintura.
    Pensa se avesse segnato che leggenda sarebbe uscita fuori, pensa lo stadio pensa che sarebbe successo, tutti a saltare e ad urlare impazziti di gioia,
    tutti che si abbracciano e ridono e piangono.
    E pensa Inzaghi cosa avrebbe fatto, la sua corsa urlante con le braccia aperte ad abbracciare ottanta o cento anche duecentomila persone sugli spalti, nelle case
    davanti alle televisioni, questa volta a colori, megaschermi in alta definizione con i telecronisti impazziti che per una volta non esagerano parlando di “Evento”
    dell’anno, del secolo, del millennio.
    Pensa su quel campo cosa sarebbe successo, tutti i giocatori del Milan che corrono verso Inzaghi , sopra Inzaghi sommerso dagli abbracci e pure quelli
    dell’Udinese, ne sono certo, dopo aver imprecato ognuno il proprio dio, gli avrebbero stretto la mano, dato una pacca , detto un amorevole vaffanculo carico di
    stima e di ammirazione.
    E la gente a casa, e il giorno dopo negli uffici, a scuola , nei bar a parlarne entusiasti, con le lacrime agli occhi e i peli ritti sulle braccia.
    E quello che fa ?
    Lo cintura.

    Quel difensore dell’Udinese e’ come uno che entra improvvisamente in una seconda elementare e grida a tutti che Babbo Natale non esiste.

    • Juangatsu - Il Troll Comunista il 22 Settembre 2011 alle 18:53

    Un commento chilometrico basato sul nulla cosmico. Il rigore non c’era. Leggera trattenuta e poi Inzaghi si lascia andare. Così come il fallo su Pinzi che appena ha sentito tirarsi la maglia è svenuto. L’arbitro ha usato il giusto metro.

    E comunque Inzaghi è già una leggenda.

  5. Il meglio di Gasperini sulla panchina dell’Inter
    httpvh://www.youtube.com/watch?v=BhTCptE7khk

    • MILANDOMINAT il 22 Settembre 2011 alle 21:08

    Il rigore non c’era, o meglio, fa il paio cn qll di zambrotta nel primo tempo, e purtroppo pippo non ha segnato, ma se succedeva, tutto lo stadio sarebbe venuto giù gridando ad allegri di levarsi dai coglioni

    Acciuga forse non l’hai ancora capito: Inzaghi e il goal sono gemelli siamesi e lui ha sempre dato tutto per questa maglia, tutto.

    Inzaghi è una risorsa e una bandiera del Milan, e chi nn lo rispetta nn merita il mio rispetto

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