Avevo zero dubbi sul fatto che il Milan avrebbe vinto oggi. Ne avevo zero non dopo Venezia o Liverpool ma dopo la partita di Parma. Sia per il cambio di allenatore, sia perché nonostante il clima ostile siamo riusciti a vincere un derby e a farlo meritando – poteva esserci anche un passivo più largo con tanti gol sbagliati ma non stiamo a sottilizzare. Dopo sei derby persi subendo sempre gol il Milan ha vinto e lo ha fatto meritando – lo ha fatto continuando a fare vedere le cose buone già fatte vedere dalla partita con la Lazio e che sono state negate da chi continua a parlare di Vasquez, Daniel Maldini e Kalulu.
Abbiamo segnato per primi, non succedeva dal 20/21, abbiamo preso un gol per distrazione e subito per 30 minuti ma poi nel secondo tempo abbiamo legittimato il pareggio e attaccato a testa bassa meritando di segnare. Fonseca ha incartato Inzaghi come già aveva fatto nel derby di Roma con una linea a 4 che nonostante sia stata anticipata dalla solita talpa non ha fatto capire nulla ai giocatori nerazzurri. Lo abbiamo fatto sia per un allenatore competente che ha bisogno di tempo e va lasciato lavorare e contro cui è stata fatta una delle più vergognose campagne mediatiche che io ricordi.
Paulo Fonseca è una brava persona che non ha amici tra i giornalisti e che ha pagato e sta pagando questo. E’ una persona che appunto, come molti, doveva trovare la quadra e la sta trovando piano piano. E’ una persona messa in discussione in maniera vergognosa per una sconfitta contro un Liverpool più forte. Abbiamo una rosa forte – mettetevelo in testa, siamo i più attrezzati per lottare con una Inter che oggi abbiamo agganciato in classifica.
Nel mentre potete chiedere scusa ad Emerson Royal, vittima peraltro stamani di una vergognosa pagella sulla Gazzetta dello Sport che ha esaltato una partita da 6 di Kalulu in chiave antiMilan. Potete chiedere scusa e se sarete bravi vi ammetteremo sul carro dei tifosi di una squadra che torna in piena lotta scudetto – a -2 dal Napoli, a -1 dalla Juventus e a pari coi supercampioni dell’universo dopo averli battuti. Pessimo inizio nelle prime tre, insomma, già pienamente raddrizzato.
Questo derby è per noi, solo per noi. Per noi che non ci siamo piegati alle diffamazioni, agli insulti, alla narrativa vergognosa di piolilandia e maldinolandia, un bullismo legalizzato che è stato (e se continuerà, sarà) una vergogna. Sul carro di questa squadra si poteva salire fino a Lazio – Milan, i posti sono chiusi, chi è giù resta giù. Avete voluto anteporre il rancore alla ragione e vi siete ritrovati in condizioni in cui vi siete messi da soli. Guardate le cose oggettivamente e sappiate che ci divertiremo molto quest’anno – e competeremo per vincere.
INTER-MILAN 1-2
Marcatori: 10’ Pulisic, 28’ Dimarco, 89’ Gabbia.
LE FORMAZIONI:
INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni (dal 82’ Carlos Augusto); Dumfries (dal 63’ Darmian), Barella (dal 74’ Zielinski), Calhanoglu (dal 63’ Asllani), Mkhitaryan (dal 63’ Frattesi), Dimarco; Thuram, Lautaro Martinez.A disp.: Di Gennaro, Martienez, de Vrij, Bisseck, Palacios, Arnautovic, Correa, Taremi. All. Simone Inzaghi
MILAN (4-4-2): Maignan; Emerson, Gabbia, Tomori, Theo; Pulisic (dal 78’ Okafor), Fofana, Reijnders, Leao (dal 87’ Chukwueze); Abraham (dal 90’+2 Pavlovic), Morata (dal 78’ Loftus-Cheek). A disp.: Torriani, Raveyre, Jimenez, Terracciano, Thiaw, Bartesaghi, Musah, Zeroli. All. Paulo Fonseca
Arbitro: Mariani
Ammoniti: 18’ Mkhitaryan, 38’ Fofana, 40’ Calhanoglu, 86’ Asllani, 88’ Dimarco.
Recupero: 1′ 1T, 6’ 2T.