Inter – Milan 3-0: la nuova Marottopoli mette a nudo le nostre debolezze

Non si era mai visto un arbitro arbitrare la stessa partita in una coppa: Mariani, premiato per non aver espulso Lautaro (oggi doppietta) e non aver assegnato il rigore netto su Giroud stasera ribadisce lo show cercando un qualsiasi pretesto per annullare il gol dell’1-2 che poteva riaprire tutto, prima il fallo di mano, poi il fuorigioco geografico che fa il grande ritorno dopo quel Milan-Napoli 0-1. Un piccolo capolavoro criminale di una stagione che se c’è una giustizia prima o poi finirà nei tribunali sportivi ed ordinari. 

L’Inter ha nel complesso meritato la partita anche se la distanza non è quella vista in campo. Dispiace succedano episodi come quello del gol annullato che non fanno altro che screditare ulteriormente il nostro calcio in giro per il mondo. Si è ormai passato al VAR soggettivo che viene usato per punire chi non deve vincere e premiare chi deve vincere – zero uniformità nel suo uso, vedi rigore per il Napoli identico a quello non datoci a Torino, per fare uno dei mille esempi.

Per il resto male l’approccio del Milan, male i primi minuti con i giocatori che non sapevano cosa fare con il pallone se non rimanere timidamente in difesa. Indecente la marcatura di Tomori sul gol preso a freddo. Gol che permette all’Inter di fare la sua partita – ovvero quella che noi soffriamo di più: tutti dietro. Una partita che mette a nudo tutte le contraddizioni e i fallimenti del nostro mercato estivo – non rattoppati a gennaio. Per fermare il Milan basta fare densità in area e ripartire dietro – lo han capito tutti da Bologna a Torino, non solo l’Inter.

Giroud è discontinuo. Lo è sempre stato e non è mai stato un bomber. La gestione trequartista e l’acquisto di Messias che oggi è stato ancora tra i peggiori sono emersi in tutto il loro orrore questa sera. A questo si aggiunge l’ennesimo approccio di un allenatore che sarà bravo ma non vincente come Pioli (se arrivano gli arabi, per favore, arrivederci). Ero a favore di un repulisti della parte sportiva perché han fatto bene ma non basta, lo sono ancora di piu’ dopo oggi.

L’intero reparto offensivo è da rifare. E lo rifarei cedendo Leao (che tanto non rinnova) perché spesso inconcludente dopo aver saltato l’uomo. Non può bastare Origi, serve qualcuno buono – anche se costa. Sarebbe ora di smetterla di fare finta di essere grandi e di fare finta di essere forti. Non lo siamo. Siamo qua per demeriti altrui e non vinceremo nulla nemmeno quest’anno. Non contiamo nulla nel palazzo e dobbiamo ringraziare che probabilmente siamo in Champions perché vista la classica pessima forma del mese di aprile con qualche punto in meno rischiavamo pure quella.

Basta essere contenti perché si è passati da pessimi a mediocri. Siamo il Milan, non la Roma o il Napoli.

Inter 3-0 Milan
Reti: Lautaro (4′, 40′), Gosens (82′)
Ammoniti: Theo Hernandez (35′), Skriniar (51′), Tomori (90′)

INTER (3-5-2): Handanovi?; Škriniar, de Vrij, Bastoni (79′ D’Ambrosio), Darmian, Barella, Brozovi?, Çalhano?lu (73′ Vidal), Periši? (79′ Gosens); Correa (70′ Sanchez), Martínez (70′ Dzeko).
A disp.: Radu; D’Ambrosio, Dimarco, Dumfries, Ranocchia; Gagliardini, Gosens, Vecino, Vidal; Caicedo, Džeko, Sánchez. All.: Inzaghi.

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria (73′ Gabbia), Kalulu, Tomori, Hernández; Bennacer (73′ Krunic), Tonali (45′ Brahim Diaz); Saelemaekers (Messias 45′), Kessie, Leão (Lazetic 83′); Giroud.
A disp.: Mirante, T?t?ru?anu; Ballo-Touré, Gabbia; Bakayoko, Castillejo, Díaz, Kruni?, Messias; Lazeti?, Rebi?. All.: Pioli.