Milan – Liverpool 1-2: testa alta un cazzo

Il Milan finisce il girone di qualificazione all’ultimo posto – quarta fascia era e quarto è finito. Chi si illudeva con questa formazione di poter battere il Liverpool sognava troppo: battere una squadra atleticamente migliore e con un gioco consolidato come gli inglesi era al limite dell’impossibile. Nella partita di stasera sarebbero sicuramente serviti Leao e Rebic il cui risultato, però, resta quello di non pervenuti causa infortuni. Per il resto fare un tiro in porta contro le riservissime del Liverpool è sicuramente una cosa che non può essere positiva e su cui riflettere.

Arriviamo a questo punto della stagione con 29 infortuni muscolari ed un discreto numero di infortunati che non possono essere casuali. Infortuni che ci sono costati la stagione nella partita di Oporto, persa per 1-0 e che chissà quanto ci potranno costare in chiave primo posto. Eppure né la dirigenza né la società hanno per il momento rilasciato dichiarazioni mentre i canali semiufficiali parlano di sfiga.

Klopp stasera ha dimostrato ancora una volta perché è uno dei migliori allenatori del mondo mentre Pioli non ha mai vinto niente. Il Liverpool è stato atleticamente superiore, è stato tatticamente superiore. I gol ce li siamo fatti da soli e in particolare il secondo è molto grave perché nasce da un passaggio orizzontale in difesa che è roba che non si dovrebbe fare nemmeno alle scuole calcio. Avevo avvisato su Twitter di non illudersi dopo l’Atletico Madrid perché il Liverpool è un’altra cosa e così è stato.

Il calcio del Liverpool è semplice: aggressione, recupero, ripartenza. Supportato dalla tecnica e dalla testa dei giocatori. E’ ad esempio passare il pallone immediatamente avanti dopo il recupero, non temporeggiare in difesa, muoversi velocemente, tutte cose che noi non siamo in grado di fare ad alto livello e che per vincere la Serie A possono bastare ma il Milan deve ambire ovviamente ad altro. 

Quello che rimane incomprensibile è una tifoseria che fischiava Montolivo, Bonera, Constant, Muntari quando il girone di Champions però lo passavano. Fischiava Seedorf e Pirlo e si esalta per gente che ad oggi non ha vinto né dimostrato nulla. Qua c’è un solo campione, Ibrahimovic, un campione perché la Serie A è ormai al livello del campionato scozzese o turco – ed infatti in Champions League non ha combinato nulla, zero, nada.

Ora la domanda è alla società rendendosi conto del livello della rosa operare correttamente: fino a quando il Milan può giocare senza una prima punta giovane di livello e che faccia tanti gol? Fino a quando i giocatori in scadenza vengono messi in campo underperformando invece di essere mandati in tribuna a dare un esempio? Come si pensa di gestire la situazione infortuni? Non è che c’è qualche giocatore che pensa di essere arrivato? Fino a quando si starà zitti ogni volta che l’arbitro ci danneggia?

La mia paura è che questa squadra rischi seriamente di essere un istant team: Ibra ci sarà ancora per poco e non si pensa a sostituirlo, Kjaer si è rotto ma era ormai a fine carriera. Il centrocampo perderà Kessie e così via. Non si vive di soli prospetti e abbiamo visto l’impatto di un solo giocatore di talento a fine carriera sulla mentalità.

Il danno economico e di immagine che c’è stato vincendo una sola partita su sei impatterà sui ricavi e sicuramente – si spera – non piacerà a chi gestisce il club. Se devi tornare per fare queste figuracce in Europa allora questo Milan non è diverso dall’ultimo, tanto criticato, che giocava questa competizione per prendere i soldi e scappare via. Ma con un ufficio stampa nettamente migliore. 

MILAN – LIVERPOOL 1-2

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Kalulu (20′ st Florenzi), Tomori, Romagnoli, Theo Hernandez; Kessie, Tonali (14′ st Saelemaekers); Messias, Brahim Diaz (14′ st Bennacer), Krunic (38′ st Bakayoko); Ibrahimovic. A disp.: Jungdal, Tatarusanu; Ballo-Touré, Gabbia; Maldini. All.: Pioli.

LIVERPOOL (4-3-3): Alisson; N. Williams (48′ st Bradley), Konaté, Phillips, Tsimikas; Oxlade-Chamberlain, Morton, Minamino (48′ st Woltman); Salah (19′ st Keita), Origi (35′ st Fabinho), Mané (20′ st Gomez). A disp.: Kelleher; Alexander-Arnold, Davies, Matip, Norris, Robertson; Dixon-Bonner. All.: Klopp.

ARBITRO: Makkelie (Olanda).

MARCATORI: 29′ pt Tomori (M), 36′ pt Salah (L), 10′ st Origi (L)

NOTE: Recupero: 2′ pt, 3′ st.