Parma – Milan 1-1: Biglia e Gattuso, i problemi di questo Milan

C’è chi parla di miracolo di Gattuso – in effetti essere a soli tre punti sopra l’Atalanta di Gasperini è sì, un miracolo. Il vero miracolo è non riuscire ad andare in Champions League con la quarta rosa della Serie A. Ce lo meritiamo sicuramente perché un tecnico così andava cacciato dopo il derby. Da lì cinque punti su diciotto a disposizione, l’unica vittoria arrivata con un rigore perché comunque tiri in porta puliti non eravamo riusciti a farli. Anche oggi il gol è una casualità sull’unico cross pulito di Suso all’altezza della testa.

Il Parma nonostante sia già salvo è entrato in campo con la bava alla bocca, e capiterà così fino a fine stagione, specie con le squadre politicamente allineate con Torino. Il Milan ha giocato un altro primo tempo imbarazzante, lento e prevedibile. Al Parma il pari finale va addirittura stretto. Il secondo tempo è stato anche peggio del primo con cambi di modulo a caso e di giocatori con ancora meno senso. Il cambio di Biglia – altrimenti detto <<venti milioni buttati nel cesso per una marchetta mirabelliana ai tifosotti>> ha poi dato l’occasione al Parma di spingersi in avanti. Nulla contro l’argentino che non definirei scarso ma proprio inadatto al gioco del calcio.

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Anche oggi i giocatori peggiori sono stati quelli di quel signore Calabrese che purtroppo continua a girare a piede libero. Rodriguez, Borini, Calhanoglu e per l’ennesima volta il tanto pompato Conti che non sa tenere posizione o pressare l’avversario ma passava per acquisto azzeccato giusto per fare numero. Ma è giusto così: è giusto perché non sai fare altro che chiuderti dietro quando trovi un 1-0 casuale ed era successa la stessa cosa in casa contro l’Udinese.

Purtroppo per qualche tifoso in evidente malafede sembra che per vincere contro Udinese e Parma bisogni mettere in campo De Bruyne, Modric e Marcelo. Io inizierei a preoccuparmi del fatto che abbiamo fatto fare figuroni a gente come Ceravolo, Gazzola, Sprocati e Gagliolo e mi sento pure dire che con questa rosa non si può fare di più. La dimensione di questo allenatore è quella di una lotta salvezza perché questa è la sua mentalità, la stessa – timorosa – che trasmette in campo ad una squadra che poi non alza ritmi o verticalizza.

Non è accettabile l’approccio del primo tempo a sei partite da una possibile Champions League. Non è accettabile nemmeno di miracolo perché siamo lì per demeriti altrui – siamo lì con gli stessi punti e la stessa media dell’anno scorso, siamo lì perché Lazio e Roma hanno toppato. Ed è un treno Champions che potrebbe non passare più chissà per quanti anni se la Roma nonostante tutto riesce a terminare nelle quattro avendo a disposizione i capitali per rimediare all’ultimo mercato.

Restano cinque partite di sofferenza in campionato. La Coppa Italia conta relativamente e non cambia il giudizio sull’obiettivo primario e fondamentale che è quello di finire nei primi quattro posti. La prossima è contro il Torino di Mazzarri, forse la più difficile da qua alla fine. Allenatore vero, a differenza del nostro.

P.s. con Montolivo o Bertolacci o anche Mauri al posto di Biglia oggi, nonostante tutto, avremmo vinto.

PARMA-MILAN 1-1
Parma (3-5-2):
Sepe; Iacoponi, Alves, Gagliolo, Dimarco (26′ st Siligardi); Kucka, Scozzarella (46′ st Stulac), Barillà; Gazzola, Ceravolo (31′ st Sprocati), Gervinho. A disp.: Brazao, Frattali, Bastoni, Gobbi, Dezi, Diakhate, Machin, Rigoni, Schiappacasse. All.: D’Aversa
Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Conti (21′ st Castillejo), Zapata, Romagnoli, Rodriguez; Kessie, Bakayoko (14′ st Cutrone), Calhanoglu (30′ st Biglia); Suso, Piatek, Borini. A disp.: A. Donnarumma, Reina, Calabria, Caldara, Abate, Laxalt, Musacchio, Bertolacci, Biglia, Paquetá, Castillejo. All.: Gattuso
Arbitro: Valeri
Marcatori: 25′ st Castillejo (M); 42′ st Bruno Alves (P) 
Ammoniti: Biglia (M)
Espulsi: –