Oggi non parlo di tattica. Si può parlare di tattica quando perdi una partita di calcio ma Juventus-Milan non è mai una partita di calcio. Vi sfido a trovare uno Juventus-Milan senza un episodio dubbio negli ultimi anni. Non ce n’è. Sono tutti così: buona partita del Milan e vittoria Juventus con l’aiutino.
Non è calcio in uno stadio in cui vige un regolamento a parte. In cui una squadra può fare ventuno falli e prendere due soli gialli, di cui uno per proteste. Non è calcio quando si vede un fallo di mano del genere, si va al VAR e non si assegna un calcio di rigore decisamente più netto del solito rotolone Dybala. Non è calcio quello in cui il signor Mario Manzdukic finisce questa partita – addirittura permettendosi di tirare un calcio a terra, con palla in movimento, a Romagnoli. Rigore e rosso, da regolamento ma il VAR era a bere il caffé.
Non è calcio quello in cui Castillejo viene strattonato in area e non si va nemmeno a rivedere, quello in cui Calhanoglu viene ammonito senza nemmeno avere toccato l’avversario. Non è calcio quello in cui i falli sistematici della Juventus su ripartenza dell’azione non vengono fischiati mentre al contrario si fischia ad ogni alito di vento. Non è calcio nemmeno quello in cui una squadra ti sta per segnare ma poi persa palla chiede all’avversario di fermarsi per un suo uomo a terra. O quella in cui un capanello bianconero può andare sempre e continuamente intorno all’arbitro a mettergli pressione senza ricevere mai un giallo.
Complimenti alla Juventus per aver ammazzato il calcio italiano. Grazie ad uno stadio costruito con un terreno svenduto ed un comune compiacente, cosa che a Milano e Roma non succede. Grazie ad una capolista che si permette il lusso di schierare le terze linee curate da un medico compromesso con scandali doping e vincere lo stesso. Grazie ad una televisione che stranamente – probabilmente debitamente avvertita – compra i diritti della Serie A ad un prezzo mai offerto nelle aste precedenti e fa il colpo grazie all’arrivo di Ronaldo che poteva farne salire il valore.
Complimenti ad una telecronaca da Istituto Luce – come sempre – che evidenzia sempre e solo i movimenti tattici della Juventus nelle lavagne, come se l’altra squadra non esistesse. Che ha un commentatore tecnico così schifosamente servile e di parte che – non si sa perché – non avrebbe mai dato un fuorigioco, quindi qualcosa di oggettivo. Che si arrampica sui vetri per giustificare il rigore non dato o che riesce a dire, nel caso di Bakayoko che <<l’intervento è irruento anche se in realtà il giocatore non spinge>>. D’altronde lo ricordiamo cercare di giustificare il tuffone di Ronaldo a Napoli.
Godetevi il vostro campionato del cazzo. Godetevi gli scudettini di merda che non vi riconosce nessuno, nel vostro stadio di merda, con i media servili che si vergognano persino a dire il numero per non contraddire una mandria decerebrata che sventola titoli rubati. Anche oggi avete dimostrato perché siete la vergogna non del calcio italiano – ma del calcio mondiale. Anche oggi come sempre si parla di arbitri e non di calcio perché con voi parlare di calcio non è permesso così come non è permesso giocare ad armi pari. Nemmeno a campionato finito, nemmeno con le seconde linee.
Quando non rimarrà nemmeno un tifoso a seguire il vostro circo, quando persino gli utili idioti che dicono che non ci si può lamentare perché tanto sono più forti si sveglieranno dal torpore delle loro menti, allora forse torneremo a parlare di calcio in Juventus-Milan. Per adesso c’è solo tanta vergogna per quello che si è visto in campo ed imbarazzo per un sistema mediatico che lo appoggia invece di ribellarsi. Niente tabellino in fondo al post, perché questo non è calcio.