Italia – Portogallo 0-0, Italia-Svezia 0-0. A distanza di un anno, nello stesso stadio, un’altra eliminazione per l’Italia in una partita molto simile a quella di 365 giorni fa seppur giocata con un diverso allenatore ed un undici titolare con profonde differenze. L’Italia gioca forse il miglior primo tempo della gestione Mancini ma non riesce a segnare figlia di un attacco troppo sterile il cui centravanti – Immobile – è uno che in campionato fa gol di quantità, non certo di qualità, spesso con le piccole fallendo gli appuntamenti importanti.
Si è vista certamente l’Italia migliore di queste quattro partite ma se consideriamo che in queste partite abbiamo fatto due soli gol, di cui un mischione da corner ed un calcio di rigore, ecco che i punti deboli di una nazionale ancora troppo indietro rispetto alle grandi (ed il nostro girone, visto il resto, era straordinariamente facile) tornano alla luce. L’impressione è che l’Italia potrebbe giocare per ore senza mai fare un tiro in porta.
Il centrocampo tutto sommato si può salvare: è riuscito a tener il ritmo alto e ha perso pochi palloni, sgravando una difesa che rimane imbattuta anche grazie alla parata decisiva di Donnarumma. Il resto è poca roba anche grazie una penuria di centravanti italiani e vista la non-convocazione di Cutrone lasciato nell’Under 21 alle amichevoli.
Da questa Nations League salviamo la non-retrocessione che avrebbe avuto effetti devastanti anche in vista sorteggio gironi mondiale 2022: le 12 squadre della Serie A infatti occuperanno le prime 12 pot delle qualificazioni con l’Italia che chiudendo al secondo posto il proprio girone sarà quindi in prima fascia dei 10 gironi da cinque o sei squadre che saranno sorteggiati per Euro 2020. Rimanendo in Serie A l’Italia potrà anche giocarsi il diritto di finire tra le prime sette quando analogo meccanismo nella Nations League tra due anni farà le fasce per la qualificazione al mondiale di Qatar.