Il Milan vince 3-1 quella che per larghi tratti è stata la peggiore partita stagionale. Fino al lampo di Cutrone il Milan era stato messo sotto dai greci che avevano trovato un buon gol con Guerreiro che si era infilato tra Zapata e Romagnoli. La partita si era messa quindi molto male per noi. Male perché non trovavamo più spazi e perché l’Olympiakos aveva chiuso tutte le nostre opzioni con un raddoppio su Suso ed una gabbia su Higuain, complice anche un Castillejo abbastanza inguardabile.
Gattuso la vince coi cambi, di giocatori e di modulo. Cutrone e Calhanoglu decidono in positivo la partita. Se per il primo è una conferma, per il secondo è una novità visto un inizio di stagione completamente sottotono del turco fino a questo momento. Nel momento peggiore della partita Cutrone ha tirato fuori un cilindro dal cappello con un gol da centravanti vero che lui e pochissimi altri in serie A sanno fare. Da lì l’Olympiakos è scomparso dal campo, forse per il contraccolpo, forse per un nostro miglior adattamento nel nuovo modulo. Il 2-1 è una prodezza di Higuain che segna con lucidissima freddezza. Il 3-1 è tutto di Calhanoglu che fa assist al bacio per Cutrone.
Da capire come interpretare la partita di oggi: è un merito riuscire a vincere giocando 30 minuti o è un problema per il futuro? Di certo non possiamo archiviare troppo in fretta la sofferenza dei primi 60. La sensazione è che questo Milan dia il meglio quando in campo ci sono le due punte – il problema è che al momento sono appunto, due, le nostre punte in organico (ecco perché Zlatan non mi dispiacerebbe…). La certezza è che forse danno più alternative di gioco rispetto al solito palla a Suso (oggi sprecone). Peggiori in campo invece Bakayoko (sempre più equivoco, ma Yaya Touré a zero faceva schifo a Leonardo?) e Castillejo che danno la sensazione di essere due mezzi giocatori non da Milan.
Il girone dice quindi Milan 6, Betis 4, Olympiakos 1, Dudelange 0. Facendo due calcoli nel doppio confronto coi lussemburghesi è difficile pensare che i greci non facciano sei punti. Basterà vincerne una o non perderne una col Betis per poi avere la possibilità di chiudere i conti battendo il Dudelange a San Siro. Discorsi, comunque, da rimandare a dopo l’ennesima e dannosa sosta nazionali.