Vince la Francia, cade la Germania: riassunto dei primi giorni mondiali

Primi bilanci per questo mondiale russo dopo cinque giorni di gare. Si è partiti giovedì scorso con la partita inaugurale tra Russia e Arabia Saudita finita per 5-0. Una inaugurazione quasi in tono minore alle 17 di un giovedì lavorativo per una partita che è stata la peggiore – a livello tecnico – della storia del Mondiale (e nel 2022 sarà Qatar). Molto più equilibrata invece Egitto-Uruguay, senza Salah, con gli Uruguagi che riescono a rompere la maledizione della gara inaugurale, pur senza dare mai l’impressione di essere particolarmente pericolosi.

Nel gruppo B erano in programma venerdì due gare di due livelli totalmente diversi: da un lato Marocco-Iran, dall’altro Portogallo-Spagna. Il secondo è stato uno dei rari big-match di questa fase a gironi e ha presentato per la prima volta un Cristiano Ronaldo pronto – da subito – al grande appuntamento nazionale cosa mai vista negli avvicinamenti passati. La sensazione vista la Spagna è che comunque Ronaldo non basti per colmare il gap con le big visto che tolto lui il Portogallo resta veramente poca roba (tanto che, ad un certo punto, si rivede Quaresma, per intenderci)

Fatica a carburare ma vince la Francia (che non è più, stranamente, la Francia di Pogba) nel match che sdogana per la prima volta il VAR al mondiale. A proposito dell’argomento – rispetto alle prime giornate di Serie A – si nota un VAR molto diverso molto più veloce e molto meno invasivo che tende ad intervenire molto poco. Ci ricordiamo tutti nei primi finesettimana di Agosto due/tre interventi a partita, spesso con lunghe interruzioni. Può essere il VAR di questo mondiale un modello per i campionati?

Francia quindi che come abbiamo detto riesce a vincere e fa lo stesso la Danimarca con il Perù. Fallisce invece il confronto a distanza con Ronaldo il predestinato di questo mondiale, Lionel Messi che si trova protagonista in negativo dopo l’errore dagli 11 metri contro l’Islanda (che si conferma sorpresa di questo mondiale). L’Argentina ha spiegato a chiare lettere perché a questo mondiale si è qualificata all’ultimo – per il rotto della cuffia. Nel momento in cui si fa un confronto Messi-Ronaldo con le rispettive nazionali si dimentica troppo spesso che la prima è ricca di storia e talento, la seconda prima dell’era dei Rui Costa si era qualificata alle grandi manifestazioni una volta sotto Eusebio. Con Dybala ed Higuain in panchina l’Argentina non è riuscita a rompere il muro islandese – alla seconda giornata dovrà battere la Croazia altrimenti all’ultima potrebbe esserci un biscotto croatoislandese per buttarli fuori. La Croazia parte bene (tra gli acquisti segnaliamo un buon Strinic) ma la Nigeria non sembra nazionale di livello mondiale (e questo potrebbe fare il gioco dell’Islanda)

Arriviamo quindi al gruppo E dove il Brasile ha steccato l’esordio con la Svizzera. Certamente è un Brasile superiore a quello visto nel 2014 dove fu spinto fino all’1-7 di semifinale ma è un Brasile che ricade negli stessi errori di sempre come una scarsissima fase difensiva e l’incapacità di chiudere le partite. Neymar non sembra in grado di reggere da solo il peso dell’attacco e non brilla all’esordio – infortunio o meno. L’ultima delle partite finora in programma è la sorpresa più grande fino a questo momento con il Messico che batte la Germania per 1-0. I tedeschi sono apparsi come la copia dell’Italia 2010 incapaci di creare azioni da gol e sorprendentemente troppo scoperti in contropiede. Difficile dire se con la partita di oggi si sono autoesclusi dalla lotta per la vittoria finale – probabilmente sì

Mancano cinque partite alla fine della prima giornata della fase a gironi e all’appello mancano ancora Svezia, Belgio, Inghilterra e Colombia tra le favorite di secondo piano: il mondiale è ancora in cerca di una sua protagonista.