Milan – Fiorentina 5-1: l’estate è salva

Il pareggio di Bergamo porta la Fiorentina a non avere più nulla da chiedere a questo campionato e – per fortuna – nonostante le assenze pesanti il Milan riesce a trovare una ultima gioia stagionale battendo per 5-1 la Fiorentina sul proprio campo ed evitando i temutissimi tre turni preliminari in sei giovedì consecutivi tra fine luglio ed inizio agosto. Sui caroselli del sesto posto mi fermo qua, idem con le celebrazioni: pareggiare il risultato dell’anno scorso non può essere motivo né di giubilo, né di celebrazione.

Un 4-1 rimane quindi una vittoria abbastanza importante ma anche qua sarebbe tempo perso e sprecato dare indicazioni tattiche su una 38esima di campionato dove chi deve vincere contro chi non ha nulla da chiedere, di solito, vince. La Fiorentina fa la sua onesta partita senza mai correre troppo, va in vantaggio quasi per caso su un errore di Bonucci con Rodriguez che sbaglia il fuorigioco, poi è morta lì.

E’ finito il campionato ed è il momento di fare bilanci: non può essere sicuramente soddisfacente il sesto posto in campionato per una squadra che doveva lottare per la Champions. Non può essere soddisfacente quindi la celebrazione dello stesso. Sono soddisfacenti i 40 punti nel girone di ritorno ma non possono essere additati a scusa o a riscontro del vero valore della squadra. Senza un centravanti vero questa squadra non può ancora essere competitiva per i primi 4 posti dell’anno prossimo e chi continua ad additare classifiche parziali: ricordiamocene sul mercato.

L’ultimo paragrafo di una stagione che sono contento sia finita lo dedico quindi all’ennesimo spettacolo riprovevole della curva Sud. Prima i fischi a Donnarumma, patrimonio della squadra che non solo Raiola vuole cedere, poi alcuni striscioni che visti i risultati della stagione non hanno senso di esistere. Dov’è finita la curva che faceva i comunicati comparando il monte ingaggi? L’onestà intellettuale di questi signori – che spero siano tutti paganti – non fa altro che rivalutare giorno dopo giorno Paolo Maldini.

Il mio augurio per la prossima stagione quindi è che sia la stagione del ritorno in Champions League e per fare questo oltre al centravanti c’è bisogno che il Milan agisca come una società vincente – ovvero una società che tiene i migliori e non una società che li fa odiare ai propri tifosi in modo da preparare il terreno per la cessione. Se darei un altro anno a Mirabelli? Solamente a determinate condizioni – su tutte riportare la maglia al centro del progetto e i valori del Milan che si è tentato di sradicare e che Gattuso ha dovuto ritrovare. In secondo luogo che si instauri una comunicazione più seria e trasparente con i tifosi invece di premiare chi ha mantenuto o mantiene posizioni amiche – spesso portando volti impresentabili sul canale tematico. Ovviamente se viene un DS ben più bravo e competente non mi strappo di certo i capelli.

Bisogna quindi essere onesti e dirci che la stagione è pessima. Poteva essere fallimentare, certo, ma iniziare ad accettare l’insuccesso invece di nasconderlo sotto il tappeto inventando basi e classifiche parziali è il primo passo per tornare quello che eravamo. Ora linea al mercato per capire quanti soldi avremo, se li avremo e di conseguenza quali saranno le ambizioni per la prossima stagione. Ci si legge quindi per le tradizionali pagelle di fine stagione.

MILAN – FIORENTINA 5-1
MILAN (4-3-3): G. Donnarumma; Calabria, Bonucci, Romagnoli, Rodriguez; Kessié, Biglia, Bonaventura; Suso, Kalinic, Calhanoglu. Allenatore: Gattuso
FIORENTINA (4-3-2-1): Sportiello; Laurini, Milenkovic, Pezzella, Biraghi; Benassi, Badelj, Dabo; Chiesa, Saponara; Simeone. Allenatore: Pioli
Arbitro: Fabbri della sezione di Macerata
Stadio: San Siro