Torino – Milan 1-1: il re è nudo

Di cazzate ce ne hanno raccontate tante, Torino – Milan smentisce la più grossa di tutte, quella che con Gattuso dall’inizio il Milan sarebbe arrivato in Champions League. Nelle ultime cinque il Milan ha raccolto la miseria di 4 punti su 15 con una sconfitta e 4 pareggi, potevano forse essere di più o di meno ma il calo fisico era comunque più che evidente già dalle gare con Genoa e Chievo. Non è sfortuna e non è caso, è la naturale progressione di una rosa che si è trovata senza ricambi nel momento clou della stagione quindi – ad esempio – Suso non può essere cambiato e se deve riposare Calhanoglu per un problema fisico entra Borini che giustamente da quinto più pagato della rosa non sa fare due passaggi di fila.

La partita è bruttissima. Per certi tratti ricorda il tragicomico Torino-Milan di Pippo Inzaghi, quello di Bocchetti per Menez. Il Milan segna con una prodezza di Bonaventura che diventa il secondo marcatore della rosa pareggiando Suso – una coppia che qualcuno vuole vendere (come tagliarsi il pene per fare un dispetto alla moglie). Dopo quella non si prova a giocare, siamo sulle gambe ed il Torino prende progressivamente campo. Si vorrà ovviamente sminuire l’episodio dando la colpa ad Abate o Kalinic per la marcatura o a Donnarumma per l’uscita ma la realtà è che la squadra stava ormai soffrendo ed il gol era inevitabile.

Da Torino a Torino il primo “girone” di Gattuso si chiude con 34 punti in 19 partite che fanno 68 su un campionato intero. Difficilmente sufficienti ad entrare in Champions League perché la quarta supererà i 70 punti. Se consideriamo che la Champions se la stanno giocando l’Inter (che era dietro di noi l’anno scorso) e la Lazio (che si è indebolita, ma a differenza di noi ha un vero direttore sportivo) e che ci giocheremo l’accesso all’Europa League con Fiorentina ed Atalanta ecco che bisognerebbe farsi due domande sui “240 milioni spesi per avere una base“.

Non si va in Champions con Nikola Kalinic. Non ci è mai andato nella sua carriera, non vedo perché avrebbe dovuto fare eccezione col Milan. L’errore principale di questa dirigenza è aver sbolognato Bacca perché non piace ai tifosi. Lapadula, la seconda punta, lo scorso anno aveva più gol in campionato di Kalinic e Silva messi insieme quest’anno. Avevamo scritto al 31 di agosto che il problema era un attacco da metà classifica, i dati raccolti fino ad oggi non possono che confermarlo: Gattuso o non Gattuso. L’unico tiro pericoloso lo ha fatto Cutrone che è l’unico presentabile ma non può giocare perché ci sono esigenze societarie da rispettare.

La stagione è quasi finita. C’è una coppa a Roma che salva forse la dignità di qualcuno ma non certo la stagione. Ci sono 10 punti da fare nelle prossime 5 partite: non per la CL o l’EL ma per fare meglio dell’anno scorso, delle famose macerie tanto usate come scusa per i fallimenti attuali. Il rinnovo a Gattuso, per cui come già detto avrei aspettato la fine della stagione, prevedendo un calo del genere, in modo da valutare il quadro nella sua interezza, è l’ennesimo sintomo del dilettantismo che ormai attanaglia questo povero milan che – seguendo la moda di twitter – non merita più nemmeno la lettera maiuscola.

Non ci resta che chiudere la stagione con le prese per il culo del cerchio magico che è contento di giocarsela con la Juventus come un Crotone qualsiasi che magari poi ci pareggia pure o che si esalta al primo gol in campionato di André Silva dopo mesi come se ne giustificasse il prezzo. Il Fair Play finanziario incombe ed il Milan aveva una sola possibilità di cambiare la propria storia recente: poteva farlo quest’anno con un mercato all’altezza ed una diversa pianificazione sportiva.

Si possono quini raccontare bugie fino ad un certo punto ma poi arriva la realtà dei fatti: una serie positiva, come già capitata con Montella, Seedorf o Allegri non rivaluta il resto della stagione ed un organico incompleto. Cari Fassone e Mirabelli, chiedete scusa ai tifosi e poi abbiate la decenza di liberare le scrivanie di casa Milan – possibilmente portandovi via Kalinic.

TORINO-MILAN 1-1 (primo tempo 0-1)
MARCATORI: Bonaventura (M) al 9′ p.t.; De Silvestri (T) al 25′ s.t.
TORINO (3-4-2-1): Sirigu; Nkoulou, Burdisso, Moretti; De Silvestri, Rincon (dall’11’ s.t. Obi, dal 40′ s.t. Acquah), Baselli, Ansaldi; Ljajic, Iago Falque (dal 19′ s.t.Edera); Belotti. (Ichazo, Coppola, Molinaro, Bonifazi, Barreca, Valdifiori, Berenguer, Niang). All. Mazzarri.
MILAN (4-3-3): G. Donnarumma; Abate, Bonucci, Zapata, Rodriguez; Kessie, Biglia (dal 22′ s.t. Locatelli), Bonaventura; Suso (dal 32′ s.t. André Silva), Kalinic (dal 29′ s.t. Cutrone), Borini. (Storari, A. Donnarumma, Calabria, Musacchio, Antonelli, Gomez, Montolivo, Mauri, Calhanoglu). All. Gattuso.
ARBITRO: Maresca di Napoli.
NOTE: Belotti (T) fallisce un calcio di rigore al 3′ p.t. Espulso De Silvestri (T) per doppia ammonizione. Ammoniti Rincon (T), Bonaventura (M), Baselli (T), Locatelli (M) per gioco scorretto, Cutrone (M) per proteste.