Svezia – Italia 1-0: ad un passo dal baratro

Chi scrive personalmente riteneva scarse le possibilità dell’Italia di battere la Svezia e di andare al mondiale. Sono ancora meno dopo la gara di andata vinta 1-0 dagli svedesi che si sono limitati semplicemente a metterla sull’aggressività e a difendere in maniera ordinata giocando sulla superiorità fisica. Ventura l’ha preparata per lo 0-0: è stato forse evidente anche dal gol subito. L’Italia ha segnato 3 gol in 5 partite dopo la pausa estiva, non vedo perché dovrebbe farne due ad una avversaria superiore a tutte tranne la Spagna.

Questa Italia ricorda il Milan di Montella. E’ una squadra lenta. E’ una squadra che non ha idee di gioco. E’ una squadra che non riesce ad entrare in area. Paga qualche individualità ad esempio il sopravvalutatissimo Verratti che non ha mai fatto una partita di alto livello in nazionale o in Champions League contro delle avversarie che non siano Malmoe o Rubin Kazan di turno. Lo stesso Insigne è un giocatore mediocre fuori dal contesto Sarriano che infatti Conte si è ben guardato dal convocare all’Europeo.

L’Italia che batté la Spagna – la stessa Spagna che ha vinto il nostro girone – aveva in campo De Sciglio, Parolo, Giaccherini e Pellé. Basterebbe questo per togliere ogni alibi di rosa ad un allenatore che non fa scelte meritocratiche e nemmeno basate sullo stato di forma attuale. Inspiegabile – ad esempio – schierare un Belotti fuori forma e rinunciare a Florenzi ed El Sharaawy attualmente in palla a Roma. Mi sembra evidente che Ventura sappia gestire una squadra internazionale come Di Maio un confronto televisivo. Non si può mettere in panchina un allenatore che non ha mai lottato per lo scudetto in serie A e non ha mai allenato una singola volta in Champions League.

Per i de profundis aspettiamo la gara di ritorno, ma dopo quanto visto stasera – a mio parere – il risultato è ampiamente scontato. Da una nazionale senz’anima non mi aspetto una reazione.

SVEZIA-ITALIA 1-0
Svezia (4-4-2): Olsen 6; Krafth 6 (38′ st Svensson sv), Granqvist 6,5, Lindelof 6,5, Augustinsson 6; Claesson 6, S.Larsson 6, Ekdal 6 (12′ st Johansson 6,5), Forsberg 6,5; Berg 4,5 (30′ st Thelin 5,5), Toivonen 5. A disp.: Johnsson, Nordfeldt, Ollson, Helander, J. Larsson, Jansson, Durmaz, Rohden, Guidetti. All.: Andersson 6
Italia (3-5-2): Buffon 6, Barzagli 6, Bonucci 6, Chiellini 6; Candreva 6,5, Parolo 5,5, Verratti 4,5 (31′ st Insigne 5,5), De Rossi 5, Darmian 6,5, Belotti 5 (20′ st Eder 5), Immobile 5. A disp.: Donnarumma, Perin, Astori, Zappacosta, Rugani, Jorginho, Gagliardini, Florenzi, Bernardeschi, Gabbiadini. All.: Ventura 5
Arbitro: Cakir (Turchia)
Marcatori: 16′ st Johansson (S)
Ammoniti: Berg (S), Verratti (I)

7 commenti

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    • erlebnis il 10 Novembre 2017 alle 23:21

    Povertà tecnica imbarazzante unita a pochissime qualità morali. Ragazzetti viziati, strapagati, sopravvalutatissimi.
    Allenatore perfetto per questo quadro desolante

    • Vittorio il 10 Novembre 2017 alle 23:21

    Pienamente d’accordo su Verratti discreto giocatore e nulla piu’. Perfetto accostamento fra Ventura e Montella. Basta guardarli in faccia e ricordarsi Lombroso.

    • Fabio il 11 Novembre 2017 alle 00:19

    E’ vero che questa squadra è oggettivamente mediocre, ma potrebbe bastare inserire i giocatori in forma (due li ha individuati Diavolo) per avere ragione di una Svezia muscolare e basta, tanto più che il loro portiere ha ciccato ogni uscita bassa o alta. Non è impossibile arrivare al Mondiale, avendo ben presente che questo allenatore è ancora più mediocre della squadra e, oltretutto, fissato a far giocare insieme Verratti e De Rossi, ossia due moviole come ritmo gara, l’uno ampiamente sopravvalutato e l’altro con molte ruggini. Però, ripeto, due reti agli svedesi non mi sembrano un’impresa al di fuori di ogni logica. Poi a Mondiale spero che non ci andremo con Ventura.

      • Vittorio il 11 Novembre 2017 alle 06:22

      Speriamo

    • Mario De Magistris il 11 Novembre 2017 alle 12:55

    Ieri sera mi è sembrato di tornare indietro nel tempo quando a Middlesbrough il dentista Pak Doo-Ik segnò il gol che poi fu determinante nella vittoria per 1-0 della Corea del Nord contro l’Italia. Una sconfitta che costò l’eliminazione degli azzurri ai mondiali in Inghilterra. Al ritorno i calciatori italiani trovarono ad accoglierli all’aeroporto di Genova moti tifosi inferociti che li presero a pomodorate.Allora c’era l’Inter di Herrera e dei caffè Herreriani che dominava in Italia(similitudine con il Napoli di Sarri) Ma il ‘nervoso’ Mondino Fabbri aveva in mente una sua formazione che non prevedeva ne il consumo di caffè speciali ne tanto meno il trasferimento in nazionale del blocco Inter. Forse una delle migliori nazionali di ogni epoca, basti pensare che in quella squadra giocavano Rivera, Mazzola e Bulgarelli, per dire di tre giocatori che ancora oggi non avrebbero e non hanno eguali in azzurro. Nazionale che poi sfiorò la vittoria in Messico nel 1970 e che fu gravemente danneggiata da un presuntuoso, tale Walter Mandelli, che ‘odiava’ Rivera e che impedì al capitano del Milan di giocare la finele. Pelè disse: -non gioca Rivera?…è una giornata di lutto per il calcio mondiale-. Al seguito degli azzurri ed inventore della famigerata staffetta, Mazzola-Rivera, Nereo Rocco tornò in Italia più imbronciato di sempre e certamente avrà pèiù volte mandato in ‘mona’ il suo conterraneo e concittadino triestino Ferruccio Valcareggi. Ai nostri tempi forse è difficile che si possano ripetere certi episodi storici. Questa squadra azzurra avrà la gara di ritorno a San Siro, che Nereo guarderà attentamente da lassù, per rimediare alla figura meschina fatta in Svezia. Questa nazionale ha ottimi giocatori e Ventura non può e non deve imitare Fabbri. Ritorna l’eterno dilemma azzurro: -selezionatore o allenatore?- La storia ci ha insegnato che alla nazionale azzurra serve un buon selezionatore, alla Bearzot, e non un allenatore. Ventura può rimediare alla figuraccia se cancella i troppi equivoci che si trascina dietro a riguardo degli schemi di ‘giuoco’. Io penso che si debba e si possa passare il turno eliminatorio. Ma dopo la nazionale, qualora dovesse andare in Russia, andrà rivoluzionata e ringiovanita. Un po’ quel che fece l’Argentina nel 1974 che poi andò a vincere i mondiali del 1978. Giovani di valore ce ne sono tanti a partire da Insigne. Ma se mi permettete a questa Italia è mancato maledettamente il Caravaggio. Il centrocampo italiano è apparso insulso ed inguardabile e, mi spiace doverlo ammettere, Verratti non vale uno scarpino dell’infingardo Pirlo milanista che fu uno dei massimi, se non il massimo, artefici della vittoria nel mondiale 2006 in Germania. Coraggio…ieri abbiamo ancora una volta toccato il fondo. L’Italia risorgerà l’importante è non seguire apprendisti stregoni, come ha ricordato l’amico ‘diablo’, alla Di Maio.

    • Vittorio il 11 Novembre 2017 alle 22:55

    Certo, sono tornato anche io col ricordo al tempo delle meraviglie che Gianni Rivera ci regalava. A noi milanisti, agli italiani, al mondo intero. Le parole di Pele’, il pallone d’Oro, gli applausi a scena aperta ne furono testimonianze cristalline. Solo il pessimo giornalista, giocoliere di parole, di nome Brera Gianni ed il suo oscuro compare Mandelli ci privarono di una possibile vittoria. Una statua fu eretta raffigurante Gianni, in quella lontana citta’ . I mediocri figuri evocati da Mario lo definirono abatino e non ebbero il coraggio onesto di spiegare il miracolo al caffe’ corretto della Corea. Pure i cretini capirono tutto allorquando i truffaldini gialli si squagliarono improvvisamente nel secondo tempo della partita successiva contro il Portogallo. Abatini ! Fogli, Bulgarelli, Mazzola, Rivera. Dei del pallone, giornalista coglione. Per non parlare del delinquente mio conterraneo che plaudiva a chi rompeva le gambe a Gianni. Ricordo di essere andato a Catanzaro per vederlo, Gianni. Due pennellate per Prati mi sembra, due gol per vincere e 5minuti5 di applausi per lui alla fine. Grandi sportivi quelli di Catanzaro.
    Non penso a Montolivo salvatore della patria in Nazionale. Non ha mai inciso piu’ di tanto. Pirlo e Totti vinsero il mondiale. Per chi aveva occhi capaci di vedere il calcio quei due mostri di immensa bravura, quasi fermi, si cercavano e dipingevano trame geniali. Roba diversa. Il pallone d’Oro a Cannavaro e’ stato un insulto al gioco del calcio. Purtroppo noi non siamo riusciti a convincere Totti a venire ma siamo riusciti a convincere Pirlo a andare via. Pezzi di coglioni.
    Non mettiamo il pallone in politica, per favore. Ho letto per due volte critiche a Di Maio. Io sono un vecchio Lib-Lab craxiano convinto. Non rinnego il mio pensiero e rispondo con dure ed affilate parole a chi si permette di speculare su quel tempo. Oggi non rido affatto di Di Maio e provo invano ad individuare gente migliore in quell’ambito che non mi interessa piu’. Lasciatela fottere la politica di oggi. A noi ha fatto piu’ danni dello scirocco. Mario parla di calcio/ wrestling. Parliamo di politica/ wrestling ?

    • Mario De Magistris il 12 Novembre 2017 alle 13:35

    Svezia-Italia 1-0
    Ieri sera mi è sembrato di tornare indietro nel tempo quando a Middlesbrough il dentista Pak Doo-Ik segnò il gol che poi fu determinante nella vittoria per 1-0 della Corea del Nord contro l’Italia. Una sconfitta che costò l’eliminazione degli azzurri ai mondiali in Inghilterra. Al ritorno i calciatori italiani trovarono ad accoglierli all’aeroporto di Genova moti tifosi inferociti che li presero a pomodorate. Allora c’era l’Inter di Herrera e dei caffè Herreriani che dominava in Italia(similitudine con il Napoli di Sarri?) Ma il ‘nervoso’ Mondino Fabbri aveva in mente una sua formazione che non prevedeva ne il consumo di caffè speciali ne tanto meno il trasferimento in nazionale del blocco Inter. Forse una delle migliori nazionali di ogni epoca, basti pensare che in quella squadra giocavano Rivera, Mazzola e Bulgarelli, per dire di tre giocatori che ancora oggi non avrebbero e non hanno eguali in azzurro. Nazionale che poi sfiorò la vittoria in Messico nel 1970 e che fu gravemente danneggiata da un presuntuoso, tale Walter Mandelli, che ‘odiava’ Rivera e che impedì al capitano del Milan di giocare la finale. Pelè disse: -non gioca Rivera?…è una giornata di lutto per il calcio mondiale-. Al seguito degli azzurri ed inventore della famigerata staffetta, Mazzola-Rivera, Nereo Rocco tornò in Italia più imbronciato di sempre e certamente avrà più volte mandato in ‘mona’ il suo conterraneo e concittadino triestino Ferruccio Valcareggi. Ai nostri tempi forse è difficile che si possano ripetere certi episodi storici. Questa squadra azzurra avrà la gara di ritorno a San Siro, che Nereo guarderà attentamente da lassù, per rimediare alla figura meschina fatta in Svezia. Questa nazionale ha ottimi giocatori e Ventura non può e non deve imitare Fabbri. Ritorna l’eterno dilemma azzurro: -selezionatore o allenatore?- La storia ci ha insegnato che alla nazionale azzurra serve un buon selezionatore, alla Bearzot, e non un allenatore. Ventura può rimediare alla figuraccia se cancella i troppi equivoci che si trascina dietro a riguardo degli schemi di ‘giuoco’. Io penso che si debba e si possa passare il turno eliminatorio. Ma dopo la nazionale, qualora dovesse andare in Russia, andrà rivoluzionata e ringiovanita. Un po’ quel che fece l’Argentina nel 1974 che poi andò a vincere i mondiali del 1978. Giovani di valore ce ne sono tanti a partire da Insigne. Ma se mi permettete a questa Italia è mancato maledettamente il Caravaggio. Il centrocampo italiano è apparso insulso ed inguardabile e, mi spiace doverlo ammettere, Verratti non vale uno scarpino dell’infingardo Pirlo milanista che fu uno dei massimi, se non il massimo, artefici della vittoria nel mondiale 2006 in Germania. Coraggio…ieri abbiamo ancora una volta toccato il fondo. L’Italia risorgerà l’importante è non seguire apprendisti stregoni, come ha ricordato l’amico ‘diablo’, alla Di Maio.

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