Chievo – Milan 1-4: episodio o inizio della risalita?

E’ stata una partita strana ma che alla fine si è conclusa con un risultato scontato, come spesso accade negli infrasettimanali di serie A privi di sorprese e dove la squadra più forte sulla carta vince sempre. Il primo tempo del Milan a Verona però sembrava non essere così diverso da quelli delle ultime uscite con la squadra sempre in difficoltà nel giro-palla a segnare contro difese che si chiudono. L’impressione era che potesse segnare il Chievo che – effettivamente – era stato molto più pericoloso del Milan. Poi è salito in cattedra Suso con un gol dei suoi e un “assist” che ha provocato un altro gol ed improvvisamente il Milan si è sbloccato.

Siamo ancora Suso-dipendenti: c’è lo zampino in molti dei suoi gol e delle sue vittorie di questa stagione (e dopo 230 milioni spesi, questo non è un bene, considerato che nel modulo di questa stagione lui non doveva nemmeno essere titolare nelle idee del DS). Quando Suso gioca bene il Milan vince e quando Suso gioca bene il Milan spesso e volentieri dilaga. In stagione abbiamo visto che una volta che questa squadra va in vantaggio raramente perde, viceversa quando va sotto difficilmente la ribalta. Questo perché resta una squadra costruita per giocare principalmente in spazi e ripartenze che farà fatica a passare in vantaggio ma poi darà il meglio quando l’avversario attacca.

Non mi voglio illudere più di tanto per il semplice motivo che sbloccare la partita per noi continuerà ad essere il problema principale (e ce lo portiamo dall’anno scorso). Proprio come l’anno scorso il centrocampo continua a faticare con Biglia che ora delude anche con le piccole e Kessie che tradisce le aspettative sinora create. Per l’argentino una panchina per scelta tecnica credo sia inevitabile. Dietro invece abbiamo migliorato la difesa passando a 4 in fase difensiva con Rodriguez che si abbassa – con o senza Bonucci il cui periodo di riposo non è detto che ci penalizzi. Ora guardiamo con disillusione alla Juventus che segna tanto ma ha molti più problemi rispetto allo scorso anno e soprattutto non è invulnerabile. Una giornata senza Bonucci ha fatto bene, ma non ci sto al “senza Bonucci si gioca meglio”. Rimane da inserire, non da privilegiare.

In conclusione vorrei dedicare due parole alla nuova frontiera serale del ritardo. Sono contento che Montella abbia messo in campo Montolivo dimostrando, quindi, che non è lui quello che spiffera nello spogliatoio. Sono meno contento di leggere tastieristi che “godono” perché al cambio la fascia è andata a Romagnoli dimostrando di non conoscere nemmeno il regolamento del calcio che proibisce – salvo occasioni particolari su cui si chiude un occhio – la fascia di capitano ad un subentrante (qui una discussione in merito, proprio per questo fu proibito ad Alessandro Lucarelli di indossarla nell’ultima a Parma). Lo stesso Montolivo rifiutando la fascia da Bonucci ha comunque fatto capire che di averla non ne vuole più sapere perché giustamente è una persona e non un oggetto. L’altra frontiera del ritardo mi riporta invece ad un mese fa, quando su un noto mezzo di comunicazione, anche abbastanza vicino alla società Milan, veniva fatto passare il messaggio che Suso giocasse contro insieme a Bonaventura e (più avanti) che se dovessimo vendere un top player tanto è lui o Donnarumma.

Ad oggi Suso rimane il giocatore migliore del Milan e quello attraverso il quale passa il gioco vincente della squadra. A qualcuno può non piacere perché non lo ha preso il proprio dirigente preferito ma c’è da prenderne atto. Suso non si tocca e la prossima volta che volete parlarne male, seguite i consigli del numero 19 e sciacquatevi la bocca.

P.s. un’ultima cosa: un rigore dato alla Roma come quello di oggi nell’era del VAR è una vergogna. Se non si riguardano episodi del genere, allora, il VAR, a cosa serve?

CHIEVO-MILAN 1-4
(primo tempo 0-2)
MARCATORI: Suso (M) al 36′, Cesar (C) autorete al 42′ p.t.; Calhanoglu (M) al 1o’, Birsa (C) al 16′, Kalinic (M) al 19′ s.t.
CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Tomovic, Cesar, Gamberini, Cacciatore; Castro (dal 26′ s.t. Gobbi), Radovanovic, Hetemaj; Birsa (dal 20′ s.t. Meggiorini); Pellissier (dall’11’ s.t. Stepinski), Pucciarelli. (Seculin, Confente, Bani, Dainelli, Depaoli, Rigoni, Garritano, Gaudino, Bastien, Leris, Inglese). All. Maran.
MILAN (3-4-2-1): G. Donnarumma; Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Calabria, Kessie, Biglia (dal 23′ s.t. Locatelli), Borini; Suso (dal 28′ s.t. Montolivo), Calhanoglu; Kalinic (dal 35′ s.t. André Silva). (A. Donnarumma, Storari, Paletta, Abate, Antonelli, G. Gomez, Zapata, Mauri, Cutrone). All. Montella.
ARBITRO: Di Bello di Brindisi.
NOTE: ammoniti Borini (M), Hetemaj (C), Calhanoglu (M), Musacchio (M), Meggiorini (C) per gioco scorretto.

9 commenti

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    • erlebnis il 25 Ottobre 2017 alle 23:35

    Suso eccezionale oggi , credo che gli abbia giovato l’assenza del suo gemello minore Bonaventura. Hanno lo stesso modo di giocare molto individualista , spesso non ti puoi permettere entrambi.
    Per ciò che concerne i leoni da tastiera e Montolivo , che dire, Montella poteva evitare di parlare di spie e spifferi sapendo che qualunque negatività viene affibbiata a lui vergognosamente. I suddetti leoni se conoscessero lo spessore umano del bergamasco non avrebbero dubbi sulla sua estraneità. Mi è piaciuto Locatelli , meglio di Biglia e kalinic

    • Mario De Magistris il 26 Ottobre 2017 alle 00:47

    Il Milan è sceso in campo un po contratto e nei primi 30 minuti del primo tempo sembrava il solito Milan confusionario. Come d’incanto si è svegliato il fuoriclasse spagnolo Jesús Joaquín Fernández Sáez de la Torre,in arte Suso, che ha trovato un gol magnifico con una giocata fantastica. Da quel momento il Milan è sembrato togliersi un macigno dallo stomaco e sulle ali dell’entusiasmo Suso ha costretto Cesar all’autogol. Sino alla fine della prima frazione di gioco il Milan ha avuto il totale dominio del campo. La ripresa iniziava con un Chievo più volitivo ma veniva subito castigato da una ripartenza del Milan che sull’asse Franck Kessiè-Hakan Çalhano?lu trovava la splendida conclusione del turco-tedesco e così si aveva l’impressione che l’incontro fosse chiuso. Qui però si evidenziava tutta l’ingenuità del ragazzino ivoriano, Kessié, che commetteva la più classica delle Kessiate regalando a Birsa un comodo assist che veniva trasformato in gol dall’ex rossonero, Nell’immediato proseguo della partita si vedeva una reazione veemente del Milan che fruttava il gol di Kalinic. Dopo i ragazzi non si distraevano neppure quando Davide Calabria veniva portato fuori in barella a causa di uno scontro fortuito di gioco. Quello che faceva ben sperare è che si aveva l’impressione di aver rivisto il Milan di inizio stagione. Un potenziale grande Milan che aveva letteralmente disintegrato le sue avversarie sia nei preliminari che all’esordio nei gironi di Europa League. Successivamente il campionato italiano aveva dimostrato che quella non era una squadra già pronta per scalate importanti sia in campionato che in Europa League. Ma il Milan non poteva neppure quello involuto e brutto che si era visto ultimamente. Montella chiedeva più fiducia per una squadra che poteva e doveva ancora dimostrare tutte le sue qualità e potenzialità. Se a Verona si è vissuta, come nel campionato 1987/88, una sorta di svolta…. beh sarà la sfida di sabato con la Juventus a dirlo. Intanto i tifosi del Milan si godano questo strepitoso risultato ottenuto contro una squadra arcigna, il Chievo, che al Bentegodi non era mai stato sconfitto in questo campionato. Ai clivensi va lasciata l’attenuante che a sconfiggerli è stato un grande Milan.

    • yanluke il 26 Ottobre 2017 alle 12:58

    Nulla da aggiungere, però a me non sembrato un Chievo pericoloso, se non nel colpo di testa su corner, dove Musacchio si è dimenticato la marcatura sull’avversario.
    Effettivamente Suso è l’arma di questo milan, ed è preoccupante, se si blocca lui si blocca la squadra. Ora la speranza è che Calahnoglu si sia sbloccato,dato che ormai Jack sembra non integrarsi nel nuovo modulo.
    Ci mancano 3 punti, il mancato pareggio nel derby e la mancata vittoria contro il Genoa. Anche in quei casi la VAR protagonista in negativo. Rigore causato da Rogriguez su una palla non raggiungbile da D’Ambrosio, espulsione diretta per comportamento scorretto di Bonucci (sgomitava e guardava la palla, esiste anche il giallo), e mancato rigore su Bonaventura.

    • Milanforever il 26 Ottobre 2017 alle 13:44

    Non lo so se è un fuoco di paglia, però ieri sera ho visto una squadra in completo controllo della gara.
    Il Chievo forse non sarà stato in serata, ma è una squadra organizzata e sempre difficile da affrontare, che veniva da una serie positiva di sei partite e aveva due punti più di noi.
    Vero che se non ci mette lo zampino Suso non sappiamo come andare a rete.
    Probabile che sabato sera torneremo con il culo per terra, ma questa iniezione di fiducia ci serviva tanto.

    • Milanforever il 26 Ottobre 2017 alle 15:07

    Dimenticavo… è proprio un caso che senza Bonucci si torna a vincere convincendo e, tolto l’estemporanea cazzata di Kessie, non si prendano gol?
    Non sono contro Bonucci. Ha ragione Diavolo “è da inserire”, ma non è un inserimento semplice. Proviamo a pensare se per caso battessimo i gobbi.

      • Vittorio il 27 Ottobre 2017 alle 03:09

      Milanforever, Bonucci e’ inserito nella migliore formazione possibile al mondo!
      Come avessimo Messi e dubbi su come inserirlo o se qualche risultato negativo possa mai dipendere dall’averlo in squadra. Cerchiamo altrove, nella mediocrita’ di altri le cause dei problemi.

    • Vittorio il 27 Ottobre 2017 alle 03:01

    Erlebnis sei fuori strada nel mettere in concorrenza Bonaventura e Suso. Una squadra ha bisogno di 4/5 giocatori di talento costruttivo in campo se ha ambizioni . Insieme a questi due aspetto di vedere in campo Calhanoglu e Silva. Montella faccia quello che deve. Dia gioco, equilibrio e motivazioni. E tutto puo’ ancora andar bene.

      • erlebnis il 28 Ottobre 2017 alle 10:37

      Non li metto in competizione, non intendevo questo almeno!
      Ciò che volevo sottolineare è che la collocazione tattica di due che vogliono palla sui piedi tentando sempre il dribbling è difficile. Meglio uno solo, il più in forma.
      A me piacciono i centrocampisti tecnici che danno la palla di prima pertanto mai farei giocare loro due a centrocampo.

        • Vittorio il 29 Ottobre 2017 alle 22:47

        Vorrei vedere una volta Bonaventura a centrocampo ma a destra dietro a Suso.

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