Crotone – Milan 1-1: vieni avanti Crotino

Dopo la beneficenza tra Empoli e Pescara continuano i grandi miracoli di Mister Montella con un pareggio a Crotone. La squadra fa un primo tempo uguale uguale a quello delle ultime partite: in campo senza motivazioni subendo un avversario che ci sorprende partendo subito fortissimo. L’1-0 del Crotone non è il risultato di un errore individuale di Zapata, come si potrebbe ingenuamente pensare, ma di come la squadra è scesa nuovamente in campo molle (basti pensare a Donnarumma che ha salvato due gol già fatti). Potremmo prendere il postpartita di settimana scorsa e copiaincollarlo pari pari.

Non basta il pareggio. Ci dobbiamo ogni volta sorbire le prese per il culo dei nostri tifosi che inneggiano al miracolo per aver conquistato due epici punti in casa di Pescara e Crotone. Ormai di miracoloso non c’è più nulla: c’è un sesto posto striminzito che non esprime il valore della rosa e che andremo a perdere nelle prossime due partite in cui l’Inter farà sei punti e noi se va bene due. Non c’è bisogno di Kroos e Ronaldo per fare meglio di questo viatico disastroso e non credo che la squadra non voglia il sesto posto visti i finali di partita.

Purtroppo sta continuando il girone di ritorno disastroso sulla scia della Sampdoria e della Fiorentina quando erano da lui allenate. Costruire un futuro su Montella vuol dire costruire una casa senza fondamenta. Mi auguro si scelga di meglio anche perché sarebbe sintomo di un progetto importante che in questo momento non vedo. Ad oggi continuo a non vedere un futuro in questa squadra e in tifosi ormai troppo politicizzati in un senso o nell’altro per aprire gli occhi sul fatto che un tecnico che fa 2 punti in queste partite non è difendibile.

Il Milan è di nuovo in crisi nera: solo due vittorie nelle ultime partite con Palermo e Genoa che non ha nemmeno giocato. Le prospettive sono più di un ottavo posto che un settimo. Se poi non si possono muovere nemmeno critiche all’allenatore per un mese di aprile al limite dello sciagurato credo che qualcuno debba farsi curare. Non si può rinunciare così alle due punte, fare cambi tardivi, vedere una squadra in campo così demotivata. Non si può venire a raccontarci che con Empoli è difficile e che il Crotone sta andando a ritmo da Champions. Non si può arrivare dietro a squadre con cui hai gli scontri diretti a favore e giocando meglio.

La stagione è fallimentare e delle tre teste che han costruito questa squadra (Galliani, Fassone, Montella) pur con budget ridotto la prima è andata via: occhio che gli alibi per l’ultima l’anno prossimo non ci saranno più e fallire la Champions League vorrà dire la definitiva morte sportiva di questo club. Ad oggi chi continua a tessere le lodi di un allenatore deludente lo fa solo per accusare un dirigente che ormai non c’è e non tornerà più: iniziate a togliervi la maschera e a chiedervi se volete veramente costruire il nostro futuro su Rinus Vincenz.

CROTONE – MILAN 1-1
CROTONE (4-4-2): Cordaz; Rosi, Ceccherini (25’st Dussenne), Ferrari, Martella; Rohden (35’ st Capezzi), Barberis, Crisetig, Nalini (9’ st Stoian); Falcinelli, Trotta. A disposizione: Festa, Sampirisi, Cuomo, Claiton, Sulij?, Acosty, Kotnik, Simy, Tonev. Allenatore: Nicola
MILAN (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Paletta, Vangioni (45’ st Gomez); Kucka, Locatelli, Mati Fernández (33’ st Ocampos); Suso, Lapadula, Deulofeu (41’ st Bacca). A disposizione: Storari, Plizzari, Zucchetti, Bertolacci, Montolivo, Pašali?, Honda, Cutrone. Allenatore: Montella
ARBITRO: Banti di Livorno
MARCATORI: 8’ pt Trotta (C), 5’ st Paletta (M)
NOTE: Ammoniti: Ferrari (C), Crisetig (C), Kucka (M), Deulofeu (M). Espulsi: al 45’ + 6 Kucka (M) per doppia ammonizione. Angoli: 6-11 per il Milan. Recupero: 1’ pt, 6’

20 commenti

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    • Mario De Magistris il 30 Aprile 2017 alle 19:55

    Un Milan confuso dalla consueta partenza veemente degli avversarsi che trovano un gol grazie alla solita amnnesia del solito Zapata.
    La squadra, in stato confusionale, risente il colpo e sbanda in più occasioni. Forse la salva Banti negando un evidente penalty per fallo in area su Deulofeu.
    Da quel momento i ragazzi di Montella assumono il comando del giuoco. Sfiorano in più occasioni la rete del pareggio che però arriva, nella ripresa, in modo fortuito e forse un po’ rocambolesco.
    I rossoneri dominano in lungo ed in largo la partita ma non riescono a concretizzare tale dominio rischiando persino di subire il secondo gol.
    I giocatori escono delusi da questa mancata vittoria e vanno negli spogliatoi.
    Questa volta l’allenatore non ha responsabilità per questa mancata vittoria.
    Nella prima frazione di gioco il Milan sembrava in stato confusionale.
    Ma dopo la prima mezzora e dopo l’ennesimo sgarbo di Banti che non concedeva un evidente penalty e per di più ammoniva Deulofeu per simulazione, i rossoneri si svegliavano e dominivano sino al termine.
    La squadra di Montella ha dimostranto la solita allergia sia al gol che ad una credibile fase offensiva.
    Poi al termine della gara ha persino sfiorato la beffa a seguito delle solite lacune in fase difensiva.
    Il Milan ha conquistato un punto che serve a poco ma che fa rimanere accesa la tenue fiammella della speranza per l’ approdo in Europa League!

    • Fabio il 30 Aprile 2017 alle 20:29

    Ci risiamo e, per quanto mi riguarda, tre indizi (Pescara, Empoli e Crotone) fanno una prova. Non
    possiamo con questa squadra, che non è di grande caratura tecnica e atletica,
    affrontare le cosiddette minori con un 4-3-3 così scolastico da essere addirittura
    offensivo per l’intelligenza e il buon gusto calcistico di un qualunque tifoso
    rossonero che abbia calcato un campo di calcio, anche magari con modesti risultati.
    Lo sanno anche i muri che il 4-3-3, modulo di gioco quanto mai affascinante e
    spettacolare ha un solo problema essenziale: fai fatica ad andare a marcare il
    play avversario. Se a questo aggiungi che gli esterni rossoneri si muovono solo
    o quasi col pallone tra i piedi (vero Suso?), ne discende una conseguenza
    esiziale sullo svolgimento del gioco. Non disponendo di un centrocampo granché
    muscolare, su cui comunque continua a gravitare la miserevole presenza di Mati
    Fernandez, che comincio a dubitare sia un cugino stretto di Vincenzino, la
    frittata è fatta. Ancora una volta, con le squadre di corsa e di pressing,
    andiamo in puntuale difficoltà e, non riuscendo ad avere un uomo che sappia
    lanciare in verticale (quanto manca Romagoli!), siamo costretti a balbettare un
    confuso fraseggio a centrocampo, in cui pochissimi sanno giocare a uno-due
    tocchi, con i mediani che fatalmente si approssimano sempre più verso l’area
    avversaria, e per la loro incapacità di dettare un passaggio che non sia di
    normale amministrazione e perché gli esterni si smarcano poco e malvolentieri.
    Vincenzino, almeno avrebbe potuto invertire le posizioni di questi, in modo da
    dare a Deloufeu e Suso il piede corretto di battuta a rete, invece della
    stucchevole ricerca del piede preferito. Insomma, Vincenziono, prova a sparigliare
    le carte, inventati qualcosa, fai entrare quel soprammobile di Bacca un po’
    prima dei cinque minuti finali, sei un allenatore di serie A! Quantomeno,
    evitaci Mati e metti dentro Pasalic o anche il figlio del magazziniere, se non
    trovi di meglio, comunque non insistere con la stessa minestra. So bene che la
    panchina non offre granché (nemmeno la squadra titolare, se è per questo), ma
    in un campionato così misero, in cui la corsa all’EL sembra un torneo di
    ciapanò, qualche punto in più e qualche giocata in più dal Milan attuale me l’attendo
    comunque. Come sempre, quando il centrocampo avanza inutilmente verso l’aera
    avversaria, subiamo dei contropiedi che io mi ricordo segnati tanti anni fa
    sulle lavagnette degli allenatori da strapazzo. La difesa ha un solo marcatore
    di rilievo (Paletta) e un solo difensore veloce (Zapata), che però in ogni
    partita si scorda qualche marcatura elementare. Una squadra del genere non può
    giocare con un sistema di gioco così spregiudicato, dato che gli esterni alti
    rientrano a difendere con la stessa solerzia con cui io tanti anni fa mi
    approssimavo alla cattedra per un’interrogazione in greco. Siamo solo ridicoli.
    Io continuo a sperare che si ripensi a Sarri, un vero maestro di calcio e uno
    che non dorme in panchina, ma forse faccio come il porco nella stalla che sogna
    la ghianda. Su una cosa non mi trovo d’accordo con Diavolo, con cui fin dai
    tempi del mio vecchio nickname (Marchese) ho avuto discussioni, talora vivaci
    ma credo rispettose, e cioè sul fatto che si tifi pro o contro questo o quel
    dirigente. Io non tifo Galiani, Fassone o Montella: tifo da sempre per il Milan.
    Mi è capitato di osannare Galliani e di criticarlo, quando lo ritenevo giusto,
    sempre in assoluta buona fede. Ho stima di Fassone, del quale non posso dire
    altro in questo momento. Mi sta simpatico Montella, che reputo una persona
    educata e di accurata favella, ma oggi non lo considero un allenatore da Milan
    o meglio da Milan che possa/voglia rilanciarsi in un progetto ambizioso. Ovviamente,
    sarei felicissimo di essere smentito dai fatti, che però finora mi stanno dando,
    purtroppo, ragione. Comunque, credo che contro la Roma i rossoneri ci daranno
    soddisfazioni, perché Montella, quando deve affrontare un grande sa come ci si
    copre, come del resto quasi tutti gli allenatori di serie A. Carletto, mi
    manchi!

    • Fabio il 30 Aprile 2017 alle 22:30

    Ci risiamo e, per quanto mi riguarda, tre indizi (Pescara, Empoli e Crotone) fanno una prova. Non
    possiamo con questa squadra, che non è di grande caratura tecnica e atletica, affrontare le cosiddette minori con un 4-3-3 così scolastico da essere addirittura offensivo per l’intelligenza e il buon gusto calcistico di un qualunque tifoso rossonero che abbia calcato un campo di calcio, anche magari con modesti risultati. Lo sanno anche i muri che il 4-3-3, modulo di gioco quanto
    mai affascinante e spettacolare ha un solo problema essenziale: fai fatica ad andare a marcare il play avversario. Se a questo aggiungi che gli esterni rossoneri si muovono solo o quasi col pallone tra i piedi (vero Suso?), ne discende una conseguenza esiziale sullo svolgimento del gioco. Non disponendo di un centrocampo di grande fosforo, su cui comunque continua a gravitare la
    miserevole presenza di Mati Fernandez, che comincio a dubitare sia un cugino stretto di Vincenzino, la frittata è fatta. Ancora una volta, con le squadre di corsa e pressing, andiamo in puntuale difficoltà e, non riuscendo ad avere un uomo che sappia lanciare in verticale (quanto manca Romagoli!), siamo costretti a balbettare un confuso fraseggio a centrocampo, in cui pochissimi sanno giocare a uno-due tocchi, con i mediani che fatalmente si approssimano
    sempre più verso l’area avversaria, e per la loro incapacità di dettare un passaggio che non sia di normale amministrazione e perché gli esterni si smarcano poco e malvolentieri. Vincenzino, almeno avrebbe potuto invertire le posizioni di questi, in modo da dare a Deloufeu e Suso il piede corretto di battuta a rete, invece della stucchevole ricerca del piede preferito. Insomma, Vincenzino,
    prova a sparigliare le carte, inventati qualcosa, fai entrare quel soprammobile di Bacca un po’ prima dei cinque minuti finali, sei un allenatore di serie A! Quantomeno, evitaci Mati e metti dentro Pasalic o anche il figlio del magazziniere, se non trovi di meglio, comunque non insistere con la stessa minestra. So bene che la panchina non offre granché (nemmeno la squadra titolare, se è per questo), ma in un campionato così misero, in cui la corsa all’EL sembra un torneo di ciapanò, qualche punto in più e qualche giocata in più dal Milan attuale me l’attendo comunque. Come sempre, quando il centrocampo avanza inutilmente verso l’aera avversaria, subiamo dei contropiedi che io mi ricordo segnati tanti anni fa sulle lavagnette degli allenatori da strapazzo.
    La difesa ha un solo marcatore di rilievo (Paletta) e un solo difensore veloce (Zapata), che però in ogni partita puntualmente si scorda qualche marcatura elementare. Una squadra del genere non può giocare con un sistema di gioco così spregiudicato, dato che gli esterni alti rientrano a difendere con la stessa solerzia con cui io tanti anni fa mi approssimavo alla cattedra per un’interrogazione in greco. Siamo solo ridicoli. Io continuo a sperare che si ripensi a Sarri, un vero
    maestro di calcio e uno che non dorme in panchina, ma forse faccio come il porco nella stalla che sogna la ghianda. Su una cosa non mi trovo d’accordo con Diavolo, con cui fin dai tempi del mio vecchio nickname (Marchese) ho avuto discussioni su questo blog, talora vivaci ma credo rispettose, e cioè sul fatto che si tifi pro o contro questo o quel dirigente. Io non tifo Galiani, Fassone o Montella: tifo da sempre per il Milan. Mi è capitato di osannare Galliani e di criticarlo, quando lo ritenevo giusto, sempre in assoluta buona fede. Ho stimaì di Fassone, del quale non posso dire altro in questo momento. Mi sta simpatico Montella, che reputo una persona educata e di accurata favella, ma oggi non lo considero un allenatore da Milan o meglio da un Milan che possa/voglia rilanciarsi in un progetto ambizioso. Ovviamente, sarei felicissimo di essere smentito dai fatti, che però finora mi stanno dando, purtroppo, ragione. Comunque, credo che contro la Roma i rossoneri ci daranno soddisfazioni, perché Montella, quando deve affrontare un grande sa come ci si copre, come del resto quasi tutti gli allenatori di serie A. Quanto mi manca Carletto…

    • Fabio il 1 Maggio 2017 alle 00:42

    Ci risiamo e, per
    quanto mi riguarda, tre indizi (Pescara, Empoli e Crotone) fanno una prova. Non
    possiamo con questa squadra, che non è di grande caratura tecnica e atletica,
    affrontare le cosiddette minori con un 4-3-3 così scolastico da essere
    addirittura offensivo per l’intelligenza e il buon gusto calcistico di un
    qualunque tifoso rossonero che abbia calcato un campo di calcio, anche magari
    con modesti risultati. Lo sanno anche i muri che il 4-3-3, modulo di gioco quanto
    mai affascinante e spettacolare ha un solo problema essenziale: fai fatica ad
    andare a marcare il play avversario. Se a questo aggiungi che gli esterni
    rossoneri si muovono solo o quasi col pallone tra i piedi (vero Suso?), ne
    discende una conseguenza esiziale sullo svolgimento del gioco. Non disponendo
    di un centrocampo granché muscolare, su cui comunque continua a gravitare la
    miserevole presenza di Mati Fernandez, che comincio a dubitare sia un cugino
    stretto di Vincenzino, la frittata è fatta. Ancora una volta, con le squadre di
    corsa e di pressing, andiamo in puntuale difficoltà e, non riuscendo ad avere
    un uomo che sappia lanciare in verticale (quanto manca Romagoli!), siamo
    costretti a balbettare un confuso fraseggio a centrocampo, in cui pochissimi
    sanno giocare a uno-due tocchi, con i mediani che fatalmente si approssimano
    sempre più verso l’area avversaria, e per la loro incapacità di dettare un
    passaggio che non sia di normale amministrazione e perché gli esterni si
    smarcano poco e malvolentieri. Vincenzino, almeno avrebbe potuto invertire le
    posizioni di questi, in modo da dare a Deloufeu e Suso il piede corretto di
    battuta a rete, invece della stucchevole ricerca del piede preferito. Insomma, Vincenziono,
    prova a sparigliare le carte, inventati qualcosa, fai entrare quel soprammobile
    di Bacca un po’ prima dei cinque minuti finali, sei un allenatore di serie A!
    Quantomeno, evitaci Mati e metti dentro Pasalic o anche il figlio del
    magazziniere, se non trovi di meglio, comunque non insistere con la stessa
    minestra. So bene che la panchina non offre granché (nemmeno la squadra
    titolare, se è per questo), ma in un campionato così misero, in cui la corsa
    all’EL sembra un torneo di ciapanò, qualche punto in più e qualche giocata in
    più dal Milan attuale me l’attendo comunque. Come sempre, quando il centrocampo
    avanza inutilmente verso l’aera avversaria, subiamo dei contropiedi che io mi
    ricordo segnati tanti anni fa sulle lavagnette degli allenatori da strapazzo.
    La difesa ha un solo marcatore di rilievo (Paletta) e un solo difensore veloce
    (Zapata), che però in ogni partita si scorda qualche marcatura elementare. Una
    squadra del genere non può giocare con un sistema di gioco così spregiudicato,
    dato che gli esterni alti rientrano a difendere con la stessa solerzia con cui
    io tanti anni fa mi approssimavo alla cattedra per un’interrogazione in greco.
    Siamo solo ridicoli. Io continuo a sperare che si ripensi a Sarri, un vero
    maestro di calcio e uno che non dorme in panchina, ma forse faccio come il porco
    nella stalla che sogna la ghianda. Su una cosa non mi trovo d’accordo con
    Diavolo, con cui fin dai tempi del mio vecchio nickname (Marchese) ho avuto
    discussioni, talora vivaci ma credo rispettose, e cioè sul fatto che si tifi
    pro o contro questo o quel dirigente. Io non tifo Galiani, Fassone o Montella:
    tifo da sempre per il Milan. Mi è capitato di osannare Galliani e di
    criticarlo, quando lo ritenevo giusto, sempre in assoluta buona fede. Ho stima
    di Fassone, del quale non posso dire altro in questo momento. Mi sta simpatico
    Montella, che reputo una persona educata e di accurata favella, ma oggi non lo
    considero un allenatore da Milan o meglio da Milan che possa/voglia rilanciarsi
    in un progetto ambizioso. Ovviamente, sarei felicissimo di essere smentito dai
    fatti, che però finora mi stanno dando, purtroppo, ragione. Comunque, credo che
    contro la Roma i rossoneri ci daranno soddisfazioni, perché Montella, quando
    deve affrontare una grande sa come ci si copre e le cose vanno meglio.
    Comunque, quanto mi manca Carletto…

    • Vittorio il 1 Maggio 2017 alle 01:02

    Credevo di avere scritto ma forse mi ci sono addormentato sopra.
    Sono completamente d’accordo con Fabio. Diavolo esagera ma Montella se le tira addosso. Bacca a 5 minuti dalla fine ? 5 minuti ? Mi ricorda quel coglione con Rivera e quell’altro cafone con Balotelli. Nonche’ il caprone con Ronaldinho.
    Intanto Balotelli si fa rimpiangere. Almeno da chi non e’ succube dei pennivendoli che passerebbero sul cadavere della loro stessa madre pur di farsi leggere . Credevo di aver scritto che il caso Balotelli somiglia ad un rogo della santa inquisizione. E che se non fossimo dei coglioni non lo avremmo mai mandato via. Ma ci rendiamo conto
    che siamo senza attaccanti e perfino Marco Borriello va rimpianto….

      • Milanforever il 1 Maggio 2017 alle 02:00

      Lascia stare Balotelli…

        • Vittorio il 1 Maggio 2017 alle 07:34

        Perche’?

          • Milanforever il 1 Maggio 2017 alle 11:48

          Perchè gli voglio un gran bene, ma non è gestibile. Non è gestibile.
          Vuoi un paragone? Cassano. A parte che lui era un testa di c…., ma aveva un enorme talento e non è mai riuscito a fare niente.
          E’ un po’ il discorso dei figli che ti facevo da un’altra parte. Se non hanno gli strumenti giusti o non li usano la vita gli alzerà davanti muri insormontabili.

          • Vittorio il 1 Maggio 2017 alle 23:48

          A parte che lui sta giocando bene, non ammetto che un allenatore capace non sappia gestire un ragazzo di 25 anni. Vorrei vedere Balotelli allenato da Carletto. Il fatto e’ che nella vita ci vuole culo.

          • Milanforever il 2 Maggio 2017 alle 01:07

          Faber est suae quisque fortunae

          • Vittorio il 2 Maggio 2017 alle 15:24

          L’hanno preso ha bersaglio. Lo avete preso a bersaglio. Lo abbiamo preso a bersaglio.

          • Milanforever il 3 Maggio 2017 alle 00:30

          Sarà anche vero, ma lui non si è scansato.

          • Vittorio il 3 Maggio 2017 alle 07:31

          Questa tua ultima risposta mi piace. E’ al contempo la prova che gli vuoi bene e che condanni il trattamento che gli si e’ riservato e la prova di un metro di giudizio diffuso che io invece fortemente respingo.
          Scansarsi e’ un dovere? Scansarsi e’ una virtu’?
          I cattivi di ogni provenienza, di ogni contesto, per vari motivi e obiettivi ci aggrediscono e noi ” virtuosamente ” ci dovremmo scansare.
          Sui campi di calcio e’ “politicamente corretto” , mai punito, chi aggredisce in tutti i modi, fustigato, condannato chi reagisce appena. APPENA !
          I luridi figuri che hanno mediaticamente trasformato un (tanti) ragazzo buono come il pane, ma suscettibile ed incapace di mascherare del tutto la sua ribellione alle aggressioni, in un mostro aggressivo, lui invece vittima, andrebbero condannati e vilipesi. Ma loro sono dalla,parte del “politicamente corretto”‘e noi invece dalla parte dei coglioni.
          Il calcio metafora della vita…….

    • Milanforever il 1 Maggio 2017 alle 02:00

    Ci sono due modi di guardare e “giudicare” il Milan in questo momento. Uno è quello degli “extratifosi” del Milan Night maledicendo quello che è rimasto del “Giannino” di prima, qualche volta Montella incluso. L’altro dei milanisti evoluti alla Diavolo, esasperando il concetto che una signora squadra da quarta-quinta posizione è stata malamente rovinata dall’allenatore sbagliato di turno, come se i meriti-demeriti della precedente dirigenza includessero i giocatori e non gli allenatori.
    Nel frattempo il prototipo del tifoso evoluto che gestisce il blog mi ha bellamente intimato di vergognarmi perché non sostengo il capitano (chi?). Ma questo è ancora un altro discorso.

    Premesso che qualunque allenatore che sieda sulla panchina del Milan, come su qualunque panchina di qualunque altra squadra, è criticabile e messe in discussione le sue scelte, mi chiedo con quale criterio possa essere messo alla berlina (vieni avanti crotino) uno che dopo essersi preso accuse, improperi, critiche, sberleffi solo una settimana fa per aver schierato quel centrocampo, la settimana dopo, mettendo in campo quei giocatori tanto agognati dai tifosi, ottenga il medesimo risultato, se non peggio.
    Quest’anno (come tanti altri anni) si è giocato tra noi poveri ignoranti e presuntuosi tifosi, di ogni genere, evoluti e non, ad accusare il povero allenatore di turno dei mancati successi e traguardi della squadra. Gli evoluti per difendere le scelte della società i non evoluti perché alla fine la frustrazione ricade sempre e comunque sul povero allenatore.
    Oggi invece, senza essere disonesti, si dovrebbe avere capito che il limite di questo Milan, come del Milan degli ultimi cinque anni, non è l’allenatore di turno, ma dei giocatori che ne fanno parte. Tecnicamente e mentalmente.

    Il buon Diavolo, al bisogno, trova addirittura il modo di esaltare l’Inter (le merde) pur di denigrare Montella, colpevole di qualunque cosa e nefandezza. Il buon Diavolo si dimentica che l’allenatore delle suddette merde (terzo, perché a loro piace cambiare molto più di noi) bravissimo quando allenava la Lazio, ha potuto usufruire di una rosa che solo quest’anno è costata la bellezza di 150 milioni, mentre il nostro povero scugnizzo si è dovuto praticamente accontentare della stessa formazione dell’anno scorso con il solo qualitativamente innesto (gratis) di Deulofeu a gennaio, ma perdendo in corsa Bonaventura che era tanto, ma tanto, per questa formazione. Poi mi deve anche spiegare perché la squadra delle merde va a Crotone e perde con in statistica meno occasioni rispetto alle nostre di oggi, ha qualche merito in più.

    La Lazio e l’Atalanta stanno giocando qualitativamente meglio di noi e meglio anche della Roma che è davanti, ma non pensiamo che sia solo merito dei loro allenatori. La Lazio è sicuramente superiore a noi e non facciamoci trarre in inganno che con loro abbiamo vinto e pareggiato perché altrimenti se guardiamo i raffronti con i gobbi saremmo tentati di dire che siamo più o meno al loro livello. L’Atalanta forse è una costruzione magnifica di quel genio (antipatico e gobbo) di Gasperini, ma lo stesso sulla panchina delle merde cosa ha combinato?

    Tutta questa pappardella per cercare di spiegare che le alchimie che portano al successo e a giocare bene una squadra sono tante, variegate, diversificate e contorte. Oggi una delle squadre che in assoluto gioca il miglior calcio in Europa è il Napoli, ma ho la sensazione che Sarri non vincerà mai una Champions. Magari la potrebbe vincere quella capra che allena i gobbi (mi sto toccando scaramanticamente), ma ve la sentireste di dire che la capra è meglio di Sarri? Se poi pensate che il povero Carletto rischia di essere bocciato dopo avere stravinto la bundesliga… uno che in precedenza aveva vinto tutto di tutto…

    Chiudo con un auspicio. Se devo andare in Europa League (che non conta un cazzo!) passando per i preliminari, quindi rischiando di buttare a fanculo anche il prossimo campionato (guardate il Sassuolo quest’anno che fine ha fatto), spero proprio che si avveri quello che ha simpaticamente previsto il nostro Diavoletto. Ma siamo proprio sicuri che le merde, viste anche questa sera, battano il Sassuolo di adesso?

      • Diavolo1990 il 1 Maggio 2017 alle 11:00

      Bla bla bla….

      Ma perché una volta tanto non usciamo da questa logica e ammettiamo che gli allenatori di turno sono TUTTI inadeguati, tanto è vero che fuori dal Milan ottengono solo fallimenti?

      Cordaz
      Rosi, Ceccherini, Ferrari, Martella
      Rohden, Barberis, Crisetig, Nalini
      Falcinelli, Trotta

      E non cito Pescara ed Empoli.

      Non c’è un giocatore che da noi sarebbe stato titolare.

      I limiti mentali? Sono lavoro del tecnico, Conte vince lavorando su quelli. Nel calcio le motivazioni contano anche più della tattica.

      Non stiamo arrivando sesti perché non siamo all’altezza delle prime cinque. Stiamo arrivando sesti avendo i migliori scontri diretti e perdendo punti con squadrette.

      E per giustificare questo la Lazio è diventato il Barcellona e l’Atalanta il Real Madrid.

      Vuoi arrivare settimo? Ok, bene così, così questo mediocre tecnico (basta vedere a parità di organico cosa ha fatto Marco Giampaolo a Genova), pagherà, finalmente

        • Milanforever il 1 Maggio 2017 alle 17:44

        “Ma perché una volta tanto non usciamo da questa logica e ammettiamo che gli allenatori di turno sono TUTTI inadeguati, tanto è vero che fuori dal Milan ottengono solo fallimenti?”
        Io sono prontissimo ad ammetterlo senza alcun problema. Anzi ti dirò di più, ne sono convinto anch’io da sempre. Ma mi dici chi li ha scelti per la panchina del Milan???
        Io m’incazzo (e non solo io, credimi) perchè hai una visione talmente parziale e unilaterale delle cose che rasenta veramente la malafede. Sbagliano tutti, ma proprio tutti tranne uno. Il tuo è un assunto, anzi di più, un dogma intoccabile. Per dimostrare che il tuo pupillo ha sempre ragione saresti disposto a dire che la mummia di Tutankhamon respira ancora, poco, ma emette flebili respiri.

        Alla fine l’hai tirato fuori quel benedetto nome! Volevi Giampaolo al posto di Montella! Ma, scusa, l’altra domenica cosa ha fatto la straordinaria squadra di Giampaolo contro il Crotone?

    • Vittorio il 1 Maggio 2017 alle 07:52

    Ottimo e sereno ragionamento di Milanforever . Mi chiedo tuttavia cosa possa avere in comune i finale di campionato appaiato e sconcertante delle due milanesi. Dopo un bel derby e numerose prove di vitalita’ e reazione arrivano pause inspiegabili e punti persi per strafottenza.
    Strafottenza o strategia ? Mi sa che la corsa fra le milanesi non sia per il sesto posto ma per il settimo. Se cosi’ fosse gli improperi di Diavolo contro l’allenatore pupillo di Galliani, gli anatemi di Mario contro il palazzo, i meditati ed elaganti ragionamenti di Milanforever e di ex Marchese (scusami ma mentre scrivo non mi ricordo il tuo nuovo nome….)e le fregnacce del sottoscritto sono solo vaniloqui.

    • yanluke il 3 Maggio 2017 alle 13:50

    secondo me, come non si poteva discutere sinisa mihajlovic, a maggior ragione non si può discutere Montella, con tutte le attenuanti degli infortunati, che come ogni anno, obbligano il tecnico a soluzioni forzate senza avere cambi adeguati per cambiare la partita in corso.
    Che piacia o no, la squadra è obbiettivamente da questa posizione…abbiamo vinto una supercoppa italiana con un culo grosso come una casa. Almeno cerchiamo di essere obbiettivi.

      • Milanforever il 3 Maggio 2017 alle 19:53

      Che la posizione in classifica di una squadra rispecchi il valore complessivo di essa (rosa e allenatore) lo sostengo da sempre.
      Che abbiamo vinto la supercoppa con un culo grosso come una casa è una forzatura, per non dire una balla grossa come una casa. Quella partita, dopo la prima mezzora, meritavamo di vincere noi. Mai visto i gobbi tanto in difficoltà. Poi i rigori sono i rigori e alla fine hanno premiato chi in quella gara ci ha messo più cuore e più fame.

    • yanluke il 3 Maggio 2017 alle 13:51

    secondo me, come non si poteva discutere sinisa mihajlovic, a maggior ragione non si può discutere Montella, con tutte le attenuanti degli infortunati, che come ogni anno, obbligano il tecnico a soluzioni forzate senza avere cambi adeguati per cambiare la partita in corso.
    Che piacia o no, la squadra è obbiettivamente da questa posizione…abbiamo vinto una supercoppa italiana con un culo grosso come una casa. Almeno cerchiamo di essere obbiettiv

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