Olanda – Italia 1-2: la generazione Cruyff è quella azzurra

Il progetto siamo noi. Un 2-1 netto, senza appello, che non rende giustizia a quanto visto in campo. E’ una bella prova dell’Italia, forse addirittura meglio di quella vista venerdì contro l’Albania. Scendono in campo i giovani ed il risultato è una buona Italia che vince contro una squadra che ad oggi è più sulle copertine dei giornali di mercato che sul campo. Una squadra che dopo essere stata fuori dall’Europeo di Francia ora rischia seriamente il mondiale ma che vede esaltate le sue stelle con nomi tanto altisonanti quanto discontinui. 

A livello individuale l’esperimento più importante era quello di Verratti trequartista dietro le due punte: fallito su tutta la linea. Così come è stato fallito l’inserimento di un Rugani decisamente pessimo e che ha gran parte delle colpe del primo gol (su cui, stiamo tranquilli, verrà processato il nostro Romagnoli). Il resto sono cose che già sappiamo: Darmian non è da nazionale e tutta la buona pubblicità si basa su un’annata buona con Ventura, Belotti è fortissimo e con Immobile di fianco ancora di più. Non pensavo potessero mai essere due punte da nazionale ma al momento lo sono e a pieno merito.

Qualificarci al mondiale 2018 sarà difficilissimo perché se non vinceremo in Spagna dovremo passare tramite le forche caudine degli spareggi dove in 4 giorni ci si giocherà tutto. Ma se ci andremo sono sicuro che questo gruppo sarà di nuovo uno di quelli da battere e non dovrà più cercare miracoli tipo Conte. Questa Italia è una squadra forte che sta crescendo giorno dopo giorno partita tra lo scetticismo totale. E’ una squadra solida che difficilmente prende gol e che ha un buon centrocampo ed un buon attacco. L’augurio è che la si smetta di cercare il nome esotico iniziando a valorizzare quanto abbiamo in casa: insomma, cari account di retorica sui 20enni del calcio olandese, prendete e portate a casa queste due pere. 

OLANDA-ITALIA 1-2
MARCATORI: Aut. Romagnoli al 10′, Eder all’11’, Bonucci al 32′ p.t.
OLANDA (4-3-3): Zoet; Tete, Hoedt, Martins Indi, Blind (dal 38′ s.t Viergever); Klaassen (dal 37′ s.t. Sneijder), Strootman (dal 1′ s.t. Vilhena), Wijnaldum (dal 32′ s.t. Toornstra); Lens, Depay, Promes (dal 44′ s.t. Berghuis). (Cillessen, Vorm, De Ligt, Veltman, Karsdorp, Robben, De Jong, Dost). All. Grim
ITALIA (3-4-1-2): Donnarumma; Rugani, Bonucci, Romagnoli; Zappacosta (dal 17′ s.t. Spinazzola), De Rossi (dal 37′ p.t. Gagliardini), Parolo, Darmian (dal 44′ s.t. D’Ambrosio); Verratti (dal 46′ s.t. Verdi); Immobile (dall’8′ s.t. Belotti), Eder (dal 24′ s.t. Petagna). (Buffon, Meret, Astori, De Sciglio, Parolo, Candreva, Sansone, Politano, Insigne). All. Ventura
ARBITRO: Eriksson (Sve).
NOTE: ammoniti Rugani per gioco scorretto. Recuperi: 1′ p.t.; 4′ s.t

14 commenti

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    • Mario De Magistris il 29 Marzo 2017 alle 00:34

    Si ho ammirato una buona nazionale e concordo sul fatto che Verratti come trequartista è stato un po snaturato. L’esperimento era necessario perché se si pensa che possa arrivare anche Locatelli…allora i due play dovranno e forse potranno coesistere solo se uno gioca come baricentro alto mentre l’altro sta nel vertice del rombo in basso. Ai due lati si devono individuare due mediani cento-polmoni e che abbiano buona visione di gioco. Si è una nazionale che potrà crescere molto se si abbandona definitivamente il concetto che ‘vecchio è bello’. ps. Amico ‘diablo’ Montella ha rigenerato una stella:Deulofeu. Peccato che ora forse il Milan non riuscirà più ad acquistarlo…C’era la possibilità di farlo…ma forse questo è già il primo danno nelle lungaggini del closing.

    • Milanforever il 29 Marzo 2017 alle 01:14

    Non l’ho vista e della Nazionale non me ne frega niente da un pezzo.
    Di questa sera mi resta solo questa dichiarazione “Se resto al Milan? Stasera mi godo la Nazionale e il momento, poi da domani inizieremo a preparare la partita con il Pescara. Poi se ne parlerà”.
    Vado a letto pensando che è una serata di merda.

      • Mario De Magistris il 29 Marzo 2017 alle 12:29

      Calma amico mio…Gigio Donnarumma resterà al Milan ancora per molto tempo se non per sempre. I tempi cupi volgono al termine…tutto il resto(parlo del closing censurato e criticato da ignoranti ed incompetenti) è noia. Piuttosto l’unico vero danno delle lungaggini del closing sarà forse quello che il Milan non potrà acquistare Deulofeu… Ed è questa la vera contrarietà capitata a Maiorino&co.

        • Vittorio il 29 Marzo 2017 alle 15:00

        Ancora penso a quel cabarettista d’avanspettacolo di parlata bolognese e di altri suoi compari e . Dici bene: ignoranti , incompetenti e pure presuntuosi e sopratutto nemici del Milan. Deulofeu penso che restera’ con noi a fare il titolare. A Barcellona se lo puo’ sognare.

          • Milanforever il 29 Marzo 2017 alle 15:58

          Io Vittorio mi andrei a riascoltare, senza pregiudizi e senza paraocchi, scartando il superfluo cabarettistico, come dici tu, l’intervento di Forchielli.
          Se ti fermi alla prima parte, ti accorgerai che non ha sbagliato nulla.In effetti il prestito che Mr. Li ha trovato da Elliott, con tassi di interesse solo un po’ sotto l’usura, è la scappatoia che, per adesso lo salva dal perdere la caparra. Non è riuscito a trovare nessuno in Cina, probabilmente anche per l’ostracismo del Governo, e in qualche maniera è riuscito a trovare questa scappatoia con gli strozzini più famosi al mondo. Speriamo che nei prossimo 18 mesi riesca a fare quotare il Milan in qualche borsa e a guadagnarci o diventiamo di proprietà di Elliott. Che non è propriamente come essere di proprietà di Unicredit.
          E’ tutto in pieno sviluppo e non abbiamo ancora trovato l’araba fenice.

          PS: Sono dissacrante, ma la priorità assoluta di Fininvest era ed è cedere il Milan prima di accollarsi anche il passivo 2016. Lascio a te e Borgofosco tutti i lati romantici della vicenda.

        • Milanforever il 29 Marzo 2017 alle 15:21

        Per Deulofeu penso non sia cambiato nulla. Il Barcellona aveva e ha una prelazione per la cosiddetta ricompra a 12 mln e la eserciterà. Vendita o non vendita a giugno avresti comunque dovuto parlare con i blaugrana.

          • Mario De Magistris il 30 Marzo 2017 alle 11:27

          Per Gerard Deulofeo vale lo stesso discorso di Gigio anche se lui, ragionevolmente, sarà tifoso del Barça. Deulofeo, Suso, Donnarumma, De Sciglio, Calabria, Romagnoli e Locatelli sono la base di giovani su cui puntare per ricostruire un grande Milan. Credo che una grande squadra la si costruisca trovando affinità elettive che altrove i giocatori che ho citato non troverebbero. Gli altri componenti della rosa hanno tutti esperienza e sono buoni, se non buonissimi(Antonelli, Abate, Paletta etc) giocatori. Attuiamo il principio: prima non vendere quel che c’è di buono. Io terrei tutti, a parte già i predestinati alla partenza come Honda e qualche altro, ed acquisterei quei tre elementi(due se non si trova di meglio di Carlos Bacca), possibilmente dei big, che trasformerebbero in grande squadra quella che per ora è un abbozzo di vera squadra. ps. Naturalmente allenatore Vincenzo Montella.

    • Vittorio il 29 Marzo 2017 alle 15:27

    Adesso e’ cominciata pure la corsa a leccare il culo a Fassone. Da vomitare. Li ci mette i soldi, il rischio, le garanzie, e un carneade di impiegato come Fassone avrebbe risolto il tutto col suo genio …..idioti!

    • Vittorio il 29 Marzo 2017 alle 17:14

    Non sono d’accordo, amico Milanforever. Gli americani, che conosco molto bene per avere lavorato per loro e per avere meta’ famiglia ad
    Atlanta, non fanno gli usurai e tantomeno rischiano oltre il dovuto. Piuttosto sono ben noti per finanziare le idee buone e promettenti.
    Mio genero e mia figlia hanno avuto finanziati gli studi a tassi ridicoli con unica garanzia i voti agli esami. Non mi spaventa per nulla diventare loro proprieta’. Anzi ! Meglio dei musi gialli e dei cammelli. Moooolto meglio.
    Comunque stai tranquillo. In questo caso non sta rischiando nessuno, se non nelle menti perfide e nei cuori deboli. Anche nei sistemi nervosi ballerini. Il cinese figurati se rischia. Il fondo americano men che meno.
    La semplice verita’ non la vuole accettere nessuno: il Milan vale tutti quei soldi e molto di piu’. Il Milan vale quanto il Real o il Barca o lo United, nonmuna lira di meno. Punto. Non mi meraviglio degli avversari, ma sentire i milanisti (sedicenti ?) dire che il Milan e’ sopravvalutato mi fa vomitare.
    Da qualche parte scrivevano che L’Inter aveva 600 milioni di debiti e facevano i conti senza calcolarli. Il tutto su un sito milanista a firma di un milanista. Milanista? Merda piuttosto.

    • Vittorio il 29 Marzo 2017 alle 17:28

    Continuo.
    Berlusconi ha valutato il Milan in modo oltremodo corretto e favorevole ad un acquirente bene intenzionato a rilanciarlo. Dietro la campagna al ribasso, articolata in vari modi si nascondono squattrinati speculatori che vorrebbero comprare ai saldi.
    Qualcuno spera perfino in difficolta’ economiche di Fininvest. La stanno prendendo i tutti i buchini del loro fetido corpo. Francamente, al di la’ del fatto che ne godo, mi fanno pure pena per la stupidaggine e cecita’ dei velleitari tentativi peraltro verbali.
    Berlusconi e’ notoriamente uno degli uomini piu’ ricchi di Italia e ben piazzato in Forbes. Non lo spostano di un millimetro nemmeno se non compra nessuno. Di certo non abbasserebbe il prezzo. Anzi credo il contrario.

    • Milanforever il 29 Marzo 2017 alle 20:11

    Mi sta bene tutto Vittorio. Ho chiamato “usurai” Elliott sole perché un tasso del 10,5 o 11 è oggettivamente pesante.
    Il Milan ha sicuramente il brand di quelle che elenchi, ma perché torni ad essere reale e quindi perché chi lo compra possa guadagnarci (questo è lo scopo) bisogna che torni a certi livelli. Quindi servono ulteriori importanti, e intelligenti, investimenti. Sbaglio?
    La valutazione è reale, a patto di riportare il Milan tra le grandi d’Europa.
    Se Fassone fosse realmente stato determinante per trovare l’appoggio di Elliott ne sarei quantomeno felice… a garanzia di quello che potrebbe fare poi per il Milan.

      • Vittorio il 29 Marzo 2017 alle 22:13

      Certo che aveva capito il senso del tuo “usurai” . Ma in giro vi sono figuri che cercano di screditare pure i sassi di milanello o l’impronta delle scarpe del Presidente del Milan. E si dicono milanisti ! Fassone lo vedremo all’opera. Certo che pensare ad un cinese pieno di milioni che abbisogna dell’aiuto di un suo dipendente per avere fiducia da un fondo americano…. ma che testa di minchia che ci vuole ! Torniamo al Brand. Amico mio i grandi Brand sono pressoche’ immortali. I Real non vinse per anni. Il Manchester pure. La nostra grande Ferrari o vince o non vince mito e’ e mito resta. Noi dobbiamo smetterla col minimalismo sospettoso ed isterico della cultura sinistroide. Se i tifosi del Milan sono proletari comunisti davvero che tifino per la squadretta dilettante del loro quartiere o della fabbrica. E se sono cattocomunisti per quella dell’oratorio.
      Piaccia o non piaccia, qui si tifa in grande con i soldi degli altri. Questi altri e pure i loro soldi ( non nostri, capito ?) vanno rispettati. Se attraversano momenti difficili per colpa altrui ( vedi Berlusconi ) vanno attesi e rispettati. Li ha rischiato per prendere il Milan ma il suo governo , chissa’ per quali motivi….., ha cercato di fregarlo. Per me, Li va rispettato. Chi parla di figuracce, chi parla di farsa , chi scrive inseguendi i cattivi sentimenti ( invidia in primis ), va estromesso dal novero dei tifosi. Tu sai di chi parlo : pennivendoli e nepotisti schifosi con facce biliose e livide. Ora rabbiosi come cani pronti pero’ a leccare come cani.

        • Milanforever il 30 Marzo 2017 alle 01:10

        Certo che siamo d’accordo su quello che è il brand di una società di calcio. E’ un po’ come il blasone in araldica. Ma sai bene che esistono anche i nobili decaduti. Nel nostro caso è più che evidente che se qualcuno vuole avventurarsi nell’acquisto di una squadra di calcio pensando in un ritorno, se dovesse scegliere tra Milan, Roma, Napoli o Lazio penso non avrebbe dubbi. Il Milan non è quella che negli ultimi anni ha fatto meglio, ma il suo brand gli permetterebbe, una volta riportata ai vertici, di avere un ritorno di tifo, di gradimento, di appeal nettamente superiore alle altre.
        Scontato. Ma il brand, come dicevo è una realtà virtuale, ipotetica, che, senza vittorie e alte classifiche, resta fine a se stessa.
        Sostanzialmente Vittorio, a nessuno piace vivere di ricordi. Men meno a noi, che di ricordi ne abbiamo tanti, ma che ancora ci piace, e tanto, vivere.

        Su questo Li, penso che sia un personaggio transitorio come è stato Thohir per quegli altri di Milano

          • Vittorio il 30 Marzo 2017 alle 07:31

          Giusto, Milanforever. Ma le vittorie del Milan sono abbastanza recenti ed in linea con i cicli fisiologici di altri brand famosi. Il Milan fa soffrire noi ammalati e italianuzzi isterici ma il brand nel mondo rifulge ancora perfettamente. Il cinese e gli americani, e ci metto pure Fininvest e Berlusconi non sono fessi e queste cose le sanno meglio di noi. Cosa avverra’ amico mio non possiamo saperlo ed e’ giusto cosi’. I soldini sono i loro e se li debbono guardare dai tanti avvoltoi. Ricordati quello che ti ho detto: Una societa’ e’ formata da quote. Chimli prende, quanto ne prende, le conserva, le vende, le scambia, le da in garanzia ???
          Penso che converrai sul diritto di ciascuno di farne quello che vuole.
          Siamo liberal? O no?

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