Milan – Genoa 1-0: un noioso compitino

Quella col Genoa era forse la partita precedente al derby che più temevo, vuoi per le tre pere dell’andata (grazie ancora Vincenzo!), vuoi per le squalifiche che hanno contraddistinto la sconfitta, debacle, rapina a mano armata dello Juventus Stadium. Il Milan si è trovato a questa partita senza Abate, Romagnoli, Suso, Bacca, Montolivo, Bonaventura: praticamente sei titolari. E’ riuscito a spuntarla con un gol di una riserva, su un gran assist di un’altra riserva (Mati Fernandez su Lapadula) come ennesimo segno che il tanto bistrattato mercato estivo per i miseri mezzi con cui è stato fatto fallimentare non era. Piano piano stano salendo tutti a bordo e tutti ben integrati nei meccanismi della squadra: questa è la più grande vittoria ancora prima del gioco in campo.

Gioco che a dire la verità oggi non c’è stato. Un Genoa in piena crisi si è limitato a difendere per fare 10 minuti di assalto finale – non che della partita gliene importasse più di tanto vista la situazione del campionato dall’ottava posizione in poi. Il Milan ha dominato sul piano del possesso arrivando a trovare 3-4 palle gol ma peccando enormemente nella fase di realizzazione, ennesimo segno del centravanti di peso mancante nel gioco di questa squadra, un gioco che al momento punta tanto sugli esterni lasciando solo il nove in area a sperare nei palloni vaganti.

Di compitini ne mancano ancora sei – ovvero tutte le partite che non sono Roma, Inter e Atalanta con cui ci giocheremo l’Europa League. I 71 punti in classifica dovrebbero garantire a questa squadra l’Europa che merita a prescindere dagli scontri diretti sperando di non rimpiangere Gennaio. Partite che dovranno, appunto, essere dei compitini la cui vittoria non può essere fallita e la cui sconfitta è sanguinosa per una classifica di un torneo dove sono rimaste a giocare solamente sette squadre.

Ora arriva una sosta provvidenziale per recuperare uomini e giocatori. Sfatata la bugia della rosa corta è obbligatorio piazzarsi almeno al quinto posto e puntare al quarto. L’inter è assolutamente superabile: ogni volta che il livello si alza raramente vince e deve ancora giocare con Lazio e Fiorentina mentre noi abbiamo delle big, tolto il derby, solo la Roma in casa. Nel frattempo ci auguriamo che chi ha sputato su un mercato fatto con due lire chieda scusa e si cosparga il capo di cenere: una bella lezione al duo che osserva stadi con endorsement di giornalisti amici di come si può rattoppare una squadra con pochissimi soldi (soldi che servono, perché miracoli, purtroppo, non se ne fanno).

Piccola chiusura extra-calcio: è inutile che i siti di notizie riportino il volantino della curva sulla chiarezza della cessione quando sono i primi a fare casino intervistando e dando spazio a sedicenti insider cazzari. Trovo che la domanda di chiarezza sia come al solito l’ennesima iniziativa ipocrita di qualche credulone: i deal da 750 milioni non si spiattellano in piazza ma si fa riferimento ai comunicati ufficiali. In base a questi e fino a nuovo comunicato, la cessione del Milan è attualmente saltata e Fininvest in questo momento è libera di parlare con chiunque o tenersi il Milan. Punto e stop.

Smettetela di guardare al closing e di risentirvi con la squadra per colpa di chi la dirige. Questa è una squadra ad oggi bella da vedere, con un progetto solido alle spalle e che sta tornando su piano piano nei piani alti della classifica. Che potrebbe non avere nemmeno bisogno, del closing. Andate a godervela e smettete di cianciare utopie su veri Milan e su soldi e campioni che mai arriveranno. Ci aspettiamo invece che a chiedere chiarezza siano i tifosi che hanno un presidente deferito e convocato per chiarire di fronte alla commissione antimafia: sarà difficile stavolta far credere al popolino che è tutta colpa di Guido Rossi e sia una farsa.

MILAN-GENOA 1-0 (primo tempo 1-0)
MARCATORE: Mati Fernandez al 33′ p.t.
MILAN (4-3-3): Donnarumma; De Sciglio, Zapata, Paletta, Vangioni; Kucka, Bertolacci (dal 3′ p.t. Locatelli), Mati Fernandez (dal 29′ s.t. Pasalic); Ocampos, Lapadula (dal 42′ s.t. Antonelli), Deulofeu. (Storari, Plizzari, Calabria, Gomez, Poli, Honda, Cutrone). All. Montella.
GENOA (4-3-3): Lamanna; Izzo (dal 24′ s.t. Biraschi), Munoz, Gentiletti, Laxalt; Ntcham, Cataldi, Hiljemark; Lazovic (dal 16′ s.t. Edenilson), Simeone, Taarabt (dal 31′ s.t. Pinilla). (Rubinho, Orban, Beghetto, Brivio, Cofie, Rigoni, Morosini, Palladino, Pandev). All. Mandorlini.
ARBITRO: Russo di Nola.
NOTE: ammoniti Cataldi (G), De Sciglio (M), Gentiletti (G) per gioco scorretto.

12 commenti

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    • Milanforever il 19 Marzo 2017 alle 01:55

    Solo una cosa. Tu che chiedi le scuse a tutti per i tuoi pupilli, dovresti per primo chiedere le scuse a Montella invece di pizzicarlo una volta si e un’altra volta anche. Non c’entra un cazzo, ma quello che questa sera ci ha fatto il gol (bello) l’ha voluto lui, solo lui. Chi ha messo insieme i pezzi di una squadra smembrata da un’infinita successione di allenatori in pochi mesi è stato lui (cosa anche confermata da De Sciglio su Sky).
    Un’accozzaglia di giocatori, buoni, meno buoni e sopravvalutati, che non avevano un’identità di squadra, anche perchè tra inadeguatezze e incertezze non potevano farsela.
    Oggi bene o male sono una squadra. Con mille difetti e tante defezioni (non solo per gli infortuni). Però stanno in campo contro chiunque. Patiscono contro chiunque. A volte barcollano, quando incontrano corazzate come i gobbi, ma non affondano mai se non con dignità o perchè qualcuno ti sfonda deliberatamente la barca. Comunque sia mantengono sempre una loro identità.
    Ma no. Per te, che non sei meglio in nulla di quelli che accusi, combatti, infami, l’unica cosa è difendere l’indifendibile. Prima di tutto viene LUI, solo LUI, sempre LUI. E con LUI, ma solo perchè è parte di LUI, la proprietà. Chi osa contestare, ma anche solo provare a farlo, non è un degno tifoso. Il vero tifoso non si pone domande. Non si pone dubbi. Non si chiede perchè il suo Milan è ridotto così. Non gli spetta, non deve, non può. Lui deve solo andare vedere gioiosamente la partita e incitare i suoi colori. Felice, beato, spensierato e contento di quello che vedrà. Poi se ne tornerà a casa appagato se avrà vinto o deluso, ma fiducioso, se avrà perso. Spesso (quasi sempre), se perde, la colpa sarà degli arbitri, quegli infami che complottano contro, che hanno voluto fare perdere la sua bella, gloriosa, prestigiosa squadra.
    Che quadretto idilliaco. Peccato mi ricordi una squadra, non di calcio, di tanti anni fa che portava uno solo dei nostri colori.
    Mi vergogno Diavolo. Mi vergogno veramente sapendo che tra quelli che tifano, o dicono di tifare per il Milan, ci sia qualcuno come te, come Ruiu o come altri che la pensano alla vostra maniera.
    Il Milan è un’altra cosa. Una cosa distante anni luce da tutto questo e dal vostro modo di tifare.

    Comunque, nel soporifero tran tran della gara, questa sera era solo importante vincere. Rischiando nulla e lasciando i luccichini e le paiette a chi se lo possono permettere.

    PS: I merdosi cugini oltre a Fiorentina e Lazio devono incontrare anche il Napoli. Però, non avessero avuto uno pseudo allenatore all’inizio, starebbero con Roma e Napoli.

      • Diavolo1990 il 19 Marzo 2017 alle 11:51

      Hai ragione, meglio tifare facendo finta che quando va male sia colpa della proprietà, quando va bene merito dell’allenatore. Passare luglio-agosto a fare il rutto libero sugli acquisti e poi tacere.

      Montella? Forse siamo stati abituati male prima, questo è un normale compitino che l’allenatore deve fare. Avrà meriti se si arriva terzi, così non ha né meriti, né demeriti, non vedo cosa c’è da scrivere. Lo sai benissimo anche tu che il giochino di esaltare il tecnico è solo per andare contro alla dirigenza e alla proprietà.

      Il vero tifoso non si pone domande perché si attiene ai comunicati ufficiali, non chiede chiarezza su fuffa – perché tale degrado le notizie fatte filtrare dai vari Biasin & Campopiano. Quelle notizie ai fini della trattativa non esistono e così deve essere.

        • Milanforever il 19 Marzo 2017 alle 20:18

        Non è affatto così. Io parlo per me, ma non è affatto così.
        Da sempre porto avanti qui il pensiero che la grandezza (o la piccolezza di conseguenza) di una squadra la fa prima di tutto la società, intesa come proprietà e dirigenza. E’ stato da sempre il ritornello di Sacchi, ma è il pensiero di chiunque capisca un minimo di calcio.
        Invece tu la rigiri. La società non sbaglia mai: se si vince innanzi tutto è merito suo e di chi ha giocato e allenato, se va male la colpa è solo dell’allenatore prima e di giocatori che non hanno rispettato le aspettative. Troppo comodo.
        La proprietà e la dirigenza sono fallibili prima di qualunque altro componente la società. E, soprattutto, sono criticabili come qualunque allenatore o giocatore che sia.
        Una società di calcio è composta in maniera verticistica come qualunque altra azienda. Negli ultimi anni il Milan va male prima di tutto perché la proprietà ha cambiato modo di approcciarsi, ha cambiato strategia, investimenti, progetti. Se cala il budget e calano gli investimenti, automaticamente deve cambiare programma e progetti e a questo punto scatta il ruolo dei dirigenti. Poi fatta una squadra con allenatore e rosa il compito di portare avanti il tutto è nelle loro mani e, evidentemente, l’allenatore ne è il responsabile principale.
        Dopo tutto questo pistolotto, secondo me, ma anche secondo la stragrande maggioranza dei tifosi e non, la gestione di Montella è di gran lunga la migliore degli ultimi anni. Per tante cose, non ultimo l’equilibrio, la serenità e l’autostima che è riuscito a dare ai giocatori.
        Poi guarda che anche nell’ambito dello spogliatoio tutta la colpa non è mica sempre dell’allenatore. Guarda il caso Leicester.

        Ieri sera era un compitino, è vero, ma alla squadra, tralasciando i lungodegenti, mancava l’intera colonna vertebrale composta da Romagnoli-Sosa-Bacca, oltre ad Abate, Suso e, battendo ogni record, è venuto a meno anche Bertolacci con Locatelli che veniva da una settimana dove ha avuto anche febbre a 40. Diciamo, compitino con handicap.

        Finisco ribadendo che quello che più di tutto in quello che scrivi mi dà fastidio è il tuo modo di scagliarti contro chiunque critichi Galliani (perché è lui l’intoccabile), come se chi lo fa fosse un nemico del Milan. Ripeto che in questo modo di fare ti poni alla stessa stregua di quelli che scrivono e commentano su Milan Night e che tanto odi. Siete esattamente uguali e contrari. E’ per quello che vi odiate tanto reciprocamente.

    • Mario De Magistris il 19 Marzo 2017 alle 02:03

    Il fatto che su Montella io e ‘diablo siamo su posizioni diverse lo si evince da quanto ho scritto alla fine nel commento alla partita:
    Cosa dire ancora di questo grande gruppo di giocatori che sono condotti, magistralmente, da Vincenzo Montella?
    Questa squadra si è dimostrata più forte delle ingiustizie e delle assenze.
    Il successo di misura del Milan sul Genoa è la vittoria del gruppo.
    Una vittoria che certifica l’ottimo lavoro sin qui svolto dall’allenatore.
    Senza acquisti altisonanti e nello sfondo l’ingombrante vicenda del closing societario, il tecnico rossonero sta ottenendo risultati insperati che sono il massimo che la ‘sua’ squadra potesse esprimere per raggiungere il traguardo dell’Europa League.
    La vittoria di questa sera è stata la perfetta sintesi delle alchimie ‘montelliane’ che si è visto compiute anche nella grande prestazione di Mati Fernandez.
    Il calciatore cileno pareva essere un oggetto misterioso acquistato all’ultimo istante di mercato per calmare la ‘piazza milanista’ sempre più inquieta.
    Il grande pregio del giocatore è stato quello che pur essendo stato scarsamente impiegato prima di questa partita, Mati è sceso in campo come se avesse da sempre giocato in questa squadra di Montella.
    Il pubblico di San Siro ha apprezzato e gli ha dedicato molti applausi alla sua uscita dal campo quando è stato sostituito da Mario Pasalic.
    Mati Fernandez è così passato, grazie a Montella, da sbiadito e criticato acquisto ad uomo partita.
    Mati Fernandez ha incarnato, per certi versi, l’insperata dimostrazione delle qualità umane e delle capacità tecniche che fanno di Montella il miglior allenatore visto ultimamente al Milan(Carlos Bacca direbbe un dono di Dio)

    • Vittorio il 19 Marzo 2017 alle 07:50

    Intanto si va avanti.E bene. Che l’obiettivo sia la minicoppa o semplicemente il piacere di vedere in campo una vera squadra da tifare, amare e sperare, conta poco. Conta constatare che la strada e’ quella giusta e la stiamo percorrendo senza colpevoli black out . Anche quando perdiamo i ragazzi vengono assolti dai tifosi. Non accadeva da anni. Per questo motivo mi chiedo anche io quali motivi spingono Diavolo a criticare Montella con ACRIMONIA . Perche’ una cosa e’ criticare una scelta o una partita, altra spingere forsennatamente verso il licenziamento. Questo sembra a tutti che tu voglia, Diavolo, e forse si sbaglia, ma non credo. Rimpiangi qualcuno, e non vedo chi lo meriti, o vorresti qualche altro? Ma chi? Cambierei solo con Capello ( anzi terrei, se compatibile, Montella con Capello/Fergusson) o Conte e nessun altro. Ma capirai quante possibilita’ ora come ora……

    • Vittorio il 19 Marzo 2017 alle 08:10

    Cazzo! ci dobbiamo pure rendere conto che stiamo giocando e benino, senza meta’ e piu’ dei presumibili titolari ! Caro Diavolo, e’ comprensibile che tu pretenda le scuse per Galliani. Con grande difficolta’ ma spinto dal mio amore per la logica e la verita’
    ( figurati che qualche tempo fa avevo iniziato a fondare un movimento che si chimava
    appunto: LOGICA & VERITA’ ), io mi sto convincendo che molti recenti acquisti fatti da Galliani valgono molto piu’ di quanto mi sembrava. Ma proprio per questo motivo, Diavolo caro che stronzata e’ mai attaccare l’artefice, l’allenatore, di questa rivalutazione del tuo caro AG ?

      • Milanforever il 19 Marzo 2017 alle 10:21

      “LOGICA & VERITA’ ”
      Bello. Avrei potuto aderire anch’io.

        • Vittorio il 19 Marzo 2017 alle 19:16

        Grazie. Mi sembra di essere in ritardo ma chissa’. Come diceva Kant la logica, pur senza presunzione di infallibilita’, e’ l’unico modo di essere che la ragione umana possiede per raggiungere la verita’. Dopo, ma ne deve valere la pena, subentra la fede. Cosa c’entra col Milan? Mah, riflettiamo….c’entra, c’entra .

    • Carlo carli il 19 Marzo 2017 alle 17:59

    Qui non si tratta di dare colpe alla società se si perde e osannare l’allenatore quando si vince, ma di vedere le cose come stanno realmente. Come dice Milanforever mati l’ha voluto Montella, come l’anno scorso l’allenatore ha fatto il diavolo a quattro per avere Romagnoli, e ha avuto le palle di mettere in porta un 17enne. La società in questi anni, o non ha messo soldi, o quando li ha messi, li ha poi spesi in maniera molto ma molto discutibile.

      • Diavolo1990 il 19 Marzo 2017 alle 18:51

      L’allenatore fa mercato con la società. Chi ha chiesto Romagnoli ha chiesto anche Bertolacci.

      Credo che sul caso Donnarumma si veda il top della malafede in questa cosa: il riconoscimento a chi lo ha fatto giocare una volta per un banale litigio con Diego Lopez. Non a chi lo ha osservato, chi lo ha preso e chi lo ha fatto crescere nel settore giovanile.

      Su Donnarumma i meriti sono prima di tutto di Bianchessi, poi di Galliani che lo ha preso, poi di Brocchi che lo ha notato tra gli Allievi facendolo già emergere sugli altri, quindi di Mihajlovic.

        • Carlo carli il 19 Marzo 2017 alle 20:12

        Guarda che tu sei fra quelli che ha sempre difeso Bertolacci, e un conto è far debuttare un giovane nella primavera e un conto in prima squadra.

        • Milanforever il 19 Marzo 2017 alle 20:19

        Ti sei dimenticato del magazziniere di Vismara

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