Atalanta – Milan 1-3: la fine (?)

Finisce con una piccola gioia questo campionato fallimentare. Finisce con la doppietta dell’ex a Bergamo in un’altra partita di fine stagione che evidenziano ancora una volta come il problema principale, ancora più di Inzaghi, quest’anno sia stata la preparazione atletica. Quando si gioca in ciabatte da mare il Milan è una squadra – una buona squadra. Una partita da grande, controllata con ordinaria amministrazione, soffrendo relativamente poco. Poi però le partite vere si giocano a ritmi più alti e quest’anno il Milan ha fatto emergere lì tutte le difficoltà che hanno portato al bilancio finale di 13 vittorie, 13 pareggi, 12 sconfitte e 52 punti – sintesi estrema di questa stagione pazza.

Il Milan quest’anno è stato capace di fermare Roma, Lazio e Napoli che occupano le posizioni immediatamente dietro la Juventus in classifica ed è stato capace di perdere punti con squadre la cui rosa non valeva nemmeno la metà di quella rossonera. E’ stato questo il fallimento di Inzaghi – perché è fallimento quando ti affidi all’estro e alle giornate sì e no dei tuoi giocatori senza dargli uno schema tattico di base: la discussione non è se si gioca meglio con o senza Menez – non si può mettere in discussione un giocatore che ha fatto 16 gol e non lo si può fare per partite giocate a ritmo balenare. La questione è che Menez andava inserito in un preciso schema tattico e valorizzato – uno schema che quest’anno non c’è mai stato e che ha ruotato più o meno a caso tutti i giocatori della rosa.

Inzaghi durante l’anno ha spesso lamentato infortuni ma se andiamo a vedere l’unico rilevante è nell’assenza di Montolivo. Che rimane un giocatore fondamentale nonostante l’astio dei tifosi per la vicenda Seedorf e che non può essere una scusa – l’assenza del Capitano al massimo è costata 5 punti, non di più. I campioni messi a disposizione di Inzaghi sono stati comunque sufficienti per affermare che l’allenatore ha fallito e questa rosa con un Conte qualsiasi rimaneva a distanze siderali dalla Juventus ma poteva tranquillamente giocarsi l’accesso in Champions League. Rimane la rosa da 35 punti in 19 giornate con Clarence Seedorf, pesantemente rinforzata e Seedorf non era certo il nuovo Mourinho.

Non sono tutte di Inzaghi però le colpe della stagione. E’ evidente che il problema principale del Milan è stata la preparazione atletica – in particolare un calo sensibile nei secondi tempi. Va ripensato soprattutto questo. Va ripensato perché nel costruire si dovrà tenere conto del poco di buono visto in questo gruppo – si dovranno tenere i semi e disboscare le sole erbacce. Non si dovrà ripiantare l’intero orto altrimenti saremo ancora qui a parlare di un altro ottavo/nono/decimo posto tra 365 giorni (a proposito, domani, forza Empoli e un bel pari a Torino – che non si sa mai nella vita). Abbiamo una buona base, anche se non sembra. Ripartiamo da questa.

Stagioni così lasciano comunque segni importanti dal punto di vista morale. Permettono di distinguere il tifoso dall’opportunista. Questo fallimento ci ha permesso di capire chi è un vero rossonero e chi ha semplicemente speculato tifando contro anche dal punto di vista giornalistico. Non dimenticherò facilmente il tanto astio ingiustificato visto quest’anno. Si potrà parlare di carrismo, di patenti di tifo ma la realtà è che hanno tracciato loro questa profonda linea di demarcazione tra tifosi e opportunisti. E siccome quando si vince è facile tifare, pretendo che questa linea rimanga ben marcata anche quando il vento girerà a nostro favore. Se accadrà domani, tra un anno o tra dieci è tutto nelle mani di Berlusconi.

Col senno di poi, abbiamo pagato cara la scelta estiva di Arcore di non pagare Spalletti ma puntare sull’allenatore più economico tra quelli disponibili. Non mi dispiace perché comunque Pippo è stato tutto quello che vorrei vedere da un allenatore fuori dal campo. Non ha mai pensato a se stesso e ha sempre difeso questo gruppo e questi colori a costo di attirare su di se tutte le colpe e nonostante sia stato bocciato già a Giugno perché bollato come “raccomandato”. Mi spiace che finisca così. Sogno un giorno che possa farsi le ossa, andare a vincere altrove e poi tornare per farlo con la nostra panchina: l’essere acerbo non è colpa sua e mai lo sarà. Spero che questo non sia un addio, ma solo un arrivederci. Ce lo meritiamo noi. Se lo merita Pippo e chi non ha creduto in lui. In ogni caso, per ora, grazie di tutto. Anche se hai fallito, ti ricorderemo sempre come l’eroe di Atene.

ATALANTA – MILAN 1-3
Atalanta (4-3-3): Sportiello; Zappacosta (33′ st D’Alessandro), Benalouane, Masiello, Del Grosso (27′ Cherubin); Baselli (21′ st Scaloni), Cigarini, Grassi; Moralez, Denis, Gomez. A disp.: Avramov, Biava, Dramè, Stendardo, Emanuelson, Migliaccio, Bianchi, Boakye, Rossetti. All.: Reja
Milan (4-3-3): Abbiati; De Sciglio (39′ st Calabria), Mexes, Paletta, Bocchetti; Van Ginkel, De Jong, Bonaventura (44′ st Di Molfetta); Honda, Pazzini, El Shaarawy (23′ st Poli). A disp.: Gori, Donnarumma, Bonera, Rami, Zapata, Suso, Mastalli, Cerci, Destro. All.: Inzaghi
Arbitro: Pinzani
Marcatori: 21′ Baselli (A), 36′ rig. Pazzini (M), 38′. 35′ st Bonaventura (M)
Ammoniti: Masiello, Cigarini, D’Alessandro (A)

10 commenti

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  1. Per me è sempre stato facile essere in sintonia con le tue disamine. Entrambi credevamo che questo Milan potesse raggiungere, senza troppi patemi, il terzo posto nella classifica di questo torneo. Un torneo tra i più scadenti degli ultimi cinquant’anni. Non è stato così e la delusione aumenta in maniera proporzionale alla rabbia per non aver centrato il minimo obiettivo. Certamente un terzo posto e la vittoria della Coppa Italia sarebbe stato traguardo raggiungibile dalla attuale rosa a disposizione di Pippo Inzaghi. Già SuperPippo e la sua inesperienza… un fardello più pesante di quanto non si potesse immaginare anche perché nessuno aveva tenuto conto della testardaggine che è sempre stata caratteristica dell’uomo. Concordo con ‘l’eroe di Atene’, quest’anno ha imparato molto e certamente tornerà al Milan a compiere il suo ciclo vincente. Quest’anno per sua inesperienza ha sbagliato molto forse troppo. E’ stato facile avversario di competitori smaliziati che gli hanno portato via immeritatamente punti. La classifica piange… è orribile anche a causa delle troppe sviste arbitrali sempre a danno del povero Pippo e dei suoi fidi. Cartellini rossi subiti in quantità industriale e penalty negati nei momenti topici delle partite più delicate(Milan-ladrentus). Tutto storto è stato un incredibile annus horribilis. Tiremm innanz! Arriverà Carlo da Reggiolo il rifondato-re? Vedremo. Da parte mia l’unica vera delusione avuta da Pippo è stata il mancato utilizzo dei promettentissimi giovani Rossoneri e forse anche il mancato ritorno di Paloschi. Sono certo che Alberto avrebbe fatto meglio dei centravanti che hanno fallito al Milan. Paloschi sarebbe potuto crescere ancora giocando nel Milan! Molti giovani, troppi giovani si perdono nei meandri di ‘giochi di procuratori’ che pensano ai loro interessi e non alla carriera dei loro assistiti. Pinato un promettente tornante non è quasi mai stato utilizzato a Lanciano così dicasi di Petagna a Vicenza e parzialmente Comi ad Avellino. Gianmario tornerà molto utile all’Atalanta e dimostrerà di meritare la serie A se non il Milan. Ma i giovani italiani sono, così come nel mondo del lavoro, il vero problema non soltanto per la rinascita del Milan… ma dell’Italia!

  2. Ora mi vado a rileggere qualche post (per esempio di Margherita) di settembre, ottobre, mangari anche novembre e mi sparo una sega devastante a rileggere quelle castronerie ridicole che scrivevate.

    Un unico rimpianto, senza un paio di vittorie per puro culo oggi saremmo nel lato destro della classifica, ma va benissimo così.

    Stagione vomitevole, Inzaghi merdaccia.

  3. Chi tifa contro non è milanista.
    Chi spera nelle disgrazie della propria squadra per evitare le frustrazioni delle sue paranoiche convinzioni, non è milanista (e magari avrebbe anche bisogno di una visitina a un qualche centro di igiene mentale).
    Chi è capace di offendere, insultare e maledire Pippo Inzaghi, non ha capito niente di cosa vuol dire onorare i propri campioni (premesso che Pippo allenatore è bocciato).
    So che dicendo questo sono già inserito nella lista dei tifosi “evoluti”, ma non me ne frega nulla (un cazzo è più volgare, ma forse ci stava meglio) e al cospetto di chi me lo dice ne sono fiero. Sul carro ci sono da più di 50 anni e non mi è mai passato dalla mente di scenderci (le B e le pietose società degli anni 70 e 80 comprese).
    Il futuro non è roseo. Ci sto male, ma quando vedo quei due colori…

  4. In estrema sintesi :
    D’accordo per Menez : ottimo giocatore , indiscutibile .
    D’accordo , assolutamente d’accordo sulla preparazione atletica (?) schifosa .di chi e’ la colpa ? Vorrei saperlo !
    D’accordo sul salvare il salvabile : non si possono acquistare 20 giocatori .
    Non d’accordo su Montolivo . Buon giocatore , pessima scelta averlo sopravvalutato fino a farlo capitano . Attenderlo ci e’ costato molto tempo e molti punti .
    Seedorf andava visto piu’ a lungo . Ricordate queste parole : diventera’ un grande del calcio o allenatore o dirigente : Berlusconi non si sbagliava , non capisco come possa avere cambiato idea . La decisione cruciale che ha rovinato tutto : Inzaghi compreso .
    D’accordo su Paloski . Vale molto piu’ di Destro e Pazzini messi insieme . Coglione chi nonmlo ha trattenuto .
    Non d’accordo su Galliani . Se non va via lui non verra’ nessuno a farsi comandare e prendersi le colpe di questo ex dirigente aggrappato al suo orticello (veramente
    e’ un feudo ).

    1. Seedorf grande dirigente? Intanto il Monza l’ha fatto fallire. Poi vediamo.

      La decisione di esonerare Seedorf è stata presa da Berlusconi e la decisione di prendere Inzaghi pure. Vediamo quale allenatore sceglierà Berlusconi a sto giro.

      1. Sei rimasto il solo a pensare che le decisioni le prende , LIBERAMENTE ,
        Silvio Berlusconi .

  5. Chi tifa contro non è milanista.

    Mai detto di essere milanista, non mettermi in bocca cose che non penso minimamente. Io ho sostenuto e sostengo il Presidente Silvio Berlusconi. Punto.

    Nel momento in cui Egli decide deliberatamente di allontanarsi dal Milan, io me ne allontano e non ho alcun piacere a sostenerlo. Reputo questa una squadra di merda che avrebbe fatto una stagione pietosa e si è rivelata una squadra di merda che ha fatto una stagione raccapricciante.

    Detto ciò, ho letto le cose scritte dopo Verona-Milan e ho avuto orgasmi da leggenda.

  6. PER ESEMPIO

    Domenica prossima sarà quindi un secondo test di maturità: a San Siro arriva la Fiorentina, la Sampdoria ospiterà la Roma. Vincere potrebbe rilanciarci definitivamente nelle zone alte della classifica – Ma mai come stavolta a queste gare, si arriva con la fiducia di poter far bene. E tutto grazie a Pippo Inzaghi.

  7. GRAZIE PIPPO INZAGHI

      • sadyq il 1 Giugno 2015 alle 21:05

      Ma perché non la smetti di drogarti cazzo, che sei grande? Ormai avrai quarant’anni!

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