Milan – Sassuolo 2-1: la minestrina

La minestrina non piace, ma se hai fame la mangi – eccome. Questo è stato Milan – Sassuolo di stasera: una prova non brillante, appena sopra la sufficienza, ma non scontata viste le ultime due partite. Abbiamo vinto e abbiamo vinto con merito perché di fatto le uniche occasioni da gol le abbiamo create noi con un Sassuolo mai pericoloso. Al gol di Pazzini se ne aggiunge uno sbagliato da Poli, un palo di Cerci, un’altro colpo di testa di Pazzini con un super Pomini contro il gol annullato (sul quale – ricordo – il fuorigioco è merito della difesa, non una botta di culo che scende dal cielo) ed un rigore assurdo, al limite dell’inesistente. Il Sassuolo non ha mai tirato in porta e rispetto ad una settimana e tre giorni fa è già un grosso passo avanti.

Cerci è sicuramente l’esordio più positivo. Non ha ancora i 90 minuti perché nel secondo tempo è drasticamente calato – e probabilmente è stato tenuto a riposo per questa partita – ma è sicuramente un passo in avanti rispetto al resto della rosa. Poi c’è Pazzini centravanti che in coppa Italia la sua figura la fa – come ho già avuto modo di scrivere non penso che Inzaghi voglia giocare senza centravanti visto che si è incaponito su Torres fino allo sfinimento, semplicemente non ritiene nessuno dei due all’altezza di Menez lì in mezzo in serie A. Per questo ben venga Destro (possibilmente non Osvaldo, ma nel caso ce lo faremo andar bene) in mezzo per utilizzare giocatori del genere in un contesto superiore.

30 minuti buoni anche per El Sharaawy che poi si spendementre si conferma sciagura De Sciglio (che, per fortuna, si infortuna lasciando spazio a Bonera – guardate la palla del 25 nel secondo tempo). Male Bonaventura che esce alla distanza gli ultimi 10 minuti di partita – si mangia due gol Poli che corre e si impegna ma nulla di più. Da rivedere e non di poco Zapata (incolpevole sul rigore, perché non c’è, ma autore di svarioni) e Abbiati (sul rigore lui sì poteva uscire). La cosa preoccupante, più che altro, è che ancora non corriamo e riusciamo a giocare solamente a ritmi veramente bassi – il Sassuolo oggi non l’ha alzato, una settimana fa sì, così come il Torino sabato scorso.

Per il resto dovevamo passare il turno ed il turno è stato passato. La cosa peggiore è il solito gruppo dei tifosi radical chic che nonostante questo continua imperterrito con battutine e slogan sulla coppa Italia quando se fossimo usciti avrebbe chiesto l’esonero. C’è troppa gente che guarda la partita con un occhio pessimistico, in maniera forse un po’ frustrata, pronta a gridare al complotto al primo cambio sbagliato o al primo tiro subito e questo non va bene – gli sfottò lasciamoli ai tifosi delle altre squadre, non mischiamoci a loro. Sembra quasi che festeggiare una sera, una vittoria, sia quasi un reato. Bravo Pippo stasera ad onorare l’impegno e puntare su una coppa che ci può portare in Europa League e può aggiungere un trofeo in bacheca. Tra due settimane la Lazio, ora testa al campionato.

MILAN-SASSUOLO 2-1 PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Pazzini (M) al 39 p.t.; Sansone (S) su rigore al 19’, De Jong (M) al 42’ s.t.
MILAN (4-3-3) Abbiati; Abate, Alex, Zapata, De Sciglio (dal 1’ s.t. Bonera); Poli, De Jong, Bonaventura; Cerci (dal 38’ s.t. Montolivo), Pazzini, El Shaarawy. (Diego Lopez, Agazzi, Albertazzi, Rami, Zaccardo, Saponara, Menez, Mastour, Niang). All. Inzaghi.
SASSUOLO (4-3-3) Pomini; Longhi, Cannavaro, Antei, Vrsaljko; Biondini, Chibsah (dal 43’ s.t. Berardi), Missiroli; Sansone (dal 43’ s.t. Floro Flores), Floccari, Pavoletti (dal 41’ s.t. Zaza). (Polito, Consigli, Gazzola, Bianco, Magnanelli, Brighi, Berardi). All. Di Francesco
ARBITRO Tommasi (Barbirati-Ranghetti)
NOTE – ammoniti Missiroli, Biondini, Cannavaro e Zapata

9 commenti

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  1. Io preferisco chiamarli storditi più ce Radical chic. Detto questo la Coppa Italia non vale molto ma è servita a darci una prestazione superiore alle ultime due e la prima vittoria ufficiale del 2015. In questo momento fa bene anche questo.

    Dal punto di vista tattico, bene il tridente italiano. Simile al tridente El Shaarawi Pazzini e Niang visto ai tempi di Allegri, anche se Cerci è più attaccante rispetto a Niang ed è Mancino.

    Complessivamente abbiamo giocato benino. Ancora maluccio la circolazione della palla ma positiva la posizione in campo. Finalmente abbiamo rialzato il nostro baricentro.

    Chi voleva l’ esonero d’ Inzaghi, intanto se ne può stare a cuccia per un po’ in attesa che se ne vada a afre in culo direttamente

  2. Sarà anche stata una minestrina ma visto come si è sudato per arrivare a consumarla il piatto diventa squisito. Poi ancora un arbitraggio infame e mi permetto di aggiungere il mio commento di fine partita.
    Il Milan offre una buona prova dimostrando quanto sia stato ingiusto il precedente expolit, in campionato, del Sassuolo. Questa sera l’arbitro va in stato di confusione mentale. Al termine del primo tempo non concede, giustamente, un gol al Sassuolo poiché era viziato da evidentissimo offside. Forse le sirene, del Granducato, pensavano diversamente e così nella ripresa si assiste alla ripetizione della partita diretta da Horror Di Brutto! Ancora uno scandalo a San Siro ma questa volta i tifosi sono inviperiti al punto da far diventare una bolgia uno stadio tranquillo dove non si verificano incidenti da immemore tempo. Alla fine il Milan riesce, nonostante tutto, ad avere la meglio su di una squadra che, per dire del suo tecnico, recrimina presunti torti subiti. Questo ‘bellimbusto’ non ricorda che è il secondo rigore inesistente che gli fischiano a suo favore e contro il Milan. Questi sbagli o presunti tali, vanno ad assommarsi ai due gol palesemente irregolari, del Sassuolo, realizzati nella passata stagione a Reggio Emilia dove gli Squinziani vinsero 4-3. Lineffabile allenatore, che ama perdere 7-0 con l’altra squadra di Milano, ha pure la faccia tosta di lamentarsi comparando, cosi come fece Sarri dell’Empoli, il Milan ad altre squadre poi scoperte e condannate dalla giustizia sportiva nel processo denominato calciopoli. Cosi facendo costoro confermano i sospetti che loro conservano ancora grande amicizia ed alta considerazione per quegli uomini implicati e poi radiati dalla giustizia sportiva.

  3. Ieri sera avevo pensato a un brodino e mi sembra che a menu siamo più o meno lì.
    Per cancellare le prestazioni in campionato con il Sassuolo e, soprattutto, il Torino non basta certo una prova appena sufficiente come quella di ieri sera (altro che grande Milan… Pippo, Pippo…). Si sono visti un impegno e un’attenzione alla partita sicuramente maggiori e una voglia di riscattarsi, ma il gioco resta “questo sconosciuto”, ne potevamo pretenderlo dopo tre giorni.
    Non sono un radical chic, ma Inzaghi allenatore non mi convince. Sono passati oltre sei mesi da quando ha preso la squadra, ma non si vede nulla di quella che dovrebbe essere la sua impronta. La squadra ha alternato per tutto il girone d’andata prestazioni convincenti, come contro il Napoli o il Verona, ad altre disarmanti, le ultime due, ma anche Genoa, Empoli, Cesena, Cagliari.
    Pippo lo vedi nelle interviste del dopo partita e sembra spaesato, un ragazzino davanti al professore che non sa bene la lezione. Ripete ossessivamente le stesse cose banali, scontate tutte le volte, senza dare mai l’impressione di essere un comandante al governo della propria nave.
    Sono critico, molto critico. Come ero stato un fanatico di Pippo giocatore e goleador implacabile. Ma, signori, mica è una colpa per un grande campione non essere poi anche un grande allenatore (Van Basten, per tutti). Inzaghi d’altra parte è stato un giocatore che non è mai rientrato nel gioco della squadra. Era il classico killer delle aree che finalizzava spietatamente e chirurgicamente quello che costruivano gli altri, ma è sempre stato estraneo nella fase di costruzione del gioco. Viene da pensare che anche in panchina sappia ben poco come far costruire trame di gioco ai sui ragazzi.
    Prendete questa disanima per quella che è: un pensiero vagante di un tifoso che sta soffrendo per la sua squadra amata e che si fa mille domande.
    Quello che non è un pensiero o una cazzata è questa notizia.

    PS: Mi dite perché Destro è tanto più forte di Pazzini? Abbiamo bisogno di qualità a centrocampo e di coprire quel buco a sinistra in difesa, queste sono le priorità.

    1. No, quel Ranking è proprio una cazzata. Non conta nulla, tiene i campionati in considerazione. Come ho scritto su Facebook

      L’IFFHS rilascia un Ranking al Mese. Ranking che non conta nulla perché per i sorteggi conta quello UEFA.
      Il titolo più gettonato è sulla Juve 6° e il Milan 159°. Probabilmente scritto e dettato ad-hoc dal palazzo per attaccare il Milan ora, visto che negli ultimi mesi di questo ranking non c’è traccia.
      Ovviamente si tace sul National Medellin 5°, davanti alla Juve o sul Salisburgo davanti al Chelsea. Ovviamente chi critica è lo stesso che attaccava AG quando tirava fuori il Ranking Europeo.
      Siamo sotto attacco mediatico, come sempre. Oggi bisognava montare un casino contro quel rigore assurdo di ieri, non lo abbiamo fatto.

      L’unico ranking valido è quello UEFA

  4. Io mi preoccuperei lo stesso . Si tratta comunque , anche se esageratissimo , di un giudizio molto negativo che ci fa perdere appeal . Vedo sempre piu concordi le opinioni di Milanforever e le mie . Ma anche altri cominciano a valutare con maggiore prudenza le estemporanee vittorie seguite da costante declino .
    Voglio valutare il lavoro di Inzaghi alla fine del campionato ma confesso che avevo e mantengo piu’ fiducia sul futuro di Seedorf come allenatore per via del suo ruolo e della sua intelligenza calcistica nel creare il gioco .

    1. Quindi la Juve perde appeal perchè è sotto al Medellin?

      Ma la smettiamo di attaccarci ad ogni cazzata pur di screditare? Lasciamole agli interisti queste cose!

      Inzaghi porta valori che Seedorf non ha. Inzaghi pensa al Milan, Seedorf solo a se stesso. Vincere è l’unica cosa che conta lo lascio a Torino.

      1. Esattamente. Ma chi se ne frega poi di Seedorf. Che oltre tutto avrà fatto èure 9 punti in più in 18 partite ma a 5 punti dal terzo posto non se l’ è neppure sognato.

  5. Con tutto il rispetto per noi (pochi ) che scriviamo abitualmente su questo blog , mi e’ sembrato fosse interessante riportare e commentare qualche interessante e ben scritta opinione esterna a noi . Ed ecco che provo a copiare qanto scrive il tifoso Loris :

    Scrivici a laletteradeltifoso@milannews.it
    09.01.2015 20:45 di Alberto Vaneria Twitter: @AlbertoVaneria  articolo letto 21465 volte
    © foto di Daniele Buffa/ Image Sport
          

    Col Sassuolo è stato concesso il bis della partita col Palermo. Uno  spettacolo pietoso ed irritante che sfido chiunque a vedere su altri  campi. Tutte le squadre d’Europa corrono più del Milan e, quando non  hanno un gioco come nel nostro caso, ci mettono almeno l’ardore ed il  cuore. Requisiti sconosciuti ai nostri giocatori, svogliati ed  indifferenti al risultato. Gli unici che corrono sono Poli e  Bonaventura, l’unico che si incazza è Mexes, proprio quello che  potrebbe fregarsene più di tutti. I più ingenui si erano illusi, dopo  l’amichevole giocata col Real, senza accorgersi che il ritmo era  quello balneare e le marcature inesistenti: altro che grande  prestazione. Ho sempre ritenuto Pippo il più grande attaccante di  sempre, più determinante e vincente di tanti palloni d’oro, come  allenatore però è tutta un’altra cosa. Certo la società non lo aiuta, portare l’allegra brigata a far festa a  Dubai, amichevole compresa, tanto per sentirsi un po’ grandi, mentre  gli altri corrono e sgobbano al freddo italiano, preparando la partita  di S. Siro, vuol dire gettare le premesse per l’ennesima figuraccia.  Figuraccia puntualmente arrivata con la complicità anche  dell’allenatore. Pippo poteva e doveva mettere a destra De Sciglio ed  eventualmente alternarlo con Abate, per la marcatura di Sansone,  confermando a sinistra Armero ed al centro Rami con Alex. Mettere uno  alto, grosso e macchinoso sul piccoletto veloce, è un errore che  oramai non si vede più nemmeno sui campi dei dilettanti. Per quanto  invece riguarda la manovra, in particolar modo quella d’attacco,  ancora non è chiaro come Pippo pensi di far goal, in assenza di  giocate straordinarie del Menez di turno. A che serve andare sulle  fasce, addirittura intasandole “con esterni alti” ed “esterni bassi”,  quando poi in area non c’è nessuno, tanto meno il centravanti. Chi  considera Menez un centravanti è lo stesso che confabula di  343-4231-4141, alberi di natale, rombi al forno e quant’altro. Se si  continua a non voler vedere che non abbiamo una vera punta centrale di  ruolo, che faccia a spallate coi difensori in area di rigore, che  faccia salire la squadra e, almeno qualche volta, la butti dentro, è  inutile parlare di moduli. Così come diventa stucchevole parlare di  moduli quando scende in campo una squadra che trotterella per 90′, che  non pressa né alto (figurarsi!) né a centro campo, ma attende  remissiva le giocate avversarie sulla propria tre quarti, con  giocatori che arrivano sistematicamente terzi sui palloni, che nelle  ripartenze sono inesorabilmente battuti nella corsa dai vari  Morganella, Biondini, Cascione, tanto per non citare attaccanti più  veloci. Se Zaza corre e pressa più di tutto il centro campo del Milan  messo insieme, le chiacchiere stanno a zero. Se Pippo ancora crede di  poter contenere la manovra sincronizzata dei cursori del Sassuolo con  uno come Essien, siamo alla disperazione. Essien appartiene al calcio  di una volta, così come colui che lo ha ingaggiato (a caro prezzo,  persino!), riproporlo a S. Siro vuol dire farsi del male e fare del  male al Milan. Per i più accorti, la sfida contro il Sassuolo era  prevedibilmente pericolosa, specie dopo le feste e gli ozi negli  Emirati, però nessuno pensava di vedere schierato in campo ancora una  volta un ex combattente e reduce, come ai vecchi tempi. Sulle fasce ci  puoi mettere Cerci o anche Ribery, se poi la squadra gira a 33 giri,  mentre gli altri vanno a 78, c’è poco da fare, specie se riesci a  crossare in un’area deserta. Le difese italiane ci vanno a nozze con  il titic-titoc di chi vuol attaccare per vie centrali, passandosi la  palla sui piedi e non nello spazio, tipico delle squadre che non  corrono, ricorrendo a ripetuti colpi di tacco e infelici tentativi di  giocate da circo equestre. Anche quest’anno berremo calici amarissimi e nulla lascia presagire  che la bevanda si possa addolcire nel prossimo, dal momento che la  proprietà sembra orientata a confermare per l’ennesima volta lo stesso  vecchio barman. E questo non ostante i conti in profondo rosso, il  locale semi vuoto e le bevande imbevibili. Con questo andazzo, fa male  ammetterlo, forse è un bene scappare via da San Siro: è proprio il  caso di dirla col sagrestano “scherza coi fanti e lascia stare i  santi”! Sempre Forza Milan

     Loris
     

  6. Non condivido , precisiamo , tutto il pessimismo di Loris , ma e’ necessario capire i pensieri che circolano di questi tempi anche fra persone innamorate del Milan.
    Discussione aperta se volete .

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