Europa dentro, Africa fuori. A testa alta.

BraXynsCAAAy6PVFinisce ancora una volta agli ottavi di finale il calcio africano al mondiale – due squadre presenti oggi, entrambe contro due big europee come Francia e Germania. Sulla carta non c’era partita, sul campo il risultato ha emesso il verdetto più scontato ma entrambe hanno venduto cara la pelle.

Nel pomeriggio la Nigeria ha venduto cara la pelle in una partita con la Francia risolta solamente a 10 minuti dalla fine con un gol di Pogba che ha insaccato ad un metro e mezzo in una porta sguarnita. Il grande protagonista della Francia, infatti, fino a quel momento era stato Karim Benzema che era arrivato due volte vicinissimo alla conclusione vedendosela negata solamente da due respinte sulla linea di porta. La partita, fino a quel momento, sembrava più vivere degli sprazzi di gioco dell’una e dell’altra squadra – e lo stesso Pogba, oggi sbattuto in prima pagina sui giornali come il risolutore della partita – aveva combinato poco o nulla insieme ad un paio di passaggi sbagliati (3 in 20” nella stessa azione) ed un tunnel subito da Obi Mikel. La Francia è stata anche graziata un paio di volte – la prima per un mancato giallo allo stesso Pogba per un intervento analogo a quello di Balotelli con l’Uruguay – e lo Juventino era in diffida, la seconda ben più grave con Matuidi dritto sulla caviglia di Onazi: sarebbe stato rosso, se la cava col giallo.

La Nigeria nella prima parte di gara aveva fatto poco o nulla, solamente un tiro al 43° in mezzo a fiammate dei francesi – nel secondo, però, la musica è cambiata radicalmente almeno fino al famoso cambio al 66°. Basta andare a vedere cosa è successo dopo l’ingresso di Grienzmann che ha cambiato tatticamente la gara – sono arrivate lì le due palle gol di Benzema, è arrivato lì il gol di Pogba con un Eneyama fino a quel momento miracoloso in evidente complicità, è arrivato lì il raddoppio dei blues proprio con l’attaccante della Real Sociedad. Una partita, come già si era visto in Brasile – Cile, giocata a ritmi altissimi, ritmi mai toccati dalla nostra nazionale in questa prima fase. Va avanti, insomma, chi corre di più – o almeno chi prova a farlo. Noi non abbiamo proprio corso e siamo stati mandati a casa anche per questo.

Nella partita serale c’è da registrare un netto passo indietro della Germania rispetto alla gara di esordio. I tedeschi hanno avuto bisogno dei supplementari per sbarazzarsi di un’Algeria che ha sostanzialmente giocato alla pari e ha – anche – forse avuto le migliori occasioni sventate da uscite perfettamente a tempo di Neuer (Abbiati, dai un occhio al significato della parola “uscita”, per favore). Da registrare anche un miracolo di M’BOHLI su Ozil nel primo tempo sull’unico pallone pericoloso dei tedeschi. Nei supplementari, però, non c’è stata storia: l’Algeria è nettamente calata a livello fisico e i tedeschi hanno prima segnato in apertura e poi segnato in chiusura con un Ozil che non aveva nemmeno giocato una partita particolarmente degna di nota fino a quel momento – subito dopo rispondono gli Algerini con il gol del 2-1, ma è troppo tardi. Insomma, la sensazione è che comunque la Germania non sia più quella del 4-0 al Portogallo ma comunque andrà al Maracanà in uno stupendo quarto di finale contro la Francia. Sappiamo già, quindi, che delle 4 finaliste una sarà Sudamericana, ed un’altra Europea, da decidere quali nei quarti.

Domani si chiude il programma con le ultime 4 squadre in campo, curioso di vedere l’Argentina che finora è spiccata sulle altre per gioco e risultati. Non posso però far finta di niente sulle vicende di casa nostra: da una mezz’oretta abbondante è scaduto finalmente il contratto di Massimiliano Allegri sulla panchina rossonera, il contratto di colui che ha distrutto questa squadra mettendo fuori rosa i piedi buoni e preferendo i picchiatori. Speriamo che sia una pagina definitivamente chiusa per i nostri amari. E nel dubbio festeggiamo, che male non fa.