Milan – Parma 2-4: si è – di nuovo – rotto il giocattolo

34292-antonio-cassano-in-azioneSe la sconfitta per 4-1 in casa dell’Atletico Madrid – una squadra, in questo momento, di calibro infinitamente superiore al nostro – ci poteva stare, la sconfitta di oggi contro il Parma, diretta concorrente per l’accesso alla zona Europa League (obiettivo da oggi molto più lontano), mostra inequivocabilmente come siano andati perduti quegli input positivi che Seedorf era riuscito a veicolare alla squadra, nelle ottime prestazioni delle prime partite. Oggi, invece, è sembrato di rivedere in campo il “Milan” (riesce difficile definirlo tale) di Allegri. Non negli interpreti, né negli schemi, bensì sul piano delle motivazioni. A parte la fiammata della rimonta, i giocatori si sono comportati quasi come in una sgambata d’allenamento: ben pochi sembravano crederci, e il risultato è stato una serie di svarioni assurdi.

Il peccato originale della prestazione rossonera è avvenuto a poco dal fischio d’inizio, quando Abbiati – ricordiamolo, un 36enne – ha commesso un errore che sarebbe difficile perdonare a un portiere con la metà dei suoi anni, con un fallaccio ingenuo ed evitabile su Schelotto (che, peraltro, dopo il gol nel derby, si conferma uno che si esalta quando vede rossonero). Rigore trasformato e primo passo della doppietta di Antonio Cassano, costantemente beccato dai fischi del pubblico, che, in reazione ai fischi dei tifosi, si è presentato tronfio nel postpartita dichiarandosi orgoglioso della propria fede interista. Del resto non gliene interesserebbe nulla: ulteriore prova di mancata riconoscenza nei confronti di chi l’ha aspettato per un anno, soprattutto se paragonata al comportamento di chi l’ha scaricato per Belfodil.

Ma nella prestazione rossonera ci sono falle ben più gravi. I difensori hanno avuto grosse difficoltà a posizionarsi – con particolare nota di demerito per Emanuelsson, letteralmente annichilito da Schelotto e Molinaro, il centrocampo, privato peraltro di Essien dopo tre minuti a causa dell’espulsione di Abbiati, non è riuscito ad alimentare un numero sufficiente di ripartenze, e persino Kakà è apparso, soprattutto quando il suo apporto sarebbe servito maggiormente, in ritardo di fiato. E poi c’è Balotelli. Una partita a due facce: un primo tempo impalpabile, in cui vagava nel campo senza fornire alcun apporto alla manovra offensiva, e un secondo tempo – soprattutto dall’ingresso di Pazzini, nel quale, libero di svariare sul fronte d’attacco, ha contribuito maggiormente, sbloccandosi peraltro con il rigore del momentaneo pareggio. Giampaolo Pazzini è stato sicuramente il migliore in campo: sia sul piano mentale, fornendo un agonismo che dovrebbe essere posto a modello per tutti i suoi compagni, che sul piano tattico, dimostrando come, in questo momento, la sua presenza come riferimento offensivo in un sistema a due punte sia imprescindibile, e come Balotelli non sia uomo da reggere da solo il peso dell’attacco. Ma queste considerazioni non possono che rimanere sulla carta, dato che il Milan è ormai in carenza di attaccanti veri e propri: ciò che conta è, purtroppo, che questa sconfitta segna probabilmente la fine delle ultime residue speranze di un accesso in Europa.

MILAN-PARMA 2-4:
Milan (4-2-3-1): Abbiati; Abate, Bonera (20′ st Pazzini), Mexes, Emanuelson (7′ st Rami); De Jong, Essien (7′ Amelia); Poli, Montolivo, Kakà; Balotelli. A disp.: Muntari, Robinho, Saponara, Honda, Zapata, Constant, Taarabt, Silvestre, Zaccardo. All.: Seedorf
Parma (4-3-3): Mirante; Cassani, Felipe, Lucarelli, Molinaro; Acquah (34′ st Munari), Marchionni (27′ st Obi), Parolo; Biabiany, Cassano (18′ st Amauri), Schelotto. A disp.: Bajza, Pavarini, Galloppa, Gobbi, Sall, Rossini, Nyantakyi, Palladino, Cerri. All.: Donadoni
Arbitro: Celi
Ammoniti: Bonera, Mexes, Marchionni, Rami
Espulso: Abbiati al 5′.
Reti: 8′ Cassano su rig. e 5′ st., 11′ st Rami, 30′ st Balotelli su rig., 32′ st Amauri, 48′ st Biabiany

12 commenti

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  1. Nell’ ambiente in cui ha giocato il Milan oggi, con alcuni dei propri tifosi contro il minimo è aspettarsi episodi come quello di Abbiati. Oltre tutto la protesta montava da giorni.

    Rientra nella normalità delle cose. La gente vuole contestare e poi non si deve lamentare se a chi scende in campo manca la giusta serenità.
    In una situazione normale l’ episodio di Abbiati ci sarebbe stato?

    La squadra vive in un momento di difficoltà per tanti motivi comprensibili e si è trovata ingiustamente il proprio pubblico contro. C’ è solo da essere sconcertati per quanto avvenuto oggi. I tifosi che hanno sostenuto i contestatori o che hanno tifato contro ed addirittura esultato per la sconfitta, semplicemente non sono tifosi.

  2. non puoi riparare un giocattolo rotto, puoi usare la miglior colla al mondo ma non serve. Clarence non ha colpe. le colpe sono e saranno di chi ha costruito una squadra cosi.

    il bello è che il colpevole non ammette l’errore e va in tv a scandire statistiche intuili e penose.

    1. La squadra è forte. Lo ha dimostrato contro la Juve e contro l’ Atletico nella partita dell’ andata.

      Infinite chiacchere e contestazioni, che valgono come carta da culo quando non si capisce che:

      1) Questa è una stagione particolare travagliata da un cambio nella gestione tecnica a stagione in corso e da un cambiamento strutturale nella società
      2) La situazione mentale e fisica dei giocatori che ha trovato Seedorf la conosciamo tutti
      3) Il precedente allenatore ci aveva lasciato in zona retrocessione con una rosa da terzo posto
      4) L’ altro ieri eravamo l’ unica italiana a giocarci gli ottavi, ma eravamo anche l’ unica italiana ad aver centrato gli ottavi per 5 anni di fila

      Il resto è aria fritta

      1. DNA qui non siamo su football manager. ltre alle caratteristiche tecnice ci sono altri fattori che incidono.

        Taarabt può avere la tecnica di Maradona ma se ha una testa di merda al massimo può giocare nel fulham.

        Mexes tecnicamente può essere tra i primi 5 difensori al mondo ma gioca peggio di Lucarelli e Antei.

        Essien 5 anni fa era tra i primi centrocampisti al mondo ora farebbe la riserva anche di Almiron e Guarente.

        e potrei continuare con quasi tutti gli elementi… una squadra fatta con scarti degli altri, una squadra fatta di giocatori rompiscatole o finiti…. non si va da nessuna parte.

        se ne salvano pochissimi….

        1. Ma Traabat quando mai in questi 2 mesi è stato un problema per il Milan? da quando c’ è Seedorf è l’ unico che salta l’ uomo, che copre tutta la fascia, che spinge, che si sacrifica, che crossa e pure che segna. Oltre tutto è fisicamente integro e ha i polmoni di Gattuso. Non a caso è uno dei preferiti dai tifosi.
          Mexes ha finito il suo ciclo. Come Robinho. Comunque con entrambi ci abbiamo vinto uno scudetto e potevano essere due. Gli anni scorsi non sono andati poi così male. Essien è stato evidentemente un errore. Gli altri risentono un po tutti della situazione. Per anni la forza del Milan derivava dalla stabilità societaria. Oggi che la stabilità societaria non c’ è più, la tifoseria è impazzita, mancano i riferimenti nello spogliatoio. Poi c’ è l’ inesperienza di Seedorf che è complessivamente più bravo di Allegri ma che come è giusto che sia, sbaglia diverse letture della partita.

          Da questa squadra bisognerà ripartire, magari con qualche modifica. Non ci sono i soldi per un mercato serio e a buttarsi a capo fitto sul mercato si rischia di riempire la rosa di mezzi giocatori. Rami e Taarabt hanno personalità, hanno fatto bene. Così come Poli. Se ci sono 18 milioni investiamoli in questi 3 giocatori che almeno stanno facendo bene

        2. con mexes non si è vinto nulla. robinho ha giocato bene solo il primo anno.

          taarabt sta giocando a tutta per guadagnarsi il posto e la permanenza tipo il botaeng dell’anno dello scudetto.

  3. ulteriore prova di mancata riconoscenza nei confronti di chi l’ha aspettato per un anno, soprattutto se paragonata al comportamento di chi l’ha scaricato per Belfodil.
    Ill tuo commento mi trova talmente concorde, con te, che oso dire che c’è stata telepatica assonanza di visione sul comportamento dell’ingrato di Bari Vecchia.!

    Non è facile commentare una partita che, dal punto di vista tecnico tattico, era stata letta prima. Non consola neppure la considerazione che con altro allenatore in possesso di una buona esperienza, la partita avrebbe potuto prendere altra piega.
    Non si può gioire, neppure sulla constatazione che quanto detto, preventivamente, si è puntualmente verificato. Non consola la solita frase di rito: era già tutto previsto. Niente.
    Tutti avanti allegramente. Un centrocampo, escluso Momtolivo, dove giocavano calciatori in una condizione fisica che definire carente è un complimento.
    Purtroppo era assolutamente logica la previsione che il Milan potesse perdere con il Parma e che questo possa accadere anche a Roma, contro la Lazio, ed a Firenze contro la Fiorentina.
    Ma questo non deve spaventare e sconvolgere, più di tanto, la tifoseria.
    In questo momento neppure la fortuna sta dalla parte dei rossoneri.
    Il palo di Balotelli ed alcune decisioni di Celi(nei commenti preventivi si era scritto che era un arbitro mandato dal ‘Palazzo’), non ci sono affatto piaciutì.
    Così come il pubblico non ha gradito l’esultanza dell’ingrato buffone di Bari Vecchia.
    Lo stesso pubblico non ha gradito neppure l’amicizia tra Balotelli ed il pagliaccio barese.
    Sgradevole è stata anche l’esultanza di un allenatore che fu bandiera del Milan.
    I tifosi non hanno gradito il modo in cui è maturata questa ennesima amara sconfitta.
    Ma bisogna andare avanti e se le cupe previsioni, precedentemente fatte sui possibili risultati delle prossime due trasferte, saranno smentite… nessun milanista se ne dorrà…
    I tifosi saranno felici di deridere chi ha fatto quelle previsioni, per le due gare in trasferta, e certamente gioiranno se saranno smentite.

  4. Una volta avrei imprecato in tutte le lingue compreso latino e aramaico primordiale per una partita così…
    Ma quest’anno no. Annata iniziata male e che prosegue male. Ho il cuore in pace per adesso e non vedo l’ora che questa stagione condita da preparazione inadeguata e giocatori psicologicamente fragili e fisicamente disastrosi finisca il prima possibile.
    Mi dispiace per Clarence che deve sopportare mesi di calunnie per colpa di un’eredità catastrofica di cui non ha colpa.

    1. è una stagione sfortunata da prendere come tale. A questo punto che anche la UEFA è andata la utilizzerei per provare dei giovani della primavera

    • Vittorio il 17 Marzo 2014 alle 00:18

    Infatti questi cosiddetti tifosi agiscono esclusivamente contro il Presidente e sono ben contenti se la squadra perde.Ma questo e’ un problema del quale nessuno vuole parlare.Ciao Cantera.
    Vittorio
    P.S. E nessuno vuole ammettere che il modulo di Seedorf non e’ adatto al momento della squadra.Il fatto che,per quanto io ne scriva,non ricevo mai commenti non fa altro che confermare la giustezza della mia tesi del 4,4,2.Aiutiamo Seedorf a trovare l’umilta’ per fare marcia indietro.

    1. Ciao Vittorio. Si penso anche io che il termine giusto sia “cosidetti tifosi” e che i veri obbiettivi siano ben altri rispetto alla dirigenza. C’è un disegno in atto di alcune persone che mira a far fuori la famiglia Berlusconi dal Milan. E’ questo che devono capire alcuni dei nostri.

      Le scaramucce fra Barbara e Galliani si risolvono internamente e soprattutto hanno già portato ad un netto ridimensionamento di Galliani che andrà ad intensificarsi evidentemente.

      I veri obbiettivi sono altri. Forse la stessa Barbara che comunque rappresentano la continuità. Ovviamente anche Seedorf rientra nello scacchiere di quelli che sono colpiti perché vicini al presidente.

      Bisogna stare molto attenti a giornate “populiste” come quelle di oggi. Il Milan deve essere nelle salde mani della società e della proprietà. Se finisse in mano a tifoseria organizzata e politicizzata sarebbe la fine.

      1. Non ci dimentichiamo di tutti quelli che Berlusconi presidente del Milan in questo ventennio non lo hanno mai accettato unicamente per questioni politiche. Alcuni oppositori storici del Berlusconi presidente oggi si sono infiltrati nelle fila di Barbara, ma in realtà lo faranno solo per attaccarla. E ripeto giornate come quella odierna hanno attaccato più i nuovi che i vecchi. O c’ è qualcuno che non lo ha capito?

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