Italia – Brasile 2-4: Abbiamo perso una battaglia

L'eroe di giornata è Fred

L’eroe di giornata è Fred

Sebbene il risultato sia stato negativo, c’è da dire che quella fornita contro il Brasile, almeno nel secondo tempo, è stata la migliore prestazione di questa campagna in Confederations Cup finora. Siamo stati penalizzati dall’impostazione data dai verdeoro alla partita: motivati dal pubblico, hanno iniziato fin dai primi secondi a picchiare duro i nostri giocatori (basti pensare a David Luiz ammonito dopo 8 minuti), e il risultato sono stati gli infortuni di Montolivo (problema muscolare abbastanza serio) e Abate (brutta caduta sulla spalla), che ci hanno forzato a sprecare due cambi nella prima mezz’ora – un colpo anche a livello psicologico. Da non trascurare, inoltre, l’atteggiamento irridente dell’osannato Neymar, il quale, preparandosi per il futuro blaugrana, si è guadagnato con un tuffo da maestro la punizione del 2-1.

Da parte nostra, come al solito è mancata la concretezza in avanti, ma il vero problema dell’Italia è stata la fragilità della difesa: in particolare, i due centrali difensivi hanno fornito la solita orrida prestazione a cui ci hanno abituato, con il culmine nel doppio errore di marcatura su Fred nel terzo gol. Ma lo sappiamo, non hanno l’impunità che viene loro concessa in Italia… Per non parlare di Gigi Buffon, di cui non si è vista una parata in queste tre partite (e i gol subiti ammontano ad 8), colpevole sul gol di Neymar sia per il cattivo posizionamento della barriera che per la dormita all’arrivo del pallone. Per quanto riguarda i terzini, Maggio, entrato in campo a freddo per sostituire Abate, ha sulla coscienza il gol di Dante, mentre De Sciglio, nonostante qualche sbavatura in difesa, è stato sicuramente uno dei migliori tra i nostri, esibendosi, nella fase offensiva, in giocate che da anni attendevamo da un terzino del Milan. E consideriamo che ha 20 anni…

Il centrocampo, nel suo giudizio, paga la scarsa prestazione di Alberto Aquilani, confermato nonostante l’insufficiente prova contro il Giappone e mai davvero nel vivo del gioco. È evidente che all’Italia serve un interditore, come hanno notato molti analisti: e in questo paghiamo, più che l’infortunio di Pirlo, quello di De Rossi. Il ruolo di regista, infatti, è stato svolto da Montolivo nei primi minuti, e poi è stato preso dal sorprendente Giaccherini: dopo due anni di nulla cosmico alla Juventus, sta mostrando finalmente la qualità che aveva dimostrato nel bianconero del Cesena: considerando come lo tiene in considerazione Prandelli, speriamo che non sia un fuoco di paglia. Sufficienti le prove di Candreva – che si rilancia nel confronto diretto col più blasonato compagno di squadra Hernanes – e Marchisio, mentre Diamanti ha reso bene soprattutto nella ripresa, in cui ha oscillato tra la trequarti accanto a Giaccherini e la linea d’attacco accanto a Balotelli.

Il nostro centravanti ha fornito la solita prestazione concreta, condita da un bellissimo colpo di tacco – purtroppo non inquadrato dalle telecamere – nell’azione del gol di Giaccherini. Contro tutto e tutti: contro l’ombra incombente di Neymar, contro le legnate di Dante e David Luiz. Colui contro di cui tutti hanno dovuto giocare, comunque, è stato l’arbitro. Alla fine, ironicamente, ha distribuito errori in maniera proporzionale al risultato: se il primo gol brasiliano era in evidente fuorigioco e il secondo è nato da una simulazione di Neymar, sul secondo gol italiano si sono viste scene tragicomiche: il fischio dell’arbitro, per assegnare un rigore per l’Italia, era arrivato prima che il pallone calciato da Chiellini fosse entrato in rete. Ma tant’è, la parola dell’arbitro, in uno sport ostinatamente refrattario alla tecnologia, è legge, e non possiamo che portarci a casa questo risultato. La condizione – sebbene molti dei nostri siano usciti infortunati – è in fase di miglioramento: ma ora ci aspetta la Spagna (in questo momento, nel clima fuori dagli stadi, non si sa nemmeno dove), e quello che abbiamo fatto vedere, a meno di miracoli, non basterà.

ITALIA – BRASILE 2-4
Italia (4-2-3-1): Buffon; Abate (30’pt Maggio), Bonucci, Chiellini, De Sciglio; Montolivo (25’pt Giaccherini), Aquilani; Candreva, Diamanti (27’st El Shaarawy), Marchisio; Balotelli. A disp.: Sirigu, Marchetti, Astori, Barzagli, Giovinco, Gilardino, Cerci. All.: Prandelli
Brasile (4-2-3-1): Julio Cesar; Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz (35’pt Dante), Marcelo; Hernanes, Luiz Gustavo; Neymar (23’st Bernard), Hulk (30’st Fernando), Oscar; Fred. A disp.: Jefferson, Diego Cavalieri, Filipe Luis, Jean, Rever, Jadson, Lucas, Jo. All.: Scolari
Arbitro: Irmatov (Uzbekistan)
Marcatori: 45’pt Dante, 6’st Giaccherini, 10’st Neymar, 22’ste 44’st Fred, 26’st Chiellini
Note: ammoniti David Luiz, Neymar e Luiz Gustavo (B), Marchisio (I)

6 commenti

Vai al modulo dei commenti

  1. Buffon imbarazzante. De Sciglio molto molto bene, ma deve correggere alcune leggerezze nei passaggi (COLPA DI ALLEGRI).

    Giaccherini francamente sta giocando molto meglio di quanto mi aspettassi, lui e Balo si trovano quasi a memoria quando si butta in attacco.

    Il centrocampo a parte lui è imbarazzante, Marchisio vegeta, Montolivo è completamente fuori forma, Aquilani non ne parliamo, speriamo che Pirlo rientri il prima possibile o contro i vari Xavi, Iniesta e Fabregas ci asfaltano. Balotelli come sempre molto bene, senza di lui la Nazionale sarebbe perduta.

    El Shaarawy ha giocato troppo poco per dare un giudizio, ma secondo me gli va data fiducia, la sua è una questione mentale.

    Ora sotto con la Spagna, che francamente se proprio devo preferisco incontrare in semifinale che in finale.

  2. E’ vero che Mario le botte le prende, per carità, ma secondo me potrebbe impegnarsi per stare di più in piedi.. dai cazzo è una bestia e ad ogni contatto finisce per terra.. ogni tanto cerca troppo la punizione o il rigore, se usasse tutta la sua superiorità fisica sarebbero gli altri ad andare al suolo.

      • Corrado il 24 Giugno 2013 alle 20:07

      OT (è che mi hanno detto di chiedere a te): com’è la storia di Ambrosini malato immaginario?

      1. Che fino al 2007 Ambrosini non ha mai continuità nelle partite, era spesso infortunato e si diceva – come ammette lo stesso Ancelotti nella sua autobiografia – che questi infortuni sembravano più di testa che non di fisico, era molto frenato e presumo con una soglia del dolore molto bassa. Io ricordo che aveva spesso problemi muscolari e non aveva vissuto periodi facili, come dimostrano le lacrime dopo il gol segnato a Roma con la Lazio nell’anno dello scudetto.

        Se non sbaglio lo stesso Ambrosini ha più volte detto di sentire sua in particolare la CL del 2007 perchè è l’unico trofeo importante in cui ha dato un contributo decisivo (senza di lui niente albero di natale).

  3. De Sciglio ieri tanta roba. Annullava e saltava Alves ogni volta. Davanti e dietro.
    E un genio a Barcellona lo ha tenuto in panca.

    1. ECCOLOOOOOO

I commenti sono disabilitati.