2022-23: le pagelle di metà stagione

Visto il mondiale siamo già alle pagelle di metà stagione. Come sempre al mio voto seguirà il vostro voto.

Portieri

Mike Maignan: 7. In leggera flessione rispetto al finale dello scorso anno ma ci fa vincere il derby. Peccato per l’infortunio, sarebbe da appurare se c’è fragilità del giocatore visto che siamo al secondo in due anni o meno. Il vostro voto: (7,1 ± 0,7)

Ciprian Tatarusanu: 5,5. Alterna clean sheet e papere. Indeciso coi piedi, incapace di leggere i tempi dell’azione per farla ripartire in fretta. Il secondo portiere deve essere comunque meglio di questa roba qua e speriamo di muoverci per tempo. Ci costa dei punti a Torino. Il vostro voto: (5,3 ± 1,0)

Antonio Mirante: s.v. Turista dalla panchina. Non si capisce perché prenderlo se tanto poi non gioca mai. Il vostro voto: (s.v)

Andreas Jungdal: s.v. Aggregato ogni tanto totalmente a caso. Il vostro voto: (s.v)

Difensori

Fikayo Tomori: 5,5. Si riscatta verso il finale di questi tre mesi dopo una partenza deludente che lo vede protagonista di alcuni gravi errori. Siamo in quel momento in cui si può/deve liberamente valutare la possibilità di una cessione per fare player trading. Il vostro voto: (6,1 ± 0,5)

Pierre Kalulu: 6. Parte con qualche incertezza nel suo ruolo di centrale, poi l’infortunio di Calabria lo sposta a fare il terzino con risultati onestamente non sufficienti. Comunque meglio di Tomori, ma sicuramente non è quello dello scorso anno. Il vostro voto: (6,9 ± 0,5)

Matteo Gabbia: 4. Se non fosse per questioni di liste non giocherebbe nel Milan. Semplicemente troppo incerto, incapace di difendere, costantemente anticipato. La primavera deve tornare a sfornare talenti migliori. Il vostro voto: (5,8 ± 0,9)

Malick Thiaw: 4,5. Bene nel finale a Verona ma nelle ultime partite spiega ampiamente perché Pioli non lo fa giocare. Fatica a difendere a 4, è totalmente inadatto nel far ripartire l’azione coi piedi da dietro di fatto esponendo al pressing l’altro centrale. Possiamo tranquillamente parlare di acquisto sbagliato. Il vostro voto: (6,1 ± 0,8)

Simon Kjaer: 5. Male dopo l’infortunio dello scorso anno, non è più tornato a quel livello e costituisce ad oggi un anello debole. Purtroppo serviva veramente Botman, ma su questo ci torneremo dopo. Il vostro voto: (6,0 ± 0,3)

Theo Hernandez: 6,5. Mancano all’appello quelle progressioni dello scorso anno che sono state molto ridotte ma anche quest’anno è comunque uno dei migliori. Trovo gravissima la sua assenza dalla lista dello scorso pallone d’oro. Nota d’encomio in Milan-Spezia dove poteva tranquillamente uscire e pensare al mondiale ma è rimasto dentro. Il vostro voto: (7,2 ± 0,5)

Fodé Ballo-Touré: 5. Semplicemente non da Milan. Grazie del gol ad Empoli ma non si può essere totalmente nulli quando manca Theo Hernandez. Il vostro voto: (5,9 ± 0,7)

Davide Calabria: 6,5. Un giocatore fondamentale di cui ti rendi conto solo quando manca. C’è un Milan con e uno senza Calabria. La sua assenza ha fatto spostare Kalulu e provato altre soluzioni tutte ad indebolimento della difesa. Il vostro voto: (6,4 ± 0,4)

Serginho Dest: 5. Regala partita e scudetto a Napoli essendo totalmente incapace di difendere. Qualcosa di buono ha fatto vedere con la Fiorentina – ma troppo poco e troppo tardi per una sufficienza. Il vostro voto: (5,5 ± 0,3)

Alessandro Florenzi: s.v. Fa vedere troppo poco prima dell’infortunio che comunque, alla fine, pesa visto chi è andato in campo. Il vostro voto: (5,7 ± 1,0)

Centrocampisti

Sandro Tonali: 7,5. Semplicemente da Milan. Per mentalità, carattere, prestazioni in campo. Tra il gol a Verona, l’assist con lo Spezia e le ultime due partite di Champions League è il giocatore che più ci rappresenta e che deve diventare il prossimo capitano. Meno male che è più rossonero di Baresi perché sui rinnovi fa dormire sonni tranquilli. Il vostro voto: (7,5 ± 0,4)

Ismael Bennacer: 7,5. Fa vedere buon calcio e di alta classe a centrocampo quando gioca e quando gioca con Tonali. C’è un Milan con lui e un Milan senza di lui. Il problema è che non riesce a tenere questo livello sempre e non ha nessun altro per rifiatare. Da rinnovare, anche solo per non perderlo a zero. Il vostro voto: (7,8 ± 0,7)

Tiemoue Bakayoko: s.v. Sì, è ancora in rosa. Sì, è fuori da ogni lista, pure quelle da serie A. Il vostro voto: (s.v.)

Aster Vranckx: s.v. Buono l’ingresso con la Fiorentina, prima gioca poco e si fa vedere poco. Il vostro voto: (6,1 ± 0,3)

Rade Krunic: 6. Svolge la funzione di equilibratore del centrocampo e si rivela decisivo per il passaggio del turno in Champions League. Il vostro voto: (6,1 ± 0,3)

Tommaso Pobega: 5. Insufficiente ma non così male come lo si fa passare. Bello per uno dal vivaio del Milan arrivare a segnare in Champions. Il vostro voto: (5,2 ± 0,3)

Charles de Keteleaere: 4. Partito anche benino poi si è totalmente sciolto fino all’imbarazzante ingresso in campo a Cremona dove scivola sul pallone in area. Nell’era Galliani si è parlato di flop per molto meno. Il vostro voto: (4,7 ± 0,8)

Brahim Diaz: 5,5. Alcune partite le risolve lui con delle giocate individuali, in altre scompare totalmente. Con la scusa che è alto un metro e un giovinco in area viene buttato giù senza mai essere premiato con rigori netti. Il vostro voto: (6,2 ± 0,6)

Yacine Adli: 4,5. Dopo aver fatto la star delle amichevoli gioca poco e male, emblematico a Verona. Alla fine non vede più il campo e probabilmente saluterà a Gennaio. Il vostro voto: (4,5 ± 2,3)

Attaccanti

Rafael Leao: 7,5. E’ sempre lui a togliere le castagne dal fuoco, ci fa vincere un derby con un gol incredibile e potremmo parlarne per ore. Rimangono due problemi da risolvere per valere 100 milioni: l’incapacità di tirare da fuori dopo aver fatto la cavalcata palla al piede e l’incapacità di fare l’ultimo passaggio in corsa. Se lavora su questi due vincerà il pallone d’oro, ovviamente non con la nostra maglia. Il vostro voto: (7,4 ± 0,7)

Ante Rebic: 5. Per me su Rebic abbiamo perso una grossissima possibilità di capitalizzare in estate. E’ un giocatore totalmente discontinuo per poter giocare nel Milan. Il vostro voto: (5,2 ± 1,2)

Alexis Saelemakers: 6. Parte con due gol in Champions League e pure un premio di MVP della partita. Poi si rompe, torna Messias e la squadra perde di nuovo gli equilibri. Abbiamo bisogno del miglior Saelemakers anche solo in chiave equilibratore. Il vostro voto: (5,9 ± 0,7)

Junior Messias: 5,5. A me continua a salire il crimine a pensare che sta roba qua l’abbiamo riscattata e gioca titolare. Non so voi. Il vostro voto: (5,8 ± 0,7)

Divock Origi: 3. Uno dei più grandi pacchi della storia del Milan. Non segnava già a Liverpool, non si capisce perché sia stato preso, non corre, non pressa, non sa fare un colpo di testa per il compagno. E ora rimarrà pure sul groppone visto lo stipendio che prende. A Liverpool staranno festeggiando per essersene liberati. Il vostro voto: (5,0 ± 0,3)

Olivier Giroud: 8. Per me il migliore di questa fase. Segna e segna gol pesanti ma anche quando non segna si integra meglio col gioco di ogni altro attaccante, fa sentire la sua presenza, lancia i compagni con sponde e crea spazi e superiorità. Il vostro voto: (7,7 ± 0,4)

Marko Lazetic: s.v. Troppo forte per la primavera, troppo scarso per la prima squadra. Sono i giocatori come lui che fanno capire che una formazione under 23 come ha fatto la Juve serve come il pane. Il vostro voto: (4,8 ± 4,4)

Zlatan Ibrahimovic: s.v. Dio non si discute né si valuta, si ama e basta. La differenza tra il Milan in casa e il Milan fuori è semplicemente avere Lui negli spogliatoi prima della partita. Il vostro voto: (s.v.)

Società

Stefano Pioli: 5. Insufficiente. Il Milan ha perso il suo gioco corale e oggi è diventata una squadra che vive di individualità. La difesa è completamente sbracata rispetto al muro dello scorso girone di ritorno che ci ha fatto vincere lo scudetto. La gestione del gruppo a volte si è rivelata totalmente sbagliata nella scelta dei titolari. Gli hanno rinnovato il contratto prima della gara di Champions ma onestamente in questa situazione io avrei aspettato. Resto del parere che più di così con lui non puoi fare ma allo stesso tempo c’è paura/impossibilità di voler cambiare. Il vostro voto: (6,1 ± 1,0)

Paolo Maldini: 4,5. Dopo essersi autonominato il miglior direttore sportivo della storia del calcio per uno scudetto vinto all’ultima giornata tra giugno e luglio posa le basi per non rivincere. Prima blocca tutte le trattative per pura ripicca fino al rinnovo di contratto quando un professionista dovrebbe comunque lavorare fino all’ultimo giorno – perdiamo Botman, non prendiamo Dybala per pura ripicca verso Elliott che lo stava trattando in prima persona (con Furlani, che voleva fuori Maldini – a proposito auguri col nuovo AD) e riscattiamo Messias. Dopodiché spendiamo tutto il budget in uno dei peggiori acquisti di sempre della storia del Milan e rattoppiamo all’ultimo secondo con gente che non gioca e che non è inserita negli schemi. Il risultato è quello sotto gli occhi di tutti. Il vostro voto: (6,6 ± 2,0)

Ivan Gazidis: 6,5. Riesce a sistemare i conti con l’UEFA (e su questo ho paura per il nuovo corso) e a mettere a freno i due galli nel pollaio (Elliott e Gazidis) trovando sempre una mediazione per il bene del Milan. Porta il fatturato vicino a 300 milioni, li sfonderà sicuramente il prossimo anno. Difficile lavorare meglio con queste condizioni al contorno. Certo, su di lui pesa la grana Ragninck – ma siamo sicuri che sarebbe andata diversamente? Poteva andare peggio ma poteva pure andare meglio. Un grave errore per me lo ha fatto rinnovando Maldini e non seguendo Elliott – sarebbe stato meglio avere Dybala in campo piuttosto che Maldini in scrivania. Il vostro voto: (6,5 ± 3,1)