Milan – Inter 2-3, la partita tattica

17 Marzo 2019, San Siro. L’Inter si aggiudica il Derby n°170 e torna al terzo posto in classifica.

Formazione Milan
Gattuso conferma il suo undici con Bakayoko al posto di Biglia.

Formazione Inter
Spalletti recupera Brozovic accanto a Gagliardini e Vecino, Martinez in attacco al posto del non convocato Icardi.

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Problemi di pressing Milan
Avvio dai ritmi elevati sopratutto per merito dell’Inter che prende l’iniziativa e cerca di mettere sotto i rossoneri, il Milan tenta di rispondere ai cugini andando in pressing sulla difesa nerazzurra, ma la pressione dei rossoneri come evidenziato in stagione è organizzata male e gli uomini di Spalletti escono facilmente sulla corsia destra generando la rapida azione che si conclude con il vantaggio dell’Inter siglato da Vecino.

Per tutto il primo tempo il Milan sceglie di andare in pressione nella metà campo avversaria sbagliando però sistematicamente il tempo di uscita e permettendo all’Inter di saltare facilmente la prima linea avversaria.

Triangolo mobile Inter
Come nella gara d’andata Spalletti gioca molto con il triangolo di centrocampo, Gagliardini scende e si affianca quasi a Brozovic, mentre Vecino si alza per andare a ricevere nello spazio alle spalle di Paquetà, causa gli errori nelle scalate in avanti del Milan l’uruguayano è libero di ricevere palla indisturbato e di scambiare in velocità con Politano o Perisic creando difficoltà alla fase difensiva rossonera che non riesce mai a compattarsi.

Pressing Inter
In non possesso Inter che passa al 4-4-1-1 con Vecino sottopunta sempre pronto a ricevere le transizioni per poi raccordare velocemente con le ali o con il mobile Martinez, la posizione di Vecino gli permette di dover coprire meno metri non tornando sempre sulla linea mediana e può dedicarsi attivamente a dettare il costante pressing dell’Inter sulla costruzione rossonera aiutato centralmente anche dalla salita di Gagliardini, oltre a Perisic e Politano, mentre Brozovic sale sistematicamente per chiudere le linee di passaggio centrali alle spalle del pacchetto di pressione nerazzurre.

Milan
Il Milan fatica a costruire un possesso efficace, Gattuso varia la forma dei suoi passando ad un 4-4-1-1 con Paquetà o Calhanoglu dietro Piatek, ma la forma non varia la sostanza dei rossoneri che non dispongono di un attacco posizionale efficace e le cui transizioni vengono stroncate sul nascere dal contro-pressing nerazzurro.
Unico pericolo costruito dai rossoneri è un volo di testa di Paquetà su cross di Calabria in una delle rare occasioni in cui il terzino si è sganciato.

Rossoneri che però commettono molti errori anche in fase di non possesso, oltre alle uscite errate nei tentativi di pressing la linea difensiva resta sempre bassa, generando una squadra lunga ed alimentando lo spazio in cui Vecino va a ricevere palla e da cui alimenta l’attacco nerazzurro.

Gattuso rischia tutto
Dopo 10′ in cui le due squadre si rispondono con due gol da piazzato, sul 1-2 Gattuso dopo aver già tolto Paquetà per Castillejo inserisce Cutrone per Rodriguez, spostando Calabria a sinistra e Kessie terzino destro, in un 4-4-2 molto offensivo con Chalanoglu accanto a Bakayoko e Suso Castillejo come esterni.

Rossoneri che prima di segnare nuovamente su sviluppi da piazzato devono nuovamente pagare la moneta del pressing sbagliato, l’Inter esce a sinistra su Asamoah e si trova la metà campo libera per schiacciare la difesa rossonera occupando con ordine ed in velocità tutti e cinque i corridoi del campo, il recupero di Castillejo genera il rigore che Martinez trasforma.

Conclusioni
Gattuso stesso nell’immediato post-partita conferma di conoscere le difficoltà del Milan nell’uscita alta, attribuendole a caratteristiche singole dei giocatori, resta quindi il dubbio sul perché abbia regalato almeno un’ora di gara e le situazioni da cui sono nati 2 dei 3 gol subiti alla ricerca di un improbabile uscita alta.

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