Milan – Juventus, la partita tattica

11 Novembre 2018, stadio San Siro. La Juventus vince per 2 reti a 0 al termine di un incontro che ha solamente sottolineato la netta superiorità nei valori tecnici e nelle idee dei bianconeri

Formazione Milan
Formazione con molti assenti quella del Milan, ultimo della lista Calabria, al suo posto Abate. Gattuso recupera Higuain in attacco, con Castillejo schierato a supporto nel 4-4-2 rossonero.

Formazione Juve
Allegri non ha problemi di scelte, davanti torna Mandzukic mentre Bonucci lascia il posto a Benatia, unica sorpresa Betancour ancora titolare al posto dell’annunciato Khedira.

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Avvio passivo
Il 4-4-2 del Milan non trova le misure sin dall’inizio alla compagine bianconera, con Higuain unico ad andare con una certa cattiveria in pressione sulla costruzione bianconera, tutti gli altri rossoneri arrivano con un tempo di ritardo e la Juve esce sempre facilmente.

Emblematica l’azione al 7′, Juve che esce a destra costruisce con Pjanic che muove palla da destra a sinistra scambiando con Matuidi ed allargando a sinistra su Alex Sandro, il brasiliano ha il tempo per controllare, aggiustarsi il pallone e calciare un lungo cross sul secondo palo dove Mandzukic schiaccia in rete con Rodriguez in colpevole ritardo, mentre Romagnoli restava in mezzo sull’inserimento senza palla di Betancour.
Passano un paio di minuti e la Juve concede il bis, palla che raggiunge Cristiano, il portoghese non raddoppiato si libera di Abate, crossa alla perfezione, ma è Romagnoli ad anticipare il croato e chiudere in angolo.

Deboli e privi di idee i tentativi del Milan di andare al pareggio, Calhanoglu ha la libertà di poter costruire accentrandosi dalla sinistra, ma la pressione della Juve è forte sin da centrocampo e non da modo al turco di poter ragionare finendo per isolarlo e costringendolo al retropassaggio o allo scarico orizzontale. I terzini rossoneri restano bloccati e non danno mai ampiezza al gioco, mentre la coppia Kessie Bakayoko non è pervenuta, unica eccezione un paio di allunghi isolati del francese che si perdono tra le maglie bianconere.

Alla mezz’ora il Milan passa al 4-3-3, ma per quanto basso si schiera difensivamente ripartendo dal 4-5-1 la differenza è nulla.

La Juve mostra un possesso molto più organizzato rispetto alla stagione precedente, i tre davanti non danno mai riferimento con Dybala che spesso scende a prendere palla ed unire le linee sul centro sinistra, Matuidi è abile come al solito nel fare due ruoli scalando indietro quando Sandro sale portando un pericolosissimo supporto a Cristiano.
Juve che cerca di mantenere il possesso per gestire il risultato aggredendo immediatamente il portatore per riconquistare il possesso e non dare modo al Milan di giocare.
Rossoneri che sul finire del primo tempo potrebbero pareggiare dopo che un contropiede di 60 metri di Suso aveva fruttato un rigore, ma Higuain sbaglia.

Possesso Juve
Ad inizio ripresa sono ancora più evidenti i miglioramenti della Juve nella copertura del campo, Sandro e Cancelo larghissimi e sempre altri garantiscono ai bianconeri di poter sfruttare tutta la larghezza del campo, costringendo il 4-5-1 rossonero dover coprire più metri, nuovamente il Milan prova a pressare, ma sbagliando i tempi della salita la Juve esce su Pjanic ed apre il gioco su sui terzini, al 50′ Sandro trova Ronaldo di prima che impegna Donnarumma.
La pressione della Juve scatta sulla 3/4 mentre Chiellini e Benatia tengono la
linea alta, riducendo i metri a disposizione del Milan e recuperando facilmente il possesso, costringendo spesso il Milan a costruire spalle alla porta.
I bianconeri forti della netta superiorità mancano però della cattiveria necessaria per chiudere l’incontro, Gattuso quindi toglie Castillejo per Cutrone e torna al piano originale del 4-4-2.
Su un lezioso tentativo in attacco della Juve, al 65′ il Milan ha un’altra occasione in contropiede, ma Benatia chiude.
Un Milan volonteroso prova a strizzare qualche pallone, tra le righe di una partita che la Juve non spinge per chiudere i rossoneri alzano finalmente anche i terzini, ma il Milan non ha un piano chiaro per andare in attacco ed in una serata in cui il guizzo solista di Suso è perennemente raddoppiato da Sandro e Matuidi la pericolosità rossonera è un miraggio.
Sull’ennesima uscita palla sbagliata (clamoroso errore tecnico di Laxalt) Cancelo spara nel mezzo, sulla deviazione di Donnarumma, Cristiano chiude i conti.

A chiudere la serata la reazione nervosa di Higuain che si fa espellere saltando di certo la trasferta contro la Lazio.

Conclusioni
I valori in campo erano netti, ma la costanza del Milan nel voler essere passivo ha finito con l’aumentare il divario.

La Juventus sa di essere molto più forte e questo la porta a tratti ad abbassare troppo il ritmo rimettendo in posta gli avversari, questo sarà l’aspetto su cui Allegri dovrà lavorare di più.