Udinese – Milan, la partita tattica

4 Novembre 2018, Dacia Arena. Il secondo gol consecutivo in extra-time di Alessio Romagnoli lancia il Milan al quarto posto sopra la Lazio, prima del doppio confronto che vedrà i Rossoneri giocare contro la Juve e dopo la sosta proprio contro i capitolini.

Formazione Udinese
3-5-2 per l’Udinese che all’ultimo deve fare a meno di Barak, sostituito da Fofana.

Formazione Milan
4-4-2 per Gattuso che perde anche Musacchio sostituito da Zapata. Alla mezz’ora perderà anche Higuain, Castillejo al suo posto.

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Partita fisica
Udinese altamente muscolare si dispone con un 3-5-2 che non concede spazi centrali al Milan, è De Paul schierato da interno sinistro il giocatore preposto a dare ordine all’interno del sistema con Fofana e Mandragora preposti a dare alla caccia al pallone ed a chiudere eventuali spazi.
Davanti Pussetto e Lasagna si spartiscono l’attacco senza dare riferimenti ai marcatori rossoneri.

Il Milan si dispone con il 4-4-2 delle ultime uscite, con Suso preposto a fare da regista offensivo che si accentra sempre nel mezzo spazio per ricevere palla e attaccare la porta, Higuain prima e Castillejo poi nel ruolo di sotto punta di Cutrone.
La coppia centrale rossonera non brilla per geometrie e qualità, ma impedisce ai Friulani di procedere ad attacchi centrali, i bianconeri così sfruttano la superiorità numerica centrale data dal ruolo libero di De Paul per aprire sulle fascia sinistra dove Striger Larsen e Samir si fanno trovare pronti per le avanzate sfruttando la scarsa copertura garantita da Suso.
Pericolosissima l’Udinese al 16′ quando De Paul apre su Samir che dalla 3/4 fa partire un cross attaccato da Kevin Lasagna che gira di pochissimo a lato, azione simile poco dopo quando è Striger Larsen a mettere un pallone che taglia tutta l’area per la corsa di Ter Avest che completa l’azione da 5º a 5º, ma colpisce male.
Importante organizzazione difensiva dei bianconeri che adibiscono Samir ad uscire subito su Suso nel mezzo spazio con Striger Larsen a coprire su Abate e Mandragora a scendere nel ruolo di terzo centrale vacante.
Unica occasione per lo spagnolo al 13′ quando lanciato da Kessie punta Samir e calcia di poco a lato, poi la fase difensiva bianconera cresce di livello e taglia lo spagnolo dal gioco, e con lui la fase offensiva rossonera.
L’altra occasione per i rossoneri viene a fine primo tempo quando Laxalt si accentra e lancia Cutrone in profondità, sul suo sinistro in corsa è bravo Musso a negare.

Secondo tempo
Un pericoloso break centrale di De Paul apre il secondo tempo, palla leggermente troppo lunga per Lasagna lanciato a rete.
Suso da esterno di centrocampo difensivamente è un problema, spesso resta alto su Samir costringendo Abate a salire su Larsen, lasciando uno spazio libero per De Paul sul quale va Zapata di fatto alterando l’ordine e la superiorità numerica difensiva del Milan, in questo modo l’Udinese non trovando spazio centrale riesce sempre a trovare la profondità a sinistra.

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Suso, fuori campo, resta alto sul terzo centrale costringendo Abate a salire e Zapata a scalare sul taglio senza palle di De Paul. In questo modo l’Udinese ha creato spesso superiorità sulla sua corsia sinistra.

In positivo invece la posizione accentrata in possesso dello spagnolo aumenta il tasso di qualità del Milan sulla tre quarti andando spesso a fraseggiare con Castillejo e con Kessie dando la possibilità ai Rossoneri di rifiatare dopo una lunga fase difensiva, al 56′ ed al 58′ nascono così due pericolose occasioni dei rossoneri, la prima con l’ex Villarreal che dal limite impegna Musso, la seconda con Suso che calcia alle stelle da ottima posizione.
A mezz’ora dalla fine ancora Udinese pericolosa a sinistra con Pussetto che riceve in velocità da Striger Larsen, in campo aperto Zapata è costretto al fallo da giallo per stoppare l’attaccante bianconero.

4-2-3-1
Al 75′ Gattuso inverte Suso con Castillejo, sfruttando la maggiore capacità di corsa dell’ex Villarreal per coprire la fase difensiva, spostando Suso in posizione centrale e disegnando un’inedito 4-2-3-1 con il neo-entrato Borini a sinistra, Udinese che non trova più lo sbocco laterale e subisce due pericolose ripartenze rossonere concluse pericolosamente dallo stesso numero 7 spagnolo.

Con l’uscita di Laxalt per Borini e l’inversione tra Suso e Castillejo i rossoneri si sono diposti con un inedito 4-2-3-1 nel quarto finale di gara. (Fonte Lega Seriea A Match Report)

Rossoneri che pur non spostando l’ago del possesso che per tutta la partita resta abbastanza bilanciato crescono molto nella circolazione offensiva del pallone, poco dopo le due occasioni sopracitate ancora Suso lancia Castillejo in verticale che non sfrutta una pericolosa situazione di 1vs.1 al limite dell’area bianconera.
Nei concitati minuti finali un pallone recuperato da Romagnoli da il via alla prolungata azione in area che porta il capitano rossonero al gol partita.
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Conclusioni
Un Milan a due volti, che subisce la fisicità dell’Udinese e con il 4-4-2 è troppo orizzontale per creare pericoli, il 4-2-3-1 finale garantisce più qualità e verticalità negli ultimi 30 metri, sebbene esponga il fianco a pericolose ripartenze.

Una costante ricerca di equilibrio per i rossoneri che affronteranno nei prossimi 180 minuti Juventus e Lazio.

*A margine ancora una nota su Bakayoko che in coppia con Kessie garantisce maggiore copertura centrale, il prezzo da pagare è una ridotta capacità di circolazione del pallone. Gattuso deve continuare a lavorare su questo task che potrebbe dare al Milan l’equilibrio mancante.